"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
lunedì, 13 gennaio 2020
Proiezione del documentario di Simone e Roberto Ceccarelli. Gli autori dialogano con Pejman Abdolmohammadi, professore di Storia dei Paesi islamici presso l'Università di Trento. Lunedì 13 gennaio 2020, alle ore 20.30
Il 14 gennaio 2011 Ben Ali era costretto precipitosamente a lasciare la Tunisia sull'onda delle sommosse partite dall'immolazione di Mohamed Bouazizi a Sidi Bouzid, in una delle regioni più povere. A nove anni di distanza la Tunisia è rimasta l'unica "primavera araba" ancora in corso, ha approvato una Costituzione all'avanguardia ed è diventata, tra mille contraddizioni, un laboratorio politico sia nel campo islamista che in quello che secolarista. Ma le riforme stentano ad avere successo e nel terzo trimestre del 2019 si sono registrati più di duemila manifestazioni di protesta nel Paese. Il corollario è che i giovani continuano a partire.
Il reportage di Simone Casalini e Roberto Ceccarelli analizza il recente voto delle elezioni presidenziali e legislative che ha visto anche la comparsa del populismo e indaga le condizioni di vita di una Tunisia plurale: dai giovani delle banlieue di Tunisi agli studenti universitari, dalla comunità italiana storica alle lotte del movimento Lgbt contro il reato di omosessualità. Ne emerge il ritratto di una società viva e sofferente, ma che crede ancora nella possibilità di portare a termine la transizione democratica.
Trento, Spazio Virgolette, accanto alla Libreria due punti, via san Martino 78
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