"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Diario

« aprile 2015 | maggio 2015 | giugno 2015 »

giovedì, 21 maggio 2015Con Tonino a Sarajevo, 2002

Leggo una notizia di agenzia che mi lascia senza fiato. «Infarto per l’assessore al Comune di Messina Tonino Perna. La notte scorsa è stato colpito da un attacco di cuore mentre si trovava nella sua abitazione di Reggio Calabria. Trasportato d’urgenza all’ospedale “Bianchi-Melacrino-Morelli”, è stato sottoposto a un intervento in cui gli è stato applicato uno stent coronario. Si trova adesso ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva dello stesso nosocomio. Le sue condizioni sono in miglioramento e non è in pericolo di vita. Nei prossimi giorni dovrebbe essere trasportato in un centro specializzato a Milano per un secondo intervento, con l’applicazione di un bypass. Dal 2009 Tonino Perna è Professore Ordinario di Sociologia Economica presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Messina e di Istituzioni di Economia presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Nel novembre 2013 è stato nominato assessore della giunta comunale messinese guidata da Renato Accorinti con le deleghe alla Cultura, Sviluppo Economico e Turismo, Politiche Giovanili e Decentramento».

Tonino è per me qualcosa di più che un amico. Lui di Reggio Calabria, io di Trento, le nostre frequentazioni erano quelle del comune sguardo inquieto ed esigente sul nostro presente, di una cooperazione internazionale da ripensare, di una guerra di là del mare. Un giorno – era il giugno del 1999 – ci siamo incontrati in un bar della Giudecca, a Venezia, e ci siamo detti che non se ne poteva più di un approccio emergenziale verso quella parte di Europa che era nei nostri cuori e abbiamo deciso così di costruire l'Osservatorio sui Balcani. Qualche matto come noi ci ha dato retta e ne è nata una delle cose più belle delle nostre vite. Ciascuno di noi continuando nel proprio percorso di ricerca sociale, culturale e politica, Tonino come presidente del Parco Nazionale dell'Aspromonte nel cercare di far emergere nella sua difficile terra l'orgoglio della propria storia e delle proprie risorse, animatore del fair trade e della cooperazione sud sud, promotore della sinistra mediterranea, io nelle cose che più o meno sapete.

Così ha preso corpo la nostra vicinanza, “cuginanza” l'abbiamo chiamata nei nostri incontri fra il Trentino e la Calabria negli spazi che le nostre sensibilità ci portavano a condividere, dalla Locride a Sarajevo, da Teano a Mazara del Vallo, aggiornando di volta in volta questo nostro sguardo euromediterraneo. Tanto che nei prossimi giorni avremmo dovuto essere insieme nella città che lo ha chiamato a fare l'assessore alla cultura, in occasione del sessantesimo anniversario della Carta di Messina che dell'Unione Europea ha rappresentato uno dei mattoni iniziali. E lo saremo, vedrai.

Le cose ora sembrano andar meglio, tanto che ieri ci siamo scritti qualche parola. Con l'esortazione, da parte mia, a rimettersi per bene perché di quel cuore e di quella sensibilità europea e mediterranea non solo c'è un grande bisogno, ma perché di matti come noi che nella loro vita non hanno mai detto “questo non si può fare” non ce ne sono proprio tantissimi.

Dai Tonino, che abbiamo ancora qualcosa da fare insieme. Anche semplicemente guardare quel pezzo di mare fra Scilla e Cariddi che mi hai insegnato ad amare.