"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

A Venaus, in Valle di Susa, con migliaia di giovani al Festival dell'alta felicità

Un momento della presentazione di

di Maurizio Dematteis

Sabato 29 luglio ho presentato “Inverno liquido” al Festival Alta Felicità 2023, l’appuntamento che come ogni anno dal 2016 si rinnova a Venaus, in Valle di Susa. Anche quest’anno dal 29 al 31 luglio migliaia di giovani contrari all’Alta velocità che dovrebbe passare sulla testa dei valsusini per collegare Torino a Lione si sono ritrovati con il sorriso ad animare dibattiti, ascoltare concerti e a fare festa tutti insieme.

Tantissimi i partecipanti, per la stragrande maggioranza tra i 16 e 30 anni, accolti dagli anziani volontari della valle impegnati agli stand per cibo, bevande e altri servizi agli ospiti. Una distesa di migliaia di tende sono state montate sui terreni dati in uso gratuito dai proprietari e messi a disposizione dal Comune, mentre sul palco allestito per i dibattiti si dibatteva su tematiche ecologiche e sul cambiamento climatico in atto in tutto il mondo, il fenomeno che sta modificando la vita di tutti e tutte.

Migliaia di persone sono rimaste per tre giorni spinte dalla volontà di ritrovarsi, discutere e decidere quale dovrà essere la strada per il futuro su questo pianeta. Migliaia di persone che si sentono orfane di una rappresentanza politica che non vuole o non riesce ad occuparsi dei temi ambientali, migliaia di persone che cercano di organizzarsi in autonomia, dal basso, per fare qualcosa, per cercare di gestire il cambiamento.

A Venaus ho raccontato ancora una volta del nostro libro “Inverno liquido”, il lungo reportage realizzato da Michele e me grazie all’aiuto di tanti altri amici a cui sta a cuore il futuro della montagna. Il lungo viaggio attraverso la catena alpina e quella appenninica, da Trieste a Ventimiglia, dalla Liguria alla Sicilia, ospiti delle comunità coinvolte a vario titolo nel business dell’oro bianco, che oggi si stanno interrogando sul loro futuro: gestori degli impianti di risalita, amministrazioni, imprenditori, commercianti, albergatori e professionisti del settore.

Ho raccontato di una montagna che, con la sua metafora del turismo di massa, oggi propone un non ancora che riparte dal senso del limite, dal ritmo delle stagioni, dalla lentezza, dal bello, dalla solidarietà. Un non ancora che mostra, a tutti noi, la strada per l’unica rivoluzione, oggi, capace di futuro.

 

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