«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
Poche ma intense giornate quelle trascorse in Palestina. Gerusalemme, Aboud, Beit Jalla, Ramallah, Cana, Nazareth... Non c'è stata la possibilità di andare a Gaza, immensa prigione a cielo aperto, ma il nostro programma aveva uno scopo diverso dall'emergenza umanitaria. Abbiamo avuto la possibilità di fare incontri importanti, visite al territorio, contatti e poi di raccogliere tante immagini di una realtà complessa e difficile, dove costruire relazioni è condizionato da tante cose, non ultima un'idea della cooperazione che impone le scelte, piuttosto che farle emergere dalla relazione.
Il diario di viaggio che il "Trentino" ha pubblicato quotidianamente in prima pagina (e che trovate nel mio diario di bordo) ha cercato solo di fornire altrettanti flash di queste intense giornate. Molti altri li racconteremo col tempo, rimangono dentro di noi. Voglio qui ringraziare in particolare Enzo Mescalchin e Mario Zambarda per la preziosa collaborazione e per il loro sguardo competente che hanno messo a disposizione. E, per altro verso, Ali Rashid e Tareq Salameh, senza i quali questo viaggio non sarebbe nemmeno stato possibile. Si sono aperte molte finestre, speriamo che facciano entrare aria buona.
Sullo sfondo dei rapporti avviatinin questi anni dalla comunità trentina con la cittadina palestinese di Beit Jala (nei pressi di Betlemme) e in concomitanza con l'evento "Il tempo della responsabilità", una delegazione di venti persone in rappresentanza delle istituzioni e della società civile trentina sarà in Palestina - Israele nei giorni 8 - 15 ottobre.
Gli articoli, le corrispondenze e il "Diario di bordo", saranno inviati da Beit Jala perché sono parte anch'io della delegazione per conto del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e del Consiglio Regionale del Trentino - Alto Adige/Sud Tirol. (m.n.)
Ritorno in Palestina dopo nove anni. In quella primavera del 2000 c'erano grandi speranze ed assistere alla rappresentazione della Pietà con le musiche di Nicola Piovani nel piazzale della Natività di Betlemme era come veder realizzarsi un sogno di pace.
Andiamo insieme a Gerusalemme dal 10 al 17 ottobre 2009
Nei giorni scorsi il Presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, ha sollecitato il mondo intero a "raddoppiare i nostri sforzi per giungere a due stati, Israele e Palestina, che vivano fianco a fianco, in pace e sicurezza." Lo ha fatto con un linguaggio e proposte nuove che hanno riacceso molte speranze.
di Ali Rashid
Ora come duemila anni fa, in una Palestina dal volto trasfigurato alla quale si cambia perfino il nome, si intrecciano dimensioni locali, regionali ed internazionali, ingarbugliando sempre di più la matassa. Elementi religiosi e nazionali, storie e narrazioni contrapposte, fatti compiuti che esprimono il delirio della potenza accanto ad un’immane ed indescrivibile sofferenza, avvelenano l’umanità di ciascuno e mettono a dura prova la ragione, persino consigliano ai più di voltare altrove lo sguardo.