"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(1 luglio 2011) A conclusione di un'intensa settimana di incontri nei vari ambiti di sviluppo rurale e del credito, la firma del protocollo d'intesa fra la Provincia Autonoma di Trento nella persona del presidente Lorenzo Dellai e del Ministro dell'Agricoltura dell'ANP Ismail Daiq. Un progrmma di relazioni che si svilupperanno nella fitta trama di relazioni che si stanno intessendo tanto sul piano della valorizzazione dei prodotti agricoli d qualità come nella promozione di un credito fortemente legato al territorio.
Il protocollo, preceduto dalle visite del Ministro Daiq ad ottobre in Trentino e del presidente Dellai ad aprile in Palestina, rappresenta un passaggio importante che farà da cornice al coinvolgimento di molti attori trentini e palestinesi, in questi giorni coinvolti negli incontri: Federazione trentina della cooperazione, Istituto Agrario di san Michele all'Adige, Cassa centrale delle Casse Rurali, Slow Food, Consorzio Melinda, Cooperativa Sant'Orsola, Botteghe del Commercio equo e solidale, Cantine sociali e private, Dolomiti Fruits, associazioni di volontariato.
"Vaffanculo Hamas. Vaffanculo Israele. Vaffanculo Fatah. Vaffanculo Onu. Vaffanculo Unrwa. Vaffanculo Usa! Noi, i giovani di Gaza, siamo stufi di Israele, di Hamas, dell'occupazione, delle violazioni dei diritti umani e dell'indifferenza della comunità internazionale! Vogliamo urlare per rompere il muro di silenzio, ingiustizia e indifferenza, come gli F16 israeliani rompono il muro del suono; vogliamo urlare con tutta la forza delle nostre anime per sfogare l'immensa frustrazione che ci consuma per la situazione del cazzo in cui viviamo; siamo come pidocchi stretti tra due unghie, viviamo un incubo dentro un incubo, dove non c'è spazio né per la speranza né per la libertà..."
E' l'inizio dell'appello dei giovani di Gaza, lanciato qualche settimana fa in sintonia con i giovani della primavera araba e degli "indignados" che occupano le piazze della Spagna. Dicono semplicemente di aver diritto alla vita. La politica dovrebbe saper riprendere questo grido.
A Jenin la produzione del sapone è una tradizione che si impara in famiglia. Alcune donne coraggiose l'hanno trasformata in un'opportunità di lavoro e di emancipazione.
Ghadir Ghazawna, segretaria della Association of Women's Action (AOWA), e Asmaa Atatra, referente del laboratorio di Jenin dell'associazione, girano in questi giorni l'Italia per raccontare il progetto "Donne in Palestina", un'iniziativa che affianca AOWA nello sviluppo dei laboratori di produzione artigianale del sapone
L'opportunità di esportare parte del sapone prodotto attraverso il circuito del commercio equo e solidale è determinante per la sostenibilità e la stabilità economica dell'associazione: un'idea che si sta sviluppando grazie al progetto "Donne di Palestina"
Da alcune settimane nelle Botteghe del Mondo si possono acquistare i saponi di AOWA, inseriti nella linea di cosmesi naturale Natyr:
http://www.altromercato.it/it/prodotti/COS/natyr-news/saponi-artigianali-dalla-palestina/
L'incontro rientra nel programma "Cittadinanza Euromediterranea".