"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Un invito all’impegno comune
di Federico Zappini
“La speranza è fatta di cose
che hanno bisogno
di qualcuno che le faccia accadere”
Cecely Saunders
Questo documento è frutto di diversi sentimenti.
Ci sono la stanchezza e il senso profondo di solitudine, la preoccupazione nei confronti di ciò che ci circonda (guerre, crisi climatica, disuguaglianze, fragilità delle reti sociali, spaesamento) che pesa fin quasi a diventare un fardello insopportabile.
E poi ci sono – ancora vive, per fortuna, nonostante tutto – la speranza di poter contribuire al cambiamento necessario e l’urgenza di farlo accadere, velocemente nel tempo e nel modo giusto, ossia coinvolgendo più persone possibile nell’azione di trasformazione della realtà che, è sotto gli occhi di tutti, non volge al meglio in quasi nessun campo…
Per molte e molti di voi le argomentazioni che trovano spazio in queste pagine non suoneranno nuove perché già affrontate in mille precedenti conversazioni. Mi serviva comunque provare a riordinarle, come appunti che tentano se messi in fila a garantire una mappa sufficientemente precisa – pur se in continuo movimento, disordinata come è disordinato il Mondo – delle sfide cui dobbiamo predisporci e delle urgenze a cui dobbiamo far fronte per ridare senso e centralità, ognuno e ognuna per la propria parte, all’azione politica, amministrativa, sociale e culturale che ci vede a vario titolo coinvolti.
Le categorie dello straordinario e dell’essenziale a me sembrano propizie per confermarci il compito di far viaggiare in parallelo la costruzione di una visione adeguata al cambio d’epoca in atto e la capacità di rispondere materialmente alle esigenze primarie (che mal contate stanno sulle dita di una mano…) delle comunità di cui facciamo parte e di cui vogliamo prenderci cura.
L’obiettivo ambizioso di restituire legittimità, vitalità e forza alla Politica non si può dal mio punto di vista più rimandare e significa prima di tutto mettersi a disposizione generosamente – molto prima di avvicinarsi alle scadenze elettorali, da intendersi come esito e orizzonte – e lavorare per dare vita a una comunità che condivide, ri-costruendoli, vocabolario e agenda, desideri e fatiche, idee e organizzazione.
E’ una tensione che mi rendo conto vale come linea guida generale da seguire ovunque ma che possiede una particolare importanza per il Trentino, oggi preda di una crisi profonda da un lato di disaffezione sociale e comunitaria (l’astensionismo crescente lo dimostra) e dall’altro di adeguamento al ribasso del modello di governo connesso alle nostre prerogative autonomistiche (il Presidente Fugatti rivendica addirittura la visione breve e piana che predilige…).
Due sintomi che non possono che preoccupare e che devono spingerci a sentirci coinvolti, chiamati all’impegno diretto.
Quello che avete tra le mani non è un manifesto, ma è certamente un invito.
Servono energie diverse e complementari, in un dialogo fecondo tra istituzione e movimenti, amministratori e società civile, organizzazioni e attivismi. Perché questo dialogo prenda forma primario è disegnare un campo che risulti praticabile per ognuno, fatto di obiettivi chiari (ripartiamo dall’essenziale, di nuovo…), di regole d’ingaggio comprensibili e di metodo di lavoro davvero orizzontale, tempi adeguati per il confronto e costanza nell’intervento per conoscersi meglio, per far solidificare la fiducia e far depositare i risultati della cooperazione che si saprà attivare. Insieme servono guide – non una, ma diverse…in nome di una necessaria leadership diffusa – che si assumono il compito di mettere in moto, attrarre, convincere, ascoltare, accompagnare, far sintesi come deve fare chi di un processo complesso come quello di rimettere in moto una collettività sfilacciata sente la responsabilità e l’onore.
Fino a quando avremo sassi da lanciare nello stagno è bene continuare a farlo, coltivando l’attesa che a riva arrivi l’onda buona generata dal nostro stare insieme, dal sentirci bene nel far Politica, dallo spirito di un futuro desiderabile e felice che prende forma. E che, in prospettiva, le onde si moltiplichino, facendosi marea montante…
Non ho risorse particolari da spendere se non quelle che derivano della passione per la Politica e per la sua capacità di cambiare il volto alla realtà. Non ho ambizioni diverse rispetto a quella di vedere fiorire una nuova stagione di attivazione sociale e politica che sappia assumersi il compito di governare un tempo così complesso e decisivo.
Attendo vostri commenti, correzioni, aggiunte, stimoli, dubbi.
Vediamoci e parliamone. Troviamo il tempo e i modi migliori per farlo.
mail.federico.zappini@consiglio.comune.trento.it
Puoi leggere il documento/invito qui:
https://docs.google.com/document/d/122wAWEkso6CzXkEKJUe6VwRybA51pM0KxqIhlzDTd0I/edit
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