"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Balcani

Shooting in Sarajevo
La prima di copertina del libro

Luigi Ottani

Shooting in Sarajevo

a cura di Roberta Biagiarelli

Bottega Errante Edizioni, 2020

 

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Martedì 16 marzo 2021, alle ore 18.30, sulla Pagina Facebook di Bottega Errante Edizioni

Presentazione del libro “Shooting in Sarajevo” (Bottega Errante Edizioni, 2020) di Luigi Ottani e curato da Roberta Biagiarelli. A confronto con gli autori ci saranno Carlo Saletti e Michele Nardelli.

Si tratta del primo di quattro incontri di presentazione nei quali altrettanti autori dei testi (Carlo Saletti, Gigi Riva, Mario Boccia e Azra Nuhefendic) sono in dialogo di volta in volta con ricercatori, attivisti, giornalisti e scrittori che hanno dedicato alle vicende balcaniche una parte importante del loro impegno.

Un libro di scatti fotografici e di parole che, a venticinque anni dalla fine dell'assedio di Sarajevo, ci riporta in quella tragedia durata 1425 giorni, interrogandoci sulla figura del cecchino e della banalità del male.

 

Quel tragico «ragionamento maturo»
Antica-stampa-Toledo

Un viaggio in Spagna, a Toledo per la precisione, sulle tracce degli ebrei sefarditi che furono cacciati nel XV secolo dalla penisola iberica e arrivarono in Bosnia Erzegovina. L'occasione per una profonda riflessione sulla memoria, sull'Olocausto, sulle tragedie della storia

Riprendo questo scritto dell'amico Bozidar, pubblicato nei giorni scorsi da Osservatorio Balcani Caucaso – Transeuropa in occasione del giorno della memoria. Perché conoscere la storia è condizione essenziale per comprendere il nostro tempo.

di Bozidar Stanisic

(27/01/2021) Tutte le guide turistiche, sia digitali che cartacee, ripetono, tanto da sembrare un disco rotto, che vale la pena visitare Toledo, per le sue chiese, per la fortezza Alcázar, per il ponte di Alcántara, e soprattutto per El Greco. Non dimenticano di menzionare anche i souvenir – spade, coltelli, armature da cavaliere – , sottolineando inoltre che Toledo è il capoluogo della comunità autonoma di Castiglia-La Mancia e che il fiume Tago crea un anello, unico nel suo genere, intorno alla città situata in cima a una collina che sembra essere stata predestinata ad ospitare un insediamento umano. Le guide spiegano anche che Toledo è la sede dell’omonima arcidiocesi e spesso ricordano ai turisti che quella regione è la terra di Don Chisciotte. A Toledo i viaggiatori possono acquistare souvenir raffiguranti il cavaliere dal volto triste e il suo servitore Sancho, e quelli malaccorti potrebbero inciampare nella statua dell’immortale personaggio di Cervantes situata in una stretta viuzza di questa città che – come si afferma nelle guide – vanta una lunga e ricca storia.

Lunga e ricca… E dolorosa, dico tra me e me. Ma, a onor del vero, non dolorosa per tutti. Dico a me stesso anche che in quel tardo autunno del 2018 mi recai a Toledo non per i motivi di cui sopra, bensì per visitare il quartiere ebraico della città. Dopo aver letto molti libri sull’espulsione degli ebrei dalla penisola iberica, decisi di visitare quel quartiere che in tutte le altre città della Spagna un tempo abitate da ebrei chiamano “judería”.

Naufraghi nella neve. Una nuova disfatta europea?
File di profughi nell'inverno di Bihac

«Tempi interessanti» (111)

C'è una tragedia che da mesi si consuma al confine con l'Unione Europea. Almeno duemila persone vagano nella neve, fra boschi e ruderi di vecchi combinat industriali nei dintorni delle città di Bihac e di Velika Kladusa, in Bosnia Erzegovina, alla ricerca di un varco per entrare in Croazia e da lì andarsene il prima possibile verso una nuova speranza di vita. In realtà si tratta di un frammento di quell'esodo che da anni viene chiamato “rotta balcanica”, a sua volta una delle tante rotte che percorrono i migranti nel cercare scampo da guerre, crisi climatiche, povertà estreme, regimi totalitari o semplicemente rispondendo all'istinto umano di cercare di migliorare la propria esistenza... 

... In situazioni normali la società civile avrebbe messo in moto carovane, come già avvenne in questi stessi luoghi negli anni '90. Ma in queste ore l'unico soggetto che può sbloccare questa situazione è quel che resta di un'Europa politica che ha l'obbligo morale prima ancora che politico di costringere la Croazia ad una moratoria per riaprire le frontiere e i paesi dell'Unione a porre fine alla pratica insopportabile dei respingimenti che con ipocrisia chiamano “riammissioni”...

Assemblea Associazione Viaggiare i Balcani
La bosanska kafa

L'Assemblea dell'Associazione "Viaggiare i Balcani" è convocata per sabato 23 gennaio 2021, con inizio alle ore 10.00, sulla piattaforma Zoom.

 

Carissimi soci di Viaggiare i Balcani,


anzitutto vi auguriamo di cuore un nuovo anno di salute e serenità!

Vi scriviamo perché è alle battute finali la cosiddetta "Riforma del Terzo Settore", con tutte le sue novità giuridiche e di gestione

Viaggiare i Balcani, in quanto Associazione di Promozione Sociale, è coinvolta in pieno da questa stagione di cambiamenti. Così, negli ultimi mesi ci siamo impegnati a fondo per garantire un passaggio corretto alla nuova normativa.
 
 
 
 
 
 
 

Josip Broz (Tito), nascita e fine della Jugoslavia
Josip Broz

Incontro nell'ambito dell'Assemblea invernale 2020 del Servizio Civile in Provincia di Trento dal titolo "Ritorno al futuro". La denominazione dell'assemblea parafrasa il titolo di una famoso film uscito nel 1985, diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Michael J. Fox e Christopher Lloyd. Fu il primo di una trilogia che ebbe molto successo. Come i protagonisti del film, anche noi andremo indietro nel tempo a conoscere personaggi importanti, per poi tornare all'oggi e capire cosa hanno da dirci. 

Per il Servizio Civile trentino si tratta di uno dei momenti più importanti dell'anno.! Vale come formazione generale per il mese di dicembre e si svolge in più giornate. Per questo viene definita «assemblea diffusa». L'assemblea propone l'approfondimento di 27 personaggi importanti di ieri e di oggi attraverso altrettanti think tank (della durata di tre ore e composti da 15 giovani) guidati da esperti di assoluto valore.

Shooting in Sarajevo
La copertina del libro
«La strada che va dal ponte Skenderija al ponte Vrbanja, passando sulla sponda sinistra del fiume Miljacka, è la più breve via per raggiungere dal centro città il quartiere Grbavica. Percorrevo questa strada ogni giorno, tornando a casa, e continuavo a percorrerla nei primi giorni di guerra, nell’aprile 1992. La zona è aperta, soleggiata, a destra scorre il fiume Miljacka e a sinistra ci sono le falde del monte Trebevi con le basse case famigliari circondate dai giardini. All’inizio di aprile a Sarajevo ci furono le prime vittime. Così abbiamo saputo che i cecchini e l’artiglieria erano già posizionati sui monti intorno alla città. A mezzogiorno, per la paura, le vie della città si svuotavano, e tornando a casa incontravo poca gente, talvolta nessuno».

Azra Nuhefendic

 

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Oggi 12 novembre 2020 esce in libreria "Shooting in Sarajevo", un progetto che ha mosso i primi passi cinque anni fa con Luigi Ottani.

Grazie agli amici che con la loro sensibilità e professionalità hanno permesso alla nostra idea di prendere corpo: Azra Nuhefendic, Jovan Divjak, Gigi Riva, Mario Boccia, Carlo Saletti e all'editore Bottega Errante fatto di tante anime.

 

L'avversità verso la conoscenza e la cultura della pace
Sarajevo, 6 aprile 2002. A dieci anni dall'inizio della guerra, il concerto dell'Orchestra Haidn e dell'Orchestra Filarmonica di Sarajevo

«Tempi interessanti» (106)

Sono anni ormai che periodicamente viene montata una polemica contro il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e l'Osservatorio Balcani Caucaso – Transeuropa. C'è da chiedersi la ragione di tanta avversità verso istituzioni e organismi riconosciuti internazionalmente per il valore e la serietà del loro operato e che hanno fatto di questo nostra terra un luogo di primo piano nell'impegno per la pace e la mondialità...

... Si tratta di realtà che hanno contribuito all'immagine del Trentino ben oltre i propri confini e di cui la comunità trentina dovrebbe essere fiera. Perché, in un caso come nell'altro, l'azione di questi organismi ha fatto sì che il Trentino fosse connesso con questo nostro tempo glocale, che migliaia di persone si formassero alla mondialità e alla gestione nonviolenta dei conflitti, che una parte dell'Europa potesse trovare qui un punto di riferimento sul piano della costruzioni di relazioni virtuose e della solidarietà...

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