"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Biblioteca

Federalismo e Libertà
Silvio Trentin
Silvio Trentin
 
Federalismo e Libertà
Scritti teorici 1935 - 1943
 
Marsilio editore, 1987
 

L'opera di uno dei padri del federalismo italiano ed europeo, un testo chiave nel mio percorso personale, riletto a distanza di molti anni, che mantiene intatta la forza del suo messaggio mentre sta fallendo inesorabilmente l'Europa degli Stati.   

Pontidivista. La Venezia che vorrei x La Trento che vorrei
La prima di copertina del libro

Venerdì 2 novembre, alle ore 20.30, c'è a Trento presso alla Libreria due punti (Via San Martino 78), un incontro importante: Pontidivista La Venezia che vorrei x La Trento che vorrei

Saranno presenti i curatori del libro Elisabetta Tiveron e Cristiano Prakash Dorigo oltre all'autore Roberto Ferrucci. Il progetto collettivo di questo libro scaturisce dal tentativo di immaginare un panorama che non c’è, un territorio in cui sarebbe bello vivere, forse per alcuni o molti è ancora così, in parte, ma potrebbe non esserlo più se non succederà qualcosa che sovverta il processo che appare, ora, inarrestabile.

L'incontro - oltre che la presentazione del volume - intende essere un momento di confronto/progetto che abbia come primo obiettivo (non definitivo e da valutare passo dopo passo) quello di condividere idee sul futuro della città di Trento. Ciò che ne sarà di quelle idee - che immaginiamo generative e di lungo respiro - lo decideremo insieme.

Vegan, un manifesto filosofico
La copertina del libro

Leonardo Caffo

Vegan

Einaudi, 2018

 

Purtroppo la presentazione è stata annullata per l'indisposizione dell'autore. Spero sia solo rimandata nel tempo. In ogni caso è un libro da leggere e con il quale confrontarsi, stimolante anche per chi non è vegano (m.n.)

 

Un tema etico, politico e culturale trattato dentro un vero e proprio manifesto filosofico

Martedì 30 ottobre 2018, alle ore 18.00, presso la Libreria due punti, in Via San Martino 78, Leonardo Caffo dialogherà con Michele Nardelli

Essere vegani non è né una moda, né una dieta. Essere vegani vuol dire, prima di tutto, abbracciare una filosofia. Perché chi sceglie di essere vegano ha deciso di non mangiare più dei «qualcuno» che la nostra società ha trasformato in dei «qualcosa» non solo per mettere fine a una barbarie, ma per salvaguardare l'architettura sociale, ambientale ed economica del nostro futuro. Tuttavia, nonostante questo stile di vita abbia alle spalle centinaia d'anni di riflessione sull'etica e l'ambientalismo, in molti oggi decidono di diventare vegani solo per nobilitarsi e sentirsi migliori degli altri.

Ma per inseguire un vero cambiamento epocale è necessario un nuovo tipo di veganesimo, filosoficamente orientato e più integrato nella società. Lontano dal fanatismo e dal controllo militaresco dei frigoriferi, e più tollerante nei confronti di chi non ha ancora fatto questa scelta. Con Vegan, Leonardo Caffo mette a disposizione di tutti noi un'originale riflessione filosofica che, vagliando i limiti e le risorse della pratica alimentare più discussa, amata e odiata del nostro tempo, apre una finestra su un diverso mondo possibile.

Sicurezza. Dalla paura a un nuovo umanesimo
Il libro

Da Radio Articolo 1 un'intervista sull'uscita del libro "Sicurezza"

 
(4/10/2018) Un prezioso volume di Michele Nardelli e Mauro Cereghini, per svelare le ambiguità di un termine abusato, e le sue possibili declinazioni in un'ottica progressista, solidale, comunitaria. A cura di Emiliano Sbaraglia
 

Sicurezza, per liberare questa parola dagli stereotipi
da OBC-T

Da poco in libreria “Sicurezza”, un breve saggio che guarda al presente europeo e prende spunto dagli anni '90 nei Balcani

 

di Davide Sighele *

Non è facile scrivere di un libro scritto da persone con cui si è condiviso parte di un percorso di vita e professionale. Non è facile perché dopo viaggi, discussioni, esperienze comuni si teme di non riuscire più a meravigliarsi, a stupirsi e a sentirsi colpiti da ciò che si legge.

Michele Nardelli e Mauro Cereghini, gli autori di “Sicurezza”, uscito di recente per Edizioni Messaggero di Padova, sono tra coloro i quali hanno fatto nascere Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e lo hanno accompagnato nei primi passi. Sono stati poi affiancati nel farlo crescere e diventare un'esperienza matura qual è ora dalla nostra direttrice scientifica Luisa Chiodi e dal nostro direttore di testata Luka Zanoni.

E' bastata però la lettura delle prime pagine per dissipare i timori e per trovare stimolante il proseguire. 

Sicurezza di chi?
Urlo-Munch

 

Negli ultimi anni la "sicurezza" (insieme a "protezione") è la parola magica delle destre. Facendo leva sulla paura e l'ansia per quello che ci succede intorno (la globalizzazione, le migrazioni, la precarietà, ecc.) l'evocazione della "sicurezza" è diventata l'architrave (e merce elettorale) di una narrazione populista e crimonogena che sfocia spesso nell'autoritarismo, nel "law and order", nella retorica retrograda del "prima noi".

Al carotaggio analitico e politico di questa parola e di questo concetto, Michele Nardelli e Mauro Cereghini hanno dedicato un prezioso volume ("Sicurezza", pubblicato dalle Edizioni Messaggero Padova), svelandone le ambiguità, i falsi miti, ma anche le cause e le possibili declinazioni in una chiave diversa: progressista, solidaristica, comunitaria.

 

Il sogno e il drago
Angelus Novus

Mauro Cereghini, Michele Nardelli

Sicurezza

Edizioni Messaggero, Padova, 2018

 

 

di Micaela Bertoldi

 

 

Una riflessione a due voci, intrecciate l’una nell’altra senza possibilità di distinzione.

Un tema, la sicurezza, sviluppato all’unisono, all’interno di una spinta a restituire alle parole un significato. Gli autori ne hanno indagato la portata e anche gli scivolamenti semantici imposti dalla convenienza dei tempi, dall’uso politico e stereotipato della parola che fa leva sui timori diffusi.

Un tema/problema, quello della sensazione di non sicurezza, che sembra prevalere ai nostri giorni mettendo dietro alle spalle le grandi tensioni umanitarie e le ideologie forti del secolo scorso, miranti a società più giuste, animate da cittadini all’insegna dell’uguaglianza dei diritti.

Colpisce nel capitolo 3, a proposito di passato che non passa, la sottolineatura del peso dell’orgoglio bianco dei sostenitori di Donald Trump, maggioritari negli stessi Stati che nel 1861 videro la Guerra di Secessione, gli Stati di un’America profonda che si opponeva all’abolizione dello schiavismo. Oggi pare che le popolazioni di quei paesi si riconnettano allo stesso clima conservatore e razzista di quel tempo, decisi a non rinunciare all’uso incondizionato delle armi per ‘difesa’ di interessi privati. Armi che stanno generando vittime in continuazione, accrescendo l’insicurezza anziché garantire tranquillità.