«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»

Diario

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domenica, 13 ottobre 2024Tobia

Sabato 5 ottobre ero con Gabriella al Teggefestival di Felina nell'Appennino emiliano, per l'ennesima presentazione – la centoventottesima – del libro “Inverno liquido”. Nonostante la pioggia e le tre ore di automobile per arrivarci, queste occasioni di incontro rappresentano per me il senso più vero di un libro, quel mettere a fuoco il tempo che attraversiamo e di farlo insieme ad altri come una sorta di antidoto alla solitudine di una società sempre più atomizzata e allo smarrimento che ha lasciato la crisi dei corpi intermedi.

Il “viaggio di ritorno” di questo libro che prosegue ormai da un anno e mezzo presenta in ogni sua tappa, oltre alla bellezza della vicinanza con i territori molto spesso sorvolati dalla politica, il piacere di connettersi con chi dalle pagine di un libro può trarre lo spunto per agire responsabilmente nella propria comunità senza l'affanno del rincorrere gli avvenimenti (dove pure gli effetti della crisi climatica stanno lasciando ferite profonde come in Emilia Romagna), cercando quello sguardo lungo, anche quando questo può dirti cose che non vorresti ascoltare.

Ad esempio quello di considerare finita la stagione dello sci di massa, come recita il sottotitolo di “Inverno liquido”, che in effetti mette un po' in imbarazzo il sindaco di Castelnovo ne' Monti (di cui Felina è la maggiore delle sue frazioni) Emanuele Ferrari, considerando nel suo saluto iniziale che tale prospettiva non è esattamente quel che vorrebbero buona parte dei sindaci dell'Appenino tosco–emiliano, ancora legati – a prescindere dalla loro appartenenza politica – al vecchio modello di sviluppo.

Malgrado ciò, sindaco, assessori comunali e rappresentanti della comunità montana presenti all'incontro si pongono in ascolto, nella consapevolezza che tutto sta rapidamente cambiando e che o ci si attrezza per tempo immaginando scenari economici e sociali diversi oppure si è destinati all'oblio. Saranno molte le persone (compresi gli amministratori) che alla fine dell'incontro verranno a ringraziarmi per il taglio rigoroso ma dialogante della conversazione. Anche Veronica Ravazzini, la moderatrice della nostra presentazione, si dice molto soddisfatta tanto che, pur nell'incedere degli appuntamenti del festival, lo scambio di idee prosegue nei capannelli che si formano nella grande sala del Parco Tegge.

Una conversazione che proseguirà anche nelle ore successive, nel nostro caso con un ragazzo e una ragazza sui trentanni scoprendo così che lui è ingegnere ambientale nonché da un paio d'anni presidente di Legambiente di Reggio Emilia. E per tutto il tempo della cena le domande che avrebbe voluto rivolgermi nel corso della presentazione fioccano a raffica. Dimostrandomi in questo modo quanto avesse seguito con attenzione le argomentazioni portate. Mi piacciono le persone curiose ma dobbiamo raggiungere l'agriturismo Castello di Marola, non proprio a due passi dal Parco Tegge. Curiosità che permane, così ci promettiamo di rimanere in contatto, anche attraverso questo blog e ci salutiamo. E' notte quando arriviamo all'antico casolare, molto bello e accogliente. Ma lì ci arriva da casa una telefonata che non avremmo mai voluto ricevere. Era e rimarrà per sempre il nostro Tobia.