"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
I direttori di quotidiani e Tg firmano un documento: "Non verremo meno al dovere di informare"
(25 maggio 2010) Ecco il testo del documento comune concordato dai direttori delle maggiori testate italiane che hanno preso parte all'incontro promosso dalla Fnsi sul ddl intercettazioni.
"I direttori e le redazioni dei giornali italiani, con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, denunciano il pericolo del disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche per la libera e completa informazione. Questo disegno di legge penalizza e vanifica il diritto di cronaca, impedendo a giornali e notiziari (new media compresi) di dare notizie delle inchieste giudiziarie - comprese quelle che riguardano la grande criminalità - fino all'udienza preliminare, cioè per un periodo che in Italia va dai 3 ai 6 anni e, per alcuni casi, fino a 10.
Le norme proposte violano il diritto fondamentale dei cittadini a conoscere e sapere, cioè ad essere informati". "E' un diritto vitale irrinunciabile, da cui dipende - prosegue il testo - il corretto funzionamento del circuito democratico e a cui corrisponde - molto semplicemente - il dovere dei giornali di informare. La disciplina all'esame del Senato vulnera i principi fondamentali in base ai quali la libertà di informazione è garantita e la giustizia è amministrata in nome del popolo. I giornalisti esercitano una funzione, un dovere non comprimibile da atti di censura. A questo dovere non verremo meno, indipendentemente da multe, arresti e sanzioni.
Ma intanto fermiamo questa legge, perchè la democrazia e l'informazione in Italia non tollerano alcun bavaglio".
All'iniziativa della Fnsi hanno partecipato: Ezio Mauro (La Repubblica), Emilio Carelli (Sky Tg24), Roberto Napoletano (Il Messaggero), Concita De Gregorio (L'Unità), Norma Rangeri (il Manifesto), Dino Greco (Liberazione), Antonio Lucaroni (AGI), Luigi Contu (Ansa), Gianfranco Astori (Asca), Stefano Menichini (Europa), Carmine Fotia (Il Romanista), Carlo Bollino (La Gazzetta del Mezzogiorno), Andrea Covotta (in rappresentanza del direttore del Tg2 Mario Orfeo), Corradino Mineo (Rainews 24), Mario Sechi (Il Tempo), Stefano Del Re (Nuova Sardegna), Stefano Cappellini (vice direttore de Il Riformista), Stefano Corradino (Articolo21), Gianfranco Marcelli (vice direttore Avvenire), Altero Frigerio (Radio Articolo 1), Pierluca Terzulli (in rappresentanza del direttore del Tg3 Bianca Berlinguer), Flavia Perina (Secolo d'Italia). C'era anche il presidente della Fieg, Carlo Malinconico. Collegati in videoconferenza dal Circolo della stampa di Milano, il segretario dell'Assolombarda Giovanni Negri con Ferruccio de Bortoli (Corriere della sera), Vittorio Feltri (Il Giornale), Mario Calabresi (La Stampa), Peter Gomez (il Fatto Quotidiano) e Alberto Orioli (vice direttore de Il Sole 24 Ore).
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