"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(10 dicembre 2012) E' iniziata stamane con la relazione del Presidente Lorenzo Dellai la trattazione della Legge Finanziaria 2013 della Provincia Autonoma di Trento. Una relazione intensa, non solo perché l'ultima di questa legislatura ma anche della persona che ne ha segnato la leadership e che a breve passerà la mano.
"...nella vita delle persone ci sono dei momenti nei quali è giusto ed opportuno fermarsi un attimo per osservare il percorso compiuto e, magari anche, per scritare l'orizzonte alla ricerca di qualche traccia per il futuro".
Venticinque cartelle per un bilancio, seppure sintetico, del non breve tratto di storia della nostra autonomia. Quattordici anni nei quali il Trentino ha rappresentato una forte "anomalia politica" in un nord segnato dallo spaesamento e dal rancore diventato progetto politico.
(3 novembre 2012) Il quotidiano "Il Trentino" dà ieri l'anticipazione di un appello sul futuro del centrosinistra autonomista al quale stiamo lavorando. Ovviamente non c'è alcun segreto da mantenere, anche se avrei preferito che questa notizia uscisse dai diretti interessati piuttosto che per sentito dire. Ma ormai non si può tenere nulla di riservato, non so se per questa disdicevole abitudine di far bella figura con i giornalisti o se per cercare di far terra bruciata.
Sì, in alcune persone di diverse o di nessuna appartenenza, trasversali al centrosinistra autonomista, stiamo lavorando ad un appello affinché tutti i soggetti politici e i possibili candidati facciano un passo indietro e per far sì che la proposta della coalizione per il "dopo Dellai" esca dal confronto più ampio possibile e non dalle prove di forze di qualcuno. Aggiungo solo una cosa. Non sarà solo una proposta di metodo, ma proverà ad indicare anche un profilo politico culturale per il Trentino del futuro, rivendicando la diversità di questa terra ma anche indicando quel cambio di paradigma che i nuovi scenari ci richiedono.
Non aggiungo altro. Perché questa proposta non è di qualcuno in particolare, ma di tutte le persone (e saranno molte) che vorranno farla propria.
Questo articolo è apparso qualche giorno fa sul Corriere del Trentino. Mi sembra un utile stimolo alla discussione.
di Mario Raffaelli *
«Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente». Pur non essendo mai stato maoista, credo che questa sentenza rappresenti bene gli effetti della decisione assunta dal vicepresidente della Giunta, Alberto Pacher. Solitamente alieno dall'assumere iniziative memorabili, con l'annunciato ritiro Pacher ha messo tutti con le spalle al muro, compiendo l'atto politico più rilevante della sua lunga carriera.
Nessuno, ora, potrà chiudere gli occhi e minimizzare le scelte necessarie per uscire dalla spirale in cui siamo. Mai, nella storia del dopoguerra, si era creata una situazione come quella attuale. Il Trentino si trova ad affrontare un tornante decisivo per la continuità e lo sviluppo dell' Autonomia e, allo stesso tempo, deve costruire una leadership che, per decenni, ha segnato in maniera quasi esclusiva (con le sue luci
e le sue ombre) tutte le scelte più importanti.
(20 ottobre 2012) Il vicepresidente Alberto Pacher, con questa lettera, annuncia la sua decisione di non candidare alle elezioni provinciali e regionali del prossimo anno.
Cara amica, caro amico
domani gli organi di informazione locali riporteranno la notizia della mia decisione di non candidare alle prossime elezioni regionali. Si tratta di una decisione sofferta, maturata negli ultimi mesi, ma oggi acquisita. Si tratta, ancora, di una scelta allo stesso tempo personale e politica, o meglio di una scelta personale che trae origine e ragioni da considerazioni e convinzioni politiche sul nostro Partito e sulla fase politica che stiamo vivendo.
Per molti anni ho avuto, ed ho tutt'ora, il privilegio di poter rappresentare - in Comune a Trento prima, in Giunta Provinciale ora - le aspettative e il sentire di molte persone che con la loro fiducia mi hanno attribuito questo compito. A questo mandato ho sempre cercato di corrispondere al meglio delle mie possibilità, consapevole dei limiti propri della azione politica ed, ancor di più, dei miei limiti personali ma anche consapevole della grande responsabilità che questa fiducia comportava.
(11 ottobre 2012) Il Presidente Dellai dopo l'incontro avvenuto stamattina con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, assieme agli altri Presidenti delle Regioni italiane, ha espresso vivo apprezzamento per l'incontro e per i contenuti del successivo comunicato diramato dal Quirinale.
"Il Capo dello Stato - ha commentato Dellai - ha voluto ribadire per l'ennesima volta che, nell'ordinamento della Repubblica, le Regioni e le Province Autonome hanno un ruolo fondamentale e che questo fatto non può essere messo in discussione per effetto di distorsioni o comportamenti riprovevoli verificatisi in alcune realtà del Paese."
La comunicazione del Presidente della PAT Lorenzo Dellai
(19 luglio 2012) ... Siamo infatti in una situazione di gravità senza precedenti e di particolare complessità. Si mescolano, in modo talvolta imperscrutabile, gli effetti di processi strutturali che stanno radicalmente cambiando il quadro generale.
Mi riferisco alla crisi economica e finanziaria, che - dopo la prima fase legata ai problemi delle banche americane e dei sofisticati quanto artificiosi prodotti finanziari globali - si è trasformata ora nella crisi dei debiti sovrani dei paesi europei, con le conseguenti politiche di aumento della pressione fiscale e di riduzione della spesa pubblica, il cui combinato disposto sta producendo una gravissima fase di recessione e di disoccupazione. Mi riferisco alla crisi politico-istituzionale dell'Europa, incapace, fino ad ora, di essere all'altezza della grande scommessa della moneta comune. Mi riferisco, infine, alla particolarissima fragilità politica con la quale il nostro Paese ha affrontato questo insieme di problemi: una fragilità che ha prodotto l'attuale governo "tecnico", che agisce certamente con logiche di emergenza dovute al contesto internazionale ma rischia di compromettere, sul piano interno, quel che ancora resta dello spirito di coesione nazionale.
Il Trentino è inevitabilmente "dentro" questi processi, sia dal punto di vista sociale ed
economico, sia da quello istituzionale...