"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Il rapporto del Censis ci accompagna da decenni, descrivendo il sentire, gli umori, le preoccupazioni del paese. Per la verità si è sempre trattato di una descrizione orientata, corrispondente ai paradigmi del tempo. Ma ciò nonostante capace di cogliere le dinamiche sociali e culturali che covano nel profondo della nostra società.
Negli ultimi anni, gli aspetti che più sono stati messi a fuoco dal Censis erano i processi di spaesamento e di atomizzazione sociale, cui corrispondevano disorientamento, solitudine o paura.
Scorrendo invece il 55° rapporto del Censis presentato nei giorni scorsi emergono due tendenze contrapposte: quella ottimistica (e maggioritaria) della ripresa, che segna una discontinuità rispetto al clima cupo del 2020, laddove gli indicatori - dal numero di persone vaccinate alla crescita del PIL - sorreggono un clima di fiducia riconosciuto anche dagli osservatori internazionali; quella che rivela un crescente deragliamento che il rapporto definisce dell'irrazionalità, laddove si analizzano scetticismi e diffidenza verso i poteri forti.
Sarebbe superficiale ritenere che questa dialettica si possa risolvere considerando che la maggioranza della popolazione è più orientata a guardare con fiducia verso il futuro.
Dal Rappprto Censis emerge come «la variante cospirazionistica, tendente alla paranoia, ispirata alla teoria del “gran rimpiazzamento” ha contagiato il 39,9% degli italiani convinti del pericolo reale della sostituzione etnica: identità e cultura nazionali spariranno a causa dell’arrivo degli immigrati, portatori di una demografia dinamica rispetto agli italiani che non fanno più figli, e tutto ciò accade per interesse e volontà di presunte opache élite globaliste». Inoltre che «per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni di persone) il Covid semplicemente non esiste. Per il 10,9% il vaccino è inutile e inefficace. Per il 31,4% è un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie». Analogamente «sono diffuse anche diverse tecno-fobie, visto che il 19,9% degli italiani considera la tecnologia 5G uno strumento molto sofisticato per controllare le menti delle persone. Si arriva al negazionismo storico-scientifico, con il 10,0% degli italiani convinti che l’uomo non sia mai sbarcato sulla Luna e il 5,8% sicuro che la Terra sia piatta, precipitando così in un sorprendente rigurgito premoderno». Il Rapporto parla «di irrazionalità, un sonno fatuo della ragione, una fuga fatale nel pensiero magico, stregonesco, sciamanico, che pretende di decifrare il senso occulto della realtà circostante. Dalla medicina alla tecnologia, nulla sfugge al tritacarne dell’irrazionale, che si ritaglia uno spazio non modesto nel discorso pubblico, conquistando i vertici dei trending topic nei social network, scalando le classifiche di vendita dei libri, occupando le ribalte televisive, orientando le posizioni e i comportamenti di molte persone».
In una società come questa c'è poco da scherzare. C'è poco da scherzare perché buona parte della maggioranza positiva, nell'invocare il ritorno alla normalità, non ha ben capito che senza una svolta profonda capace di andare alle radici dell'attuale crisi sindemica si andrà inesorabilmente a sbattere. La storia ci ha dimostrato che in quel frangente l'irrazionale può diventare senso comune. (m.n.)
Giunto alla 55ª edizione, il Rapporto Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase di transizione che stiamo attraversando.
Le Considerazioni generali introducono il Rapporto descrivendo uno sviluppo più per progetto che per continuato adattamento, che richiede un lavoro di autocoscienza, individuale e collettiva. Nella seconda parte, La società italiana al 2021, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno: l’irrazionalità che ha infiltrato il tessuto sociale, il rimbalzo dell’economia nella scarsità del capitale umano, gli effetti di svigorimento dello stato di sospensione continuata. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.
Per leggere la sintesi del Rapporto:
Sintesi del 55° Rapporto Censis | CENSIS
Per assistere alla presentazione:
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