"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Sulla soglia 1. Il tempo della parola. Le parole del tempo.

Soglia del Consiglio Comunale

Sulla soglia. Appunti dentro e fuori

di Federico Zappini *

1. Il tempo della parola. Le parole del tempo.

Arrivo in ritardo con questa prima nota.
E’ passato un mese abbondante dal mio ingresso in consiglio comunale.

Cercherò in seguito di essere più preciso, perché il racconto abbia una sua coerenza, un suo ritmo, forse persino una sua utilità.

Rispetterò in questo modo il bisogno di dare tempo alla parola (in forma di dialogo costante, di condivisione di pensieri tra diversi, di sosta a lato del volgere senza soluzione di continuità della complessità globale) e l’urgenza di mettere in risalto le parole del tempo, una sorta di vocabolario minimo per orientarsi dentro le mappe non del tutto complete e spesso sfuggenti del presente.

Transizione. Conversione. Compromesso. Conflitto.
Prossimità. Pianeta. Istituzioni. Comunità.
Rabbia. Disincanto. Passione. Amore.

Sulla soglia è il titolo di questo raccoglitore di spunti, che vuole essere allo stesso tempo diario di viaggio e luogo aperto per il confronto. Mi fa piacere che proprio ieri Simone Casalini ricordando Piergiorgio Cattani lo abbia definito “intellettuale della soglia”, perché “è nel limen che si costituiscono spesso i processi politici, sociali, culturali ed esistenziali”.

Una preziosa assonanza, che porterò con me.

E’ sulla soglia tra il dentro dell’aula consiliare del Comune di Trento e i mille fuori che compongono il Mondo che vorrei si spingesse la mia esplorazione – non solitaria – alla ricerca di un modo generativo di essere e fare Politica.

Il regista Wes Anderson in una bella intervista ha raccontato che impone ai suoi attori e attrici di recitare indossando vestiti di una misura inferiore rispetto alla loro abituale.

“Un modo per costringere i personaggi a muoversi in una condizione di costante inadeguatezza rispetto anche al più piccolo evento quotidiano: la vita, non è mai come vorremmo che fosse, e la bellezza è da conquistare all’interno di una battaglia di cui non conosciamo neanche bene il motivo.”

La giacca e la gonna del politic, la camicia e la cravatta dell’amministrator devono allo stesso modo stringere un po’. Per evitare che l’abitudine prenda il sopravvento. Per continuare ad allenare l’immaginazione, così come la intendeva il troppo presto scomparso David Graeber: “Le possibilità umane sono sempre – in ogni modo – più grandi di quello che molto spesso crediamo.” (https://www.leparoleelecose.it/?p=39189).

Dentro la campagna elettorale usai i legnetti Kapla (https://pontidivista.wordpress.com/2019/10/31/una-politica-in-stile-kapla/) per descrivere un approccio collaborativo da ritrovare, alla ricerca delle energie e dei talenti che animano e agitano le comunità, anche le più sonnacchiose. “Noi, prima persona plurale” era lo slogan scelto che dobbiamo tenere stampato in testa come orizzonte a cui tendere e come pratica quotidiana per abitare la realtà.

Servono delicatezza nei modi, audacia nel pensiero e attenzione per i processi (“pensare estremo, agire accorto” consiglia Mario Tronti), curiosità e costanza nella ricerca e nella costruzione di una profezia di cui si riconosco tracce – diffuse e piene di vitalità – ma non ancora una completa e concreta definizione.

Vanno favorite le tensioni istituenti, come direbbe Roberto Esposito.

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Buone letture

Il senso della specie, di Sara Hejazi – Il Margine
[qui la scheda, a breve presentazione]

Buoni ascolti

Il corpo del reato, iosonouncane [ascolta]
Bright direction, Hiss Golden Messenger [ascolta]

Prossime priorità sulla soglia

Trento e il carcere, quale rapporto? Interrogazione a risposta orale, verrà discussa a metà novembre.

Dibattito pubblico Circonvallazione ferroviaria. Arrivato il progetto serve uno scatto di coinvolgimento, discussione, accompagnamento con lo sguardo rivolto all’idea complessiva di città che si intende proporre e realizzare.

Generazioni. Città prossime, incontro con Cristina Tajani e Franco Ianeselli [sabato 13 novembre, ore 18 – Cafè de la Paix]

* da https://pontidivista.wordpress.com

 

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