"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(28 giugno 2013) Nonostante il freddo e la pioggia, una gran bella serata quella di ieri al Castello del Buonconsiglio con le parole di Paolo Rumiz interpretate da Roberta Biagiarelli, le mie brevi considerazioni sui messaggi che l'Europa di mezzo ci ha inviato senza che nemmeno ce ne accorgessimo, il violino di Mario Sehtl, i sapori trentini e balcanici di Sergio Valentini e degli amici di Slow Food, la musica klezmer del gruppo J'Haz Klezmori proveniente dalla Vojvodina. Grazie a Maurizio Camin e a tutti gli amici dell'Associazione Trentino con i Balcani.
Nell'ambito dell'iniziativa 3 giorni x 1 vita. Futuro presente dei rifugiati in Trentino il Comitato Non laviamocene le mani, il Museo Storico Italiano della Guerra onlus e l'Istituto tecnico "G. Marconi" propongono
giovedì 20 giugno 2013 alle 17.30 c/o Sala Rosa della Regione, piazza Dante, Trento
Lampedusa approdo sicuro. Video, immagini e racconti dall'isola più a sud d'Europa
- proiezione di "Liberi!", 15 min., un video della Guardia Costiera che documenta un'operazione di recupero in alto mare;
- proiezione di "Lampedusa approdo sicuro", 28 min., reportage di Paola Rosà e Antonio Senter, che raccoglie le testimonianze e i racconti dei lampedusani in prima linea nell'accoglienza e nei salvataggi;
- presentazione della pubblicazione "Lampedusa approdo sicuro" a cura di Paola Rosà, 48 pagine a colori, edita dal Museo Storico Italiano della Guerra onlus, un reportage collettivo con testi e foto dei maturandi dell'Istituto "Marconi", inviati speciali alla frontiera meridionale d'Europa dal 12 al 16 aprile 2013
In questi giorni i ragazzi di una casse delle ITI di Rovereto è a Lampedusa, per cercare di capire di persona il dramma che si consuma pressoché quotidianamente nel mediterraneo e per costruire un ponte di amicizia fra il Trentino e questa piccola comunità che affronta, spesso da sola, il peso dell'emigrazione detta clandestina proveniente dall'altra parte del mare. In questo contesto credo sia giusto raccogliere le parole di qualche mese fa di Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa.
Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa. Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?
A nome del Comitato Non laviamocene le mani e della classe VB dell'Istituto
"Marconi" di Rovereto, sono a formulare un personale grazie ai rappresentanti delle Istituzioni che, grazie al loro impegno e interessamento, hanno permesso di organizzare questa tappa del progetto "Sui luoghi della storia di domani. Lampedusa approdo sicuro" senza gravare sul bilancio delle famiglie dei ragazzi.
Il viaggio a Lampedusa (13-17 aprile) costituisce un'esperienza di "ricognizione diretta" in cui i ragazzi si impegnano a "vedere - incontrare - capire - raccontare" a beneficio dell'intera comunità trentina e regionale.
Nei prossimi quattro giorni, sono previsti incontri con i volontari di Addiopizzo (associazione antimafia a Palermo), con il Comandante della Guardia Costiera, con il parroco don Stefano, con i coetanei del Liceo Pirandello, con il Sindaco Giusi Nicolini, con i referenti di Legambiente, con pescatori, insegnanti e giuristi, e con quei lampedusani che - organizzati o meno - hanno saputo e sanno applicare concretamente sul campo i valori della giustizia e della prossimità umana.
A tutti porteremo un Vostro saluto. Grazie!
Paola Rosà
di Adel Jabbar
Si svegliava presto, molto presto, alla prima luce dell'alba di ogni mattina. Iniziava l'abituale rito delle abluzioni prima di ogni preghiera: si lavano le mani, si sciacqua la bocca e si puliscono i denti, si soffia il naso dopo avervi introdotto un poco d'acqua, si lava il viso, si lavano gli avambracci, vengono passati i capelli con le mani bagnate, si lavano le orecchie, e infine si puliscono anche i piedi. E' un atto di purificazione del corpo che viene accompagnato dall'altro atto, quello di liberare la mente di ogni pensiero per prepararsi ad una totale concentrazione durante la preghiera e al cospetto di Iddio.
Accadono strane coincidenze, che forse coincidenze non sono.
Mentre leggo "La collina del vento", il bel romanzo di Carmine Abate che ha vinto il Premio Campiello, mi telefona Tonino Perna. Come sempre accade nei nostri colloqui, la conversazione con questo caro amico di Reggio Calabria spazia sul nostro sguardo che pure da angolazioni diverse ha trovato in questi anni molti punti d'incontro.
Uno per tutti quando, nel giugno del 1999 a Venezia, decidemmo che i Balcani erano troppo importanti per continuare a rincorrerne distrattamente gli avvenimenti e che sarebbe stato necessario darsi uno strumento di osservazione permanente di questa parte d'Europa. Ideammo così Osservatorio Balcani, oggi punto di riferimento riconosciuto a livello internazionale.
Tonino mi chiama per dirmi dell'uscita di "Aspromonte", un film in distribuzione nelle sale cinematografiche italiane che gioca sui pregiudizi di un nord verso questa terra e il fascino dei luoghi, tratto da un soggetto proprio di Tonino Perna.