"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
"Note bastarde, voci e frequenze che bucano i confini, ignorano i visti, i passaporti e le lingue, per andare dritti al cuore dell'uomo"
(27 giugno 2013) Nell'ambito della manifestazione "L'Europa che non conosci. Viaggi, racconti e immagini tra il Trentino e i Balcani", domani giovedì 27 giugno, nel tardo pomeriggio (ore 19.00) presso il Castello del Buonconsiglio, si svolgerà un incontro dal titolo "Un caffé da Lutvo" con l'attrice Roberta Biagiarelli e il presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani Michele Nardelli. Per l'occasione lo scrittore Paolo Rumiz ci ha inviato un suo scritto inedito di grande fascino di cui verrà data lettura nella serata con l'accompagnamento musicale del violinista Mario Sehtl.
di Paolo Rumiz
Potrei parlarvi di odio e scannamenti, di profughi e kalashnikov; dirvi di una terra lacerata con l'occhio gelido della geopolitica. Invece no. Vi dirò dei suoni di un mondo inquieto, dell'acustica che nasconde l'anima dei suoi luoghi. La mia anima è piena di quelle frequenze. Essa li cerca come Orfeo e la sua cetra, gli va dietro oltre il confine del mondo dei vivi, là dove abita Persefone. Sente che quei suoni partigiani resistono alla grande omologazione globale, alla tirannia del pensiero unico.
Sono figlio della frontiera. Italiano di lingua, tedesco di cultura, slavo di stomaco e fegato, turco di canto e di cuore, ebreo di fascinazione. I Balcani abitano nel mio stesso cognome, che contiene la radice "Rum "di Rumelia, la parte europea - romana - dell'impero ottomano. Credo, di conseguenza, di avere dentro di me qualcosa che mi aiuta a sentire nel modo giusto quello spazio del mappamondo.
E allora cominciamo così a caso, là dove mi porta la memoria del lungo viaggiare. Cominciamo da due ex belle donne di Novi Sad, alte sul metro e ottanta, che si avvicinano a un fisarmonicista seduto davanti al Danubio, gli mettono in mano una banconota, gli dicono "dài, facci piangere", gli fanno spremere dallo strumento oceani di tristezza e secoli di sradicamenti, ballano e si abbracciano senza badare ai passanti.
Paolo Rumiz
Maschere per un massacro
Editori Riuniti, 1996
Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia.
AAVV
I Balcani e la cittadinanza fra nazionalismo e cosmopolitismo
Infinito edizioni, 2005
Saggi di Francesco Russo, Matteo Apuzzo, Michele Nardelli, Melita Richter, Elettra Stamboulis, Caterina Fiorentini, Camillo Boano, Alessandra Marin, Silvia Trogu, Davide Berruti, Dario Terzic, Gianfranco Martini, Predrag Matvejevic
Francesco Strazzari
Notte balcanica
Il Mulino, 2008
Il rapporto tra guerre, criminalità, interessi politici e affarismo nel sud est Europa. Francesco Strazzari pubblica un saggio che è anche un racconto.
I libri, si sa, li scrivono gli autori, ma i titoli li fanno gli editori. Nel caso del lavoro di Francesco Strazzari “Notte balcanica. Guerre, crimini, stati falliti alle soglie d’Europa” l’editore ha messo del suo anche nella copertina. E forse ha esagerato. C’è una pistola puntata sul lettore, che sembra richiamare gli stereotipi truculenti dei Balcani sanguinari. Dentro invece c'è un prezioso saggio sul rapporto, per nulla tribale, tra economie illegali, criminalità e costruzione dello stato nelle periferie dell’Europa unita.
Miodrag Lekic
La mia guerra alla guerra
Guerini e ssociati, 2006