"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Care amiche e cari amici,
questa nota viene inviata a tutte le persone che in vario modo hanno partecipato agli itinerari / incontri del “Viaggio nella solitudine della politica” (www.zerosifr.eu).
Un viaggio iniziato nella primavera del 2017 con l'intento di indagare pensieri e politiche attraverso i tanti limes europei e mediterranei che hanno segnato e segnano la storia e il nostro tempo.
C'eravamo ripromessi di concludere questa navigazione nel corso del 2020 ma l'insorgere della pandemia ci ha costretti ad interrompere la programmazione che prevedeva gli ultimi quattro itinerari (Apulia, il ponte verso il vicino Oriente; Andalusia, lungo le tracce del califfato e del Don Quijote; il tratto di mare fra la Sicilia e la Tunisia; I luoghi simbolici del delirio del Novecento, da Verdun e la Ruhr, ad Auschwitz per giungere a Chernobyl). Non sappiamo se nei prossimi mesi ci saranno le condizioni per realizzarli, ma in ogni caso – realmente o in maniera virtuale – quelle strade e quei luoghi rientreranno nelle riflessioni di questa nostra piccola comunità di pensiero.
Perché è forse questo – una piccola comunità di pensiero – l'esito di questo viaggio senza meta. Non necessariamente un pensiero comune, ma un comune interrogarsi sulle categorie con cui leggiamo il nostro tempo e la curiosità verso i percorsi individuali e collettivi che lo abitano. E poi il viaggio, come una forma politica collettiva che, a pensarci bene, ha segnato la storia dell'umanità ma che si è andata smarrendo nei rituali come nella metamorfosi della politica.
Ne vorremmo parlare, mettendo a fuoco i nodi paradigmatici emersi nei dodici itinerari realizzati o immaginati in quelli in essere, riflettendo insieme su come mettere a disposizione quanto raccolto a chi, sul piano politico, ne vuole fare un buon uso, a prescindere dalle appartenenze e dai contesti in cui si trova ad operare.
Come farlo? Come far incontrare le oltre quattrocento persone che in vario modo si sono sintonizzate sul nostro viaggio? Come far dialogare gli amici di Barcellona o di Roma con quelli di Sarajevo o di Istanbul, quelli delle aree interne del Mezzogiorno e quelli delle terre alte alpine? Gli incontri virtuali nel tempo del Coronavirus ci hanno mostrato che le distanze come le forme di cittadinanza possano cambiare.
Così ha preso corpo l'idea di incontrarci, per cercare insieme il bandolo di questa piccola ma ricca matassa di appunti e immagini, esperienze e pensieri che solo in parte abbiamo postato sul sito di riferimento e che hanno trovato rivoli di espressione in forme diverse, editoriali e non solo. A partire da dieci spunti che altrettanti protagonisti di questo nostro percorso svolgeranno ciascuno in cinque minuti, riconducibili ad altrettanti paradigmi da mettere in cantiere (e i cui titoli abbiamo provato a sintetizzare e che potete trovare nell'allegato). Per poi immaginare insieme possibili conclusioni e ripartenze. A partire da una considerazione: il viaggio come forma di ricerca e di formazione politica.
Eccoci dunque a chiedervi di liberarvi uno spazio di riflessione che avremmo individuato nella mattinata di sabato 25 luglio (dalle ore 10.30 alle 12.30) sulla piattaforma Zoom. Per entrare nella riunione in Zoom, questo è il link: https://us02web.zoom.us/j/89458963757 (ID riunione: 894 5896 3757).
Un caro saluto.
Michele Nardelli
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