"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Partito Democratico

A proposito del PD
Assemblea del PD del Trentino, 2009

di Roberto Pinter

(29 luglio 2015) Il PD s'è preso una sberla. Su questo tutti sono d'accordo. Non che il PD ne avesse bisogno, s'era preso un sonoro ceffone alle elezioni comunali e un cazzotto con le Comunità di valle e dunque era già al tappetto, complice pure la situazione nazionale che non permette al PD trentino di vivere di rendita. Che Rossi l'abbia data per dimostrare chi comanda, ribadendo che lui non ha vinto per caso le primarie, o perché la Borgonovo rappresentava un effettivo problema per il governo provinciale e la tenuta della coalizione, ha poca importanza.

Rossi ha dimostrato di conoscere bene i suoi alleati e sa fin dove può spingersi nell'allargare il suo potere e nell'estendere l'occupazione della amministrazione da parte del Patt. D'altronde se le armi in dotazione del PD sono la minaccia di una telefonata a Roma da parte della delegazione parlamentare si capisce bene quanto possano essere preoccupanti. Tanto più che a suo tempo il Patt si era premunito di siglare un accordo politico con il PD nazionale, scavalcando quello trentino e ottenendo per il fido Panizza il seggio senatoriale di Trento!

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Sulla Valdastico non si tratta
Alessio Manica

 

Il capogruppo del PD del Trentino in Consiglio Provinciale Alessio Manica esprime in una intervista al Trentino una posizione netta per il no al completamento della Valdastico: "è un discrimine per il modello di sviluppo di questa terra".

 

«Sulla Valdastico non ci sono margini di mediazione, quest’opera è la discriminante di un modello di sviluppo della nostra terra e su questo non si retrocede». Alessio Manica, capogruppo provinciale del Pd, chiarisce al Trentino quello che in questi giorni qualcuno in maggioranza ha solo sussurrato, di fronte all’accelerazione della giunta Rossi che per la prima volta ha deciso di sedersi al tavolo con il Veneto.

di Chiara Bert, "Trentino", 6 luglio 2015

Se il no espresso qualche giorno fa dal gruppo consiliare non fosse sufficiente, il capogruppo fa capire, senza mezzi termini, che sul sì alla Valdastico si rischierebbe la crisi di giunta. «In questi giorni c’è qualcosa di surreale - scrive al Trentino - nulla è cambiato nelle strategie sulla mobilità dell’Europa e in quelle del Trentino, perlomeno della maggioranza, e si ha però una strana sensazione che le ruspe per la costruzione della Valdastico siano già partite».

Il tavolo con il Veneto.
«Una novità in effetti c'è - ammette Manica - ed è che il Trentino ha giustamente accettato l’avvio della procedura d’Intesa, il rifiuto sarebbe stato politicamente e giuridicamente debole. Avremmo dato un'interpretazione arrogante dell'autonomia, e allargato la platea di coloro i quali non aspettano altro che infierire sull'autonomo Trentino. Ciò significa che ci si siederà ad un tavolo con Veneto e governo per ragionare sulla mobilità complessiva di questa zona del Nord est e dei collegamenti tra noi e il Veneto».
«A quel tavolo però la posizione trentina sulla Valdastico dovrà essere espressa e motivata come si è fatto negli ultimi vent’anni, il tempo e la crisi che viviamo hanno solo rafforzato i limiti di quell'idea. Limiti ambientali, finanziari, di sostenibilità, sociali».

 

Olivi duro: 'Con Rossi coalizione sfilacciata'
Alessandro Olivi

 

Dal quotidiano L'Adige di oggi
 

Vicepresidente Olivi, il Pd non si sente schiacciato nel duello Dellai-Rossi?
Personalmente non sono affatto preoccupato dal dualismo Rossi-Dellai. In parte la competizione è inevitabile e solo le profezie dell'onorevole Ottobre ci portano a sconfinare nel terreno dell'imponderabile futuro. Piuttosto vedo il rischio di una disputa sterile tra il «prima» e il «dopo», come se non fossero fasi politiche, per forza di cose, interdipendenti. La realtà è che il Trentino fa fatica a comprendere come il «prima» e l'«adesso» non sono diversi semplicemente per via di una finanza pubblica decrescente, quanto per il cambiamento, per certi versi irreversibile, che ormai coinvolge la quotidianità dei cittadini, delle famiglie e delle imprese.

Fa fatica il Trentino o fa fatica il presidente Rossi?
Dall'accordo di Milano in poi si è continuato a parlare di come e dove distribuire le risorse, ossia ci si è preoccupati della finanza pubblica pressoché solo sul fronte della spesa. Manca una strategia per lavorare sulla generazione delle risorse, ossia sulla crescita la quale diversamente dal passato solo in parte dipenderà dalla mole degli investimenti pubblici e sempre più dalla presenza di un tessuto economico privato in grado di produrre gettito e lavoro. Il Pil del Trentino è stagnante da tempo, questo è il vero problema. Ecco allora che anche questa discussione sulla ricerca è superficiale e vuota. Al Trentino non serve meno ricerca, serve costruire una filiera della conoscenza capace di generare trasferimento tecnologico, ricadute sulla competitività delle imprese e sull'efficienza del sistema pubblico: è da qui infatti che origina la crescita.

 

Ribaltone? No alla democrazia d'investitura...
Investitura

Nuova segreteria del PD del Trentino. Il dibattito è acceso e mette in evidenza i nodi irrisolti di una politica che non riesce ad affrontare la sua crisi. Ma anche di una informazione afflitta dagli stessi mali. Ne è testimonianza il dibattito che si è sviluppato attorno alle poche righe sulla elezione di Giulia Robol che ho postato sulla mia pagina di facebook. Riporto qui l'intervento che Alessandro Branz iha nviato in queste ore al quotidiano L'Adige. 

di Alessandro Branz 

(27 marzo 2014) Sia dal resoconto che ne fa Luisa Maria Patruno sull’Adige del 26 marzo, sia dall’intervista rilasciata dal senatore Tonini, emerge una raffigurazione del PD come di un partito diviso in due fazioni nettamente distinte: da una parte i sostenitori di Giulia Robol, che avrebbero architettato l’elezione della loro candidata attraverso trame di palazzo, accordi sottobanco, tentativi di emarginare coloro che si frapponevano sulla strada di un successo conseguito in modo poco trasparente (l’importante è il risultato); dall’altra i sostenitori di Elisa Filippi, vittime sacrificali di tali giochi meschini ed emarginati soprattutto perché espressione della genuina “rivoluzione renziana”, da non potersi evidentemente mettere in discussione in quanto espressione della volontà popolare. Al punto che Tonini si spinge a definire coloro che hanno appoggiato la Robol (le “due aree di incerta definizione politica”) come fautori di una visione conservatrice dell’autonomia.

Domenica prossima le primarie per la segreteria del PD del Trentino
L\'ultimo congresso

Una lettera dell'amico Alessandro Branz, candidato per l'Assemblea del PD del Trentino

Cara amica, caro amico,

domenica 16 marzo 2014 si terrà l’elezione del Segretario e dell’Assemblea del Partito Democratico del Trentino. Possono votare gli iscritti al PD, ma anche gli elettori ed i simpatizzanti.

Queste primarie. Si tratta indubbiamente di un passaggio importante: gli ultimi quattro anni hanno visto infatti il Partito Democratico consolidarsi come primo partito della provincia e come forza viva che si è costantemente preoccupata di coniugare lo sviluppo con l’equità sociale. Il mondo però sta cambiando in fretta ed in modo radicale. La globalizzazione impone nuove sfide e la stessa recessione economica che sta colpendo il paese suggerisce la necessità di una rivisitazione della nostra stessa autonomia, nel segno della sobrietà e di un modello di sviluppo sostenibile ed inclusivo.

Dei tre candidati alla segreteria io sostengo con convinzione la candidatura di Giulia Robol, perché condivido il suo progetto politico e perché si tratta di una donna di 42 anni che ha svolto con capacità e competenza il ruolo di assessore presso il Comune di Rovereto e quindi è abituata al lavoro quotidiano su questioni concrete vicine alle esigenze dei cittadini.

Giulia Robol eletta a larga maggioranza segretaria del PD del Trentino. Ma...
partecipazione

(25 marzo 2014) Giulia Robol è la nuova segretaria del PD del Trentino. Con un'ampia maggioranza l'assemblea dei delegati eletti nelle primarie del 16 marzo ha scelto in lei la figura alla quale affidare la guida del partito nei prossimi quattro anni.

Nemmeno il tempo di eleggere Giulia Robol alla segreteria che si è scatenato l'inferno, con un fuoco di fila con l'accusa di aver sovvertito l'esito delle primarie. Eh sì, perché la democrazia sarebbe che chi prende il 37% dei voti (e dei componenti l'assemblea) conta di più del 63% che ha espresso un'altra opinione.

Idea non troppo bizzarra visto che questo, ahimè, è lo spirito del tempo, costruito passo dopo passo nell'era berlusconiana: la cultura plebiscitaria. Che della politica rappresenta la negazione, che guarda con fastidio le istituzioni, che non ha bisogno anzi proprio non tollera la mediazione dei corpi intermedi (partiti, sindacati, associazioni...), perché tutto si gioca nel rapporto diretto fra il capo e il popolo. Il resto è bollato come “consociativismo”.

Auguri, Giulia. Ne hai proprio bisogno.

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Affluenza al minimo e grande equilibrio fra i tre candidati. La nuova Assemblea del PD del Trentino
Logo delle primarie

(16 marzo 2014) L'affluenza alle primarie segna il minimo storico da quando possono votare non solo gli iscritti ma anche gli elettori (o presunti tali): 7.717 votanti. In sé che quasi ottomila persone partecipino al congresso del PD del Trentino non sarebbe nemmeno un dato trascurabile, ma se confrontato alle precedenti primarie l'esito dovrebbe far riflettere: nel 2009 alle elezioni primarie per il segretario e l'assemblea del PD del Trentino andarono a votare 20.636 persone.

Il risultato piuttosto prevedibile: Elisa Filippi con 2.853 voti raggiunge il 37,37%, Giulia Robol è al 32,25% (2.462 voti), Vanni Scalfi tocca il 30,22% (2.307 voti). Nessuno dei candidati ha raggiunto il 50% e dunque sarà la nuova assemblea ad eleggere il/la segretario/a. Che risulta così composta http://www.partitodemocraticotrentino.it/uploaded/AFFLUENZE%20E%20RISULTATI%20%20FINALI%20PDF.pdf

Il voto seggio per seggio: http://www.partitodemocraticotrentino.it/uploaded/RISULTATI%20DEFINITIVI%20UFFICIOSI%2016%20MARZO_1.pdf 

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