"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

In solidarietà con il popolo palestinese

Manifesto dell'iniziativa

sabato, 15 maggio 2021

Questo è un appello urgente alla mobilitazione in solidarietà con il popolo palestinese e per l'immediata fine delle violenze che stanno ancora una volta insanguinando la Palestina.

Pace per Gerusalemme, insieme a una serie di associazioni, persone e gruppi solidali invitano ad un presidio in occasione del 73° anniversario della Nakba,

Sabato 15 maggio alle ore 16.00 in Piazza Duomo, a Trento.

Ci ritroveremo, nel rispetto delle normative anti-Covid, per chiedere a gran voce:

-la fine dei bombardamenti e delle violenze contro i civili
-l’intervento deciso del Governo italiano, dell’Unione Europea e delle istituzioni internazionali per il rispetto dei diritti umani da parte di Israele
-la fine dell’occupazione e del regime di apartheid
-lo stop alla cooperazione militare tra Italia e Israele.

Vi aspettiamo tutte e tutti.

§§§

“La politica di questo governo israeliano è il peggio del peggio. Non ha giustificazioni, è infame e senza pari. Vogliono cacciare i palestinesi da Gerusalemme est, ci provano in tutti i modi e con ogni sorta di trucco, di arbitrio, di manipolazione della legge. E’ una vessazione ininterrotta che ogni tanto fa esplodere la protesta dei palestinesi, che sono soverchiamente le vittime, perché poi muoiono loro, vengono massacrati loro“.

A dirlo all’Adnkronos è Moni Ovadia, commentando l’escalation di violenza in Medio Oriente che è sfociata in una lunga notte di bombardamenti tra Israele e la Striscia di Gaza.

“La politica di Israele è segregazionista, razzista, colonialista – scandisce l’attore, musicista e scrittore di origine ebraica – E la comunità internazionale è di una parzialità ripugnante. Tranne qualche rara eccezione, paesi come la Svezia e qualche paese sudamericano, non si ha lo sguardo per vedere che la condizione del popolo palestinese è quella del popolo più solo, più abbandonato che ci sia sulla terra perché tutti cedono al ricatto della strumentalizzazione infame della shoah”. Moni Ovadia spiega ancora meglio: “Tutto questo con lo sterminio degli ebrei non c’entra niente, è pura strumentalizzazione. Oggi Israele è uno stato potentissimo, armatissimo, che ha per alleati i paesi più potenti della terra e che appena fa una piccola protesta tutti i Paesi si prostrano, a partire dalla Germania con i suoi terrificanti sensi di colpa”.

“Io sono ebreo, anch’io vengo da quel popolo - incalza l’artista. Ma la risposta all’orrore dello sterminio invece che quella di cercare la pace, la convivenza, l’accoglienza reciproca, è questa? Dove porta tutto questo? Il popolo palestinese esiste, che piaccia o non piaccia a Netanyahu. C’è una gente che ha diritto ad avere la propria terra e la propria dignità, e i bambini hanno diritto ad avere il loro futuro, e invece sono trattati come nemici”.

E sulle reazioni della comunità politica internazionale e in particolare dell’Italia, Ovadia è netto: “Ci sono israeliani coraggiosi che parlano, denunciano. Ma la comunità internazionale no, ad esempio l’Italia si nasconde dietro la sua pavidità, un colpo al cerchio e uno alla botte. Ci dovrebbe essere una posizione ferma, un boicottaggio, a cominciare dalle merci che gli israeliani producono in territori che non sono loro”.

La pace “si fa fra eguali, non è un diktat come vorrebbero gli israeliani - conclude Moni Ovadia - Io non sono sul foglio paga di nessuno, rappresento me stesso e mi batto contro qualsiasi forma di oppressione, è il mio piccolo magistero. Sono con tutti quelli che patiscono soprusi, sopraffazioni e persecuzioni e questo me l’ha insegnato proprio la storia degli ebrei. Io sono molto ebreo, ma non sono per niente sionista”.

(dal blog https://kmetro0.it)

Trento, Piazza Duomo

 

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