"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(30 luglio 2010) Si è costituita a Milano per iniziativa di un gruppo di volonterosi tra i quali Ali Rashid, Moni Ovadia, Michele Nardelli e Rino Messina, l'Associazione "Mezzaluna fertile del Mediterraneo", rivolta a chi ama il Mediterraneo e si ostina a pensare alla Palestina come ad un luogo di cultura e di pace.
di Moni Ovadia
(1 giugno 2010) Era inevitabile che accadesse. L'insensato atto di pirateria militare israeliano contro il convoglio navale umanitario con la sua tragica messe di morti e di feriti non è un fatale incidente, è figlio di una cecità psicopatologica, della illogica assenza di iniziativa politica di un governo reazionario che sa solo peggiorare con accanimento l'iniquo devastante status quo. Di cosa parliamo? Dell'asfissia economica di Gaza e della ultraquarantennale occupazione militare delle terre palestinesi, segnata da una colonizzazione perversa ed espansiva che mira a sottrarre spazi esistenziali ad un popolo intero. (...)
Vediamoci tutti venerdì 4 giugno, alle 17.00, in piazza D'Arogno a Trento
La mattina del 31 maggio ci siamo svegliati con la tragica notizia del violento attacco dell'esercito israeliano contro Freedom Flotilla, missione umanitaria costituita da tre cargo che trasportavano aiuti umanitari ed altre imbarcazioni con reporter, attivisti e pacifisti. (...)
Di fronte alle immagini che ci arrivano dal Mediterraneo è davvero difficile non parlare di "terrorismo di stato".
(31 maggio 2010) Si parla di un numero imprecisato di morti (almeno 9) e di numerosi feriti. E' l'esito dell'atto terroristico compiuto dai commandos israeliani contro la missione umanitaria "Gaza Free Flottilla", le otto navi partite domenica da Famagosta (Cipro) alla volta di Gaza City. L'assalto è avvenuto nel corso della notte con imbarcazioni ed elicotteri in acque internazionali.
A bordo delle navi prese in prestito dall'organizzazione "Free Gaza", insieme ai militanti pacifisti, esponenti politici, parlamentari europei e appartenenti a numerose organizzazioni umanitarie, vi sono 10 mila tonnellate di generi alimentari, attrezzature sanitarie e materiale edile che i partecipanti intendevano consegnare alle autorità palestinesi.
I palestinesi avevano preparato l'accoglienza nel vecchio porto della città. Ma nella città di Gaza, ridotta ad un campo di concentramento di un milione e mezzo di persone, quegli aiuti non arriveranno mai.
Il video: http://video.corriere.it/?vxChannel=Dal%20Mondo&vxClipId=2524_e4cf38dc-6c93-11df-b7b4-00144f02aabe