"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

«The Last 20», il summit per guardare il mondo dal basso

Il logo dell'iniziativa

sabato, 25 settembre 2021

Come ha scritto recentemente Alessandro Di Bussolo di Vatican News, “nell’anno che vede l’Italia nel ruolo di presidente del G20, il forum internazionale dei Paesi più ricchi e potenti del mondo, nasce dal sud della Penisola “The Last 20”, il primo summit “dal basso” per guardare il mondo con lo sguardo degli ultimi”.

Mentre in Italia andavano avanti gli incontri dei G20, dei venti Grandi della terra, dal mese di febbraio si è costituito un comitato denominato “The Last 20”, che ha riunito gli “L20”, i venti Paesi più “impoveriti” del nostro pianeta, in base alle statistiche internazionali sui principali indicatori socio-economici e ambientali. Sono i Paesi che più soffrono della iniqua distribuzione delle risorse, dell’impatto del mutamento climatico, delle guerre intestine, spesso alimentate dai G20.

L’evento “The Last 20” è partito da Reggio Calabria il 22 luglio scorso, con l’intitolazione di un ponte, che unisce la città al suo porto, all’Ambasciatore Luca Attanasio e alla sua scorta, morti in un agguato in Repubblica Democratica del Congo il 22 febbraio 2021. Un ponte che ha un valore simbolico perché unisce l’ultimo lembo della penisola italiana con il mare che ci porta nel Continente africano. Un legame che vogliamo riprendere e rilanciare. Alla cerimonia erano presenti i familiari dell’Ambasciatore e del carabiniere Iacovacci, nonché le massime autorità locali.

Dopo la 3 giorni calabrese, la tappa successiva di “The Last 20” si è svolta dal 10 al 12 settembre a Roma, presso la Macro Area di Lettere e Filosofia dell’Università Tor Vergata. Le comunità dei L20 e gli esperti si sono confronte sul tema: “Insicurezza alimentare, povertà, fame, condizione femminile: Le cause dell’impoverimento nei Paesi Last 20 e i percorsi d’uscita, dal punto di vista degli “ultimi”.

“The Last 20” prosegue dal 17 al 21 settembre in Abruzzo e Molise sui temi del dialogo interreligioso e della pace, successivamente sarà a Milano dal 23 al 26 settembre sulla questione della sanità, dell’impatto del mutamento climatico, della resilienza (The Last 20 | Università Cattolica del Sacro Cuore (unicatt.it). A breve il programma di questo appuntamento.

“The Last 20” si concluderà a Santa Maria di Leuca il 2-3 ottobre con la stesura di un documento da presentare nelle sedi internazionali.

Nella conferenza stampa online di presentazione, il coordinatore del Comitato promotore, Tonino Perna, vicesindaco di Reggio Calabria, ha sottolineato che “The Last 20” si propone di guardare il mondo con gli occhi degli “ultimi”, ed essere il termometro che misura al Pianeta, visto come organismo vivente, la “temperatura sociale, economica e ambientale”. Non accontentandosi dei dati medi globali ma prendendo a riferimento i Paesi Last 20 e gli indicatori della qualità della vita diversi dal Prodotto interno lordo, “che permettono di cogliere, analizzando i punti più sensibili del pianeta, i mutamenti che stiamo attraversando, andando così alla radice dei problemi e delle contraddizioni del nostro tempo”.

I Paesi L20

Non si tratta di Paesi “poveri” ma piuttosto “impoveriti” da sfruttamento coloniale, guerre e conflitti etnici, catastrofi climatiche. Sono Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Bissau, Libano, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan e Yemen.

Il programma dell'iniziativa

Milano, Fondazione Casa della Carità

 

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