"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Un'oasi di verde al posto del viadotto Sepi. In ricordo di Paolo Fedrizzi

Paolo Fedrizzi

Posizionata una dedica in ricordo del dottor Paolo Fedrizzi presso il “laghetto del Sole”

di Roberto Devigili

Nei mesi scorsi era stata avviata una raccolta di firme per invitare le amministrazioni comunali di Mezzocorona e Mezzolombardo ad attivarsi per ricordare Paolo Fedrizzi presso il laghetto – lido realizzato in località Ischia di Mezzocorona, posizionando in quel luogo una cassetta per api (arnia) non abitata, donata a questo scopo dai suoi famigliari e un albero di tiglio, i cui fiori sono apprezzati dalle api, dedicati a Paolo Fedrizzi, medico, apicoltore, ambientalista.

Nel corso dell’estate, l’amministrazione comunale di Mezzocorona ha provveduto a collocare l’arnia e a piantare il tiglio all’ingresso del laghetto. Martedì 20 agosto 2024 si è svolta una piccola inaugurazione ed un breve momento di ricordo presso il laghetto stesso. Erano presenti numerose persone che hanno voluto dimostrare la loro stima per Paolo. Presenti anche il sindaco di Mezzocorona, Mattia Hauser e alcuni rappresentanti dei comuni di Mezzocorona e Mezzolombardo. Questi ultimi hanno annunciato che al termine dei lavori in corso sulla sponda destra del Noce, verrà ricordata anche in quel luogo la figura di Paolo Fedrizzi. E’ intervenuta anche Gabriella Zanini che ha avuto l’idea della dedica del piccolo laghetto a Paolo.

Gabriella, già attivista del comitato, ha ricordato che moltissime persone, famiglie e turisti possono ora godere della frescura delle acque e dell’oasi di verde del lido fluviale che il Servizio Bacini Montani della Provincia Autonoma di Trento ha realizzato nell’alveo del Noce laddove sarebbe dovuta passare la famigerata SEPI. Ma questo non potrebbe esistere oggi se negli anni ’90 non ci fosse stata una mobilitazione coordinata dal “comitato difesa del territorio della piana Rotaliana” che si è fortemente contrapposto al progetto dell’A22, un serpentone di cemento armato lungo circa 700 metri, a 12 campate e alto 15 metri dal piano campagna.

Uno degli impegni pubblici di Paolo è stata la lotta contro la progettata Sepi, la strada che avrebbe deturpato il torrente Noce e i terreni agricoli pregiati della piana Rotaliana. Questo progetto, che era sul tavolo da anni, è stato poi sostituito dalla galleria, soluzione che Paolo aveva sostenuto e che poi è stata realizzata. Fondamentale in questa direzione il cambio politico avvenuto a livello provinciale – la giunta Dellai/Pinter – dove finalmente le istanze del comitato vennero riconosciute e concretizzate anche con le necessarie variazioni urbanistiche.

Con la sua instancabile tenacia e pazienza è stato in grado di fare il “miracolo” di far condividere l’idea della galleria alle diverse amministrazioni comunali interessate, fino ad allora, contrapposte sull’argomento della cosiddetta tangenziale di Mezzolombardo. La proposta della galleria ha quindi trovato anche il sostegno della Provincia autonoma di Trento e infine l’opera si è resa concreta. Questo fatto ha permesso di salvare un bel tratto del torrente Noce dall’invasione di viadotti e relativa cementificazione che ne avrebbe mutato per sempre naturalità e paesaggio.

Presente anche la famiglia che ha voluto ringraziare tutti per quanto fatto in ricordo del loro caro.



Paolo Fedrizzi, persona molto conosciuta per la sua attività di medico di base, professione che ha svolto per quarant'anni è stato anche protagonista della vita politica e sociale della piana Rotaliana. Paolo è stato tra le altre cose anche una delle anime più attive nel comitato in difesa della salute contro l'inquinamento provocato dall’industria chimica Samatec, che era situata dove ora sorge la cantina MezzaCorona s.c.a. È stato il medico di parte dei parenti dei morti sul lavoro causa silicosi. Paolo era nato a Mezzolombardo nel 1945 da una famiglia contadina, aveva intrapreso gli studi universitari in medicina a Padova. Dopo la laurea in medicina e chirurgia aveva proseguito gli studi a Verona conseguendo la specializzazione in ginecologia. Aveva poi iniziato il suo lavoro di medico di base nel suo paese di nascita, attività svolta per quarant'anni. Per tutta la vita, a partire da quando aveva meno di dieci anni, ha portato avanti la sua passione per le api. Paolo era anche un esperto apicoltore.

 

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