"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Roma e Bisanzio. Guardando la Mezzaluna fertile.

Istanbul, Carlo Bossoli

venerdì, 27 settembre 2019

Storia, culture e ibridazioni nello spazio mediterraneo

(27 settembre – 8 ottobre 2019)

 

Itinerario n.11 del “Viaggio nella solitudine della politica”

Viviamo in un ingorgo che si fatica a decifrare. Una difficoltà che non è solo l'esito della complessità in un tempo sempre più interdipendente, ma del venire a galla dei grandi nodi che l'umanità aveva erroneamente affidato alle magnifiche sorti e progressive.

Come nelle parole di Walter Benjamin sull'Angelus Novus, quando le macerie della prima guerra mondiale già lasciavano presagire quale sarebbe stato l'esito del Novecento, è il concetto di progresso ad essere in discussione, così come il nostro rapporto con la natura e il tema del limite nell'agire umano.

Nodi di carattere filosofico e religioso che lungo la storia hanno prodotto vere e proprie faglie, spaccature profonde mai sanate che hanno lastricato il cammino dell'umanità. Fra tutte, quella fra Oriente e Occidente, che investe fra l'altro il rapporto fra modernità e tradizione, stato di diritto e stato etico, libertà e sovranità.

Quello che ci si propone con l'undicesimo itinerario del “Viaggio nella solitudine della politica” è di scandagliare questa faglia, forse quella che ha conosciuto più cesure ma che più di altre ha generato straordinari sincretismi. Attraverso i mari che danno vita al Mediterraneo, dall'alto Adriatico al Mar di Marmara; lungo le vie che nella storia hanno fatto grandi città come Venezia, Sarajevo, Dubrovnik (l'antica Ragusa), Salonicco, Istanbul e Belgrado; ripercorrendo le vicende che alla fine del Novecento hanno di nuovo infuocato la Mezzaluna fertile del Mediterraneo e quella regione europea, i Balcani, che per usare l'espressione di Churchill «produce più storia di quanta ne possa consumare».

Scrive Predrag Matvejević, a proposito del suo primo incontro con Ivo Andrić, come il premio Nobel per la letteratura del 1961 preferisse all'espressione “Né Roma, né Bisanzio” – che simbolicamente caratterizzava come terza componente la Jugoslavia di Tito dopo la sua rottura con Stalin – quella che guardava “a Roma e a Bisanzio insieme”, Oriente e Occidente insomma, nel cercare di ricomporre quella frattura ancora drammaticamente viva.

Prende proprio spunto da qui il titolo di questo appassionante viaggio on the road, europeo e mediterraneo insieme. Uno spazio ibrido per eccellenza.

Per informazioni, contatti@michelenardelli.it o tel. 347 4098578

Il programma

Venezia, Senj, Mostar, Sarajevo, Dubrovnik, Kotor, Salonicco, Istanbul, Nis, Belgrado

 

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