"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Nelle Alpi devastate dagli eventi atmosferici

Val Visdende

venerdì, 15 febbraio 2019

Dal 15 al 17 febbraio 2019 si svolge l'itinerario n.10 del "Viaggio nella solitudine della politica". S'intitola "Esiti del cambiamento climatico. Nelle Alpi devastate dagli eventi atmosferici" e si snoderà attraverso le Alpi Carniche, il Cadore, il Lagorai e le valli colpite dal vento devastante che nella notte fra il 29 e il 30 ottobre  è arrivato a punte oltre i 200 chilometri orari.

«Ciò che è accaduto nella notte fra il 29 e il 30 ottobre del 2018 nelle foreste dolomitiche e carniche rappresenta un avvenimento tanto inedito quanto inquietante che ci porta a considerare come gli esiti dei cambiamenti climatici siano da considerare nel nostro presente. Ne ho parlato nel mio blog nella riflessione dal titolo “La ribellione della natura” (http://www.michelenardelli.it/commenti.php?id=4215) e riprendendo il prezioso reportage di Giampaolo Visetti “La terra guasta” (http://www.michelenardelli.it/commenti.php?id=4214).

Malgrado l'evidenza degli avvenimenti che investono il pianeta sotto ogni latitudine e rispetto ai quali nessuno può chiamarsene fuori, tanto la dimensione pubblica (le scelte dei governi in primo luogo) quanto quella privata (i nostri stili di vita) non sembrano approdare ad alcun significativo ripensamento.

Nelle stesse ore che le nostre foreste venivano devastate dalla furia del vento, bruciava la California e le alluvioni sconvolgevano la Giordania. Qualche giorno prima la Commissione sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (vedi https://www.cmcc.it/ipccitalia/) indicava in dieci anni l'arco temporale per limitare entro 1,5 gradi l'aumento della temperatura terrestre, soglia considerata limite. Già nel marzo 2015 l'enciclica di Papa Francesco “Laudato sì” ci ammoniva con queste parole: «Se la tendenza attuale continua, questo secolo potrebbe essere testimone di cambiamenti climatici inauditi e di una distruzione senza precedenti degli ecosistemi...».

Un'inerzia irresponsabile analoga (ed oggi dunque ancora più grave) a quella che seguì l'uscita nel 1972 del Rapporto sui limiti dello sviluppo (The Limits to Growth) commissionato dal Club di Roma al Massachusetts Institute of Technology e ai successivi aggiornamenti (Beyond the Limits del 1992eLimits to Growth: The 30-Year Update del 2004), che prendevano in considerazione il concetto di impronta ecologica.

Oggi gli effetti dei cambiamenti climatici investono le nostre vite e i nostri territori in forme inedite e rispetto alle quali mancano letteratura e dunque saperi e capacità. Ovviamente servono risorse ed istituzioni adeguate ad affrontare contesti nuovi, ma prima ancora serve comprendere come intervenire, con quali obiettivi che non siano solo la dimensione dell'emergenza e del ripristino, tenendo conto che tali fenomeni sono destinati prevedibilmente a ripetersi nel tempo sempre più frequentemente. Il che chiama in causa le caratteristiche dei nostri boschi, la loro fragilità spesso dovuta a scelte incaute di un passato più o meno lontano, il rapporto con la cura del bosco, con il pascolo e l'agricoltura di montagna, la vita nell'ambiente montano e la rinascita di comunità e di borghi abbandonati.

Per questo diventano essenziali le relazioni, lo scambio di idee e di esperienze, il coordinamento sovra-regionale da parte delle istituzioni, la valorizzazione delle attività formative dedicate (Fondazione Dolomiti Unesco, Università della Montagna, Scuola del ritorno...) che abbiamo iniziato ad incontrare negli itinerari del nostro “Viaggio nella solitudine della politica” (www.zerosifr.eu).

Questo specifico itinerario che dalle Dolomiti ci porterà alle Alpi Carniche attraversando il Cadore e il Lagorai riprende temi che abbiamo incrociato lungo altri limes mettendoli in rapporto con gli avvenimenti dell'ottobre 2018, con i loro effetti ma soprattutto rispetto agli scenari che si aprono per il futuro».

Per informazioni e partecipazione, rivolgersi al 347 4098578 (Michele Nardelli)

In allegato il programma completo

Il programma

Dolomiti e Alpi Carniche

 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da Mauro Arnese il 13 febbraio 2019 14:55
    Ciao Michele, non ci potrò essere e mi dispiace perché penso che tu abbia davvero ragione nella analisi della realtà che è alla radice del viaggio.

    Un grande abbraccio e spero a presto.

    Mauro
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