"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Poche ma intense giornate quelle trascorse in Palestina. Gerusalemme, Aboud, Beit Jalla, Ramallah, Cana, Nazareth... Non c'è stata la possibilità di andare a Gaza, immensa prigione a cielo aperto, ma il nostro programma aveva uno scopo diverso dall'emergenza umanitaria. Abbiamo avuto la possibilità di fare incontri importanti, visite al territorio, contatti e poi di raccogliere tante immagini di una realtà complessa e difficile, dove costruire relazioni è condizionato da tante cose, non ultima un'idea della cooperazione che impone le scelte, piuttosto che farle emergere dalla relazione.
Il diario di viaggio che il "Trentino" ha pubblicato quotidianamente in prima pagina (e che trovate nel mio diario di bordo) ha cercato solo di fornire altrettanti flash di queste intense giornate. Molti altri li racconteremo col tempo, rimangono dentro di noi. Voglio qui ringraziare in particolare Enzo Mescalchin e Mario Zambarda per la preziosa collaborazione e per il loro sguardo competente che hanno messo a disposizione. E, per altro verso, Ali Rashid e Tareq Salameh, senza i quali questo viaggio non sarebbe nemmeno stato possibile. Si sono aperte molte finestre, speriamo che facciano entrare aria buona.
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