"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Lettere

Alberto Pacher: Grenoble, l'affermarsi delle tue idee
Alpi

(19 ottobre 2013) Ieri a Borgo Valsugana si è svolta una bella serata che aveva come titolo "Oltre la crisi. Modelli di sviluppo nello spazio alpino. Il caso della Valsugana, fra terre alte e terre sole". Al tavolo dei relatori, insieme al candidato di zona del PD Nicola Ropelato, c'erano il sociologo Aldo Bonomi, il senatore Giorgio Tonini e il consigliere provinciale Michele Nardelli. Aveva annunciato la propria presenza anche il presidente della Provincia Alberto Pacher che però è stato trattenuto a Grenoble per il prolungarsi dei lavori della Conferenza sulle Alpi. Interessante la coincidenza e davvero lusinghiere le parole del messaggio che ci ha inviato.   

"Caro Michele, il prolungarsi dei lavori della Conferenza sulle strategie per lo sviluppo della macro regione alpina di Grenoble ha ritardato la mia partenza e quindi rende impossibile la mia presenza all'incontro di questa sera. Mi spiace davvero in quanto oggi, con i ministri degli esteri delle sette nazioni interessate ed i rappresentanti delle regioni alpine abbiamo parlato proprio dei temi su cui discuterete questa sera, temi di cui si trova ampia traccia nella risoluzione sottoscritta alla fine dei lavori.

Devo dire che mi ha fatto molto piacere sentire continui richiami ed una ampia convergenza su quelle linee di indirizzo su cui abbiamo, e tu in particolare, lavorato in questi anni. Una idea di sviluppo sostenibile, l'adozione di filiere corte nell'agroalimentare, una forte valorizzazione delle identità e dei protagonismi territoriali, la costruzione di reti positive di rapporti tra aree alpine: nel sentire queste cose sottolineate dai vari rappresentanti nazionali e regionali ho proprio pensato che l'impegno legislativo e di promozione culturale che hai portato avanti in tutti questi anni ha finalmente trovato un riscontro politico soprannazionale.

Le Alpi, questo straordinario territorio europeo di montagna, possono davvero diventare un punto di riferimento e di sperimentazione di e per nuove politiche di sviluppo e di integrazione europea: dipenderà molto da quanto la politica locale ci crederà e da quanto saprà fare rete. Anche per questo mi auguro (come cittadino) e ti auguro che nei prossimi anni il tuo impegno su questi temi possa trovare sempre nuova forza ed alleanze.

Con amicizia, Alberto"

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In ricordo di Franco Dalvit
Franco Dalvit

A dieci anni dalla scomparsa di Franco Dalvit, le persone che lo vogliono ricordare si ritrovano alla Malga Brigolina, sul Monte Bondone sopra Trento.

Voglio qui ricordare Franco con le parole pronunciate della figlia Silvia al momento dell'ultimo abbraccio.

"Non è breve la vita che riceviamo. Patrimoni cospicui, quando arrivano nelle mani di un cattivo padrone, in un attimo vengono dissipati; mentre beni anche modesti, se affidati ad un buon amministratore, crescono con l'impiego. Allo stesso modo la nostra vita, se amministrata bene, si estende assai." Sono parole che vengono dai miei libri di scuola e, quasi sicuramente, il papà non le ha mai lette. Eppure lui, con la sua vita, ci ha mostrato che è proprio così. È morto giovane, ma dopo aver usato ogni suo momento per conoscere e migliorare se stesso e la realtà in cui è vissuto.

Penso che quasi nessuno di noi sia qui semplicemente perché ha conosciuto Franco Dalvit; siamo qui perché lui, per tutti, ha fatto tanto: per noi che siamo la sua famiglia, per gli amici, per il paese di Gardolo, per la città...

Non ha sprecato il tempo che aveva, così è riuscito a costruire cose grandi e
meravigliose - per sé e per gli altri - e anche a gustarsi i piaceri della vita: la montagna, la musica, i libri, i viaggi, i film, l'amore... Fino all'ultimo giorno ha saputo vedere le cose che rendono bello essere qui.

Ho ancora bisogno delle parole dei miei libri per esprimere bene quello che vogliamo fare in futuro: "venerare la memoria del padre e del marito così da ripensare tra noi tutte le sue azioni e le sue parole e da abbracciare i lineamenti del suo animo più che quelli del suo corpo. Cerchiamo di onorarti con l'esserti simili".

Quindi ascoltiamo una musica che ci ricorda che il mondo è meraviglioso e "pieno di belle persone", come diceva lui. What a wondwrful world.

Silvia Dalvit"

Un ultimo saluto a Carlo Dorigati
Carlo Dorigati
(25 settembre 2011) Qualche giorno fa, mentre ero a Beit Sahur nei pressi di Bethlemme, mi chiama Diego Pancher per darmi una brutta notizia: Carlo Dorigati ha avuto un grave incidente sul lavoro ed è all'ospedale in fin di vita. Nei giorni successivi sembrava che le cose volgessero al meglio ed invece venerdì mattina una complicazione se lo è portato via.

Ho conosciuto Carlo Dorigati nei primi anni '70...

La guerra, i giovani, i vecchi.
Paul Klee amore per la Sicilia

di Francesco Picciotto

(28 marzo 2020) In questo tempo della mia vita le grandi questioni invece di fare nascere in me il desiderio di affrontarle, sviscerarle, discuterle, finiscono invece per ammutolirmi.

Per settimane, mesi, durante i quali assisto a dibattiti accesissimi, leggo tutto quello che redattori prolifici scodellano sulle pagine di social saturi, io non riesco a produrre un pensiero che sia uno, non riesco a definire un unica idea che mi sembri degna di nota e quindi taccio. Poi, magari dopo mesi appunto, magari quando il fatto, la notizia sono belli e decotti a me sembra di scorgere un significato, una “rima” ed è allora che scrivo.

Purtroppo quello di cui voglio parlare adesso non è questione passata e non perché una volta tanto io sia stato particolarmente reattivo ma perché si tratta di qualche cosa che c'è da tempo e che è destinata ad esserci ancora a lungo. Parlo di questa condizione terribile ed innaturale nella quale siamo immersi da settimane, questa condizione che ha rivoltato le nostre vite e che ci costringe ad una sorta di esilio forzato dal quale proviamo a ricucire relazioni, sicuramente difficili e forse impossibili, con le persone a noi care, con il nostro pianeta, con l'universo che si agita dentro di noi, con la nostra storia.

Un uomo, il suo tempo. In ricordo dell'amico Alberto Tridente ad un anno dalla scomparsa
Alberto Tridente

(21 luglio 2013) Il 24 luglio 2012 ci lasciava Alberto Tridente, fraterno amico e compagno di tanta parte del Novecento, come scrisse nella dedica della sua autobiografia che mi donò in occasione del nostro ultimo incontro. In questi giorni Alberto viene ricordato in Messico e avrei dovuto anch'io essere lì. Purtroppo non ce l'ho fatta ma almeno ho trovato il tempo per scrivere un ricordo di Alberto che ho inviato agli amici di quello straordinario paese e che vorrei condividere con tutti voi.

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Conversazione con il Circolo dell'Argentario del Partito Democratico del Trentino
don quijote
Il circolo dell'Argentario del Partito Democratico del Trentino s'incontra con il consigliere provinciale Michele Nardelli. Una conversazione a 360° a partire dai temi proposti nella "lettera agli amici 3". 

Il mio sostegno a Roberto Pinter
Pinter

... e alle liste "Democrazia è partecipazione".

Domenica prossima 25 ottobre le primarie per l'elezione del segretario e della nuova assemblea del PD del Trentino. Si vota anche per il segretario e l'assemblea nazionale del Partito Democratico.

di Michele Nardelli

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