"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Trento

Mediterraneo. Alle radici del presente.
Cordoba
Ritornano gli incontri di "Salotto in città" che nella sua versione autunnale /invernale verrà ospitato dagli amici e amiche del Porteghet a Trento (piazzetta Rasmo).
 
Il 9 febbraio 2022, per il primo appuntamento del 2022, Michele Nardelli proporrà alcune riflessioni intorno al Mediterraneo dal titolo "Alle radici del presente".
 
L'incontro è aperto a tutt* e nasce dalla collaborazione tra Centro Franca Martini - Associazione Trentina Sclerosi Multipla e la Portineria de la Paix.

Monte Bondone, il collegamento funiviario da solo non basta
Viote, foto_R._Magrone

Una lettera aperta del presidente della Circoscizione Bondone sul futuro della montagna

di Alex Benetti *

La montagna è un luogo controverso e difficile, dove convive lo spirito vigoroso dei fianchi dei rilievi e la fragilità di un ambiente precario. La sua affascinante maestosità ha spesso motivato l’uomo a mostrare la propria superiorità. La sua bellezza è un equilibrio che richiede aiuto, tutela e cautela. Talvolta non occorre immaginare un suo sviluppo perché spesso accade di trovare nei suoi luoghi ciò che occorre per apprezzarla.

Il Bondone è sempre un tema rilevante che periodicamente si ripresenta nei quotidiani provinciali. Nel corso degli anni sono state proposte molte analisi e sono stati ideati molti progetti. Alcuni hanno trovato una vera realizzazione, altri sono rimasti solo sulla carta. I molti interrogativi ai quali non è stato risposto hanno fatto crescere il sentimento che il Monte Bondone possa essere paragonato ad una montagna incompiuta. Negli anni del boom economico si immaginava una montagna vocata al turismo di massa e capace di ospitare i cittadini di Trento in villeggiatura. La Trento Alta che era immaginata a metà secolo è stata un fallimento con il quale oggi dobbiamo confrontarci. Prima di investire in grandi progetti dobbiamo analizzare il territorio, cercando di risolvere i molti punti interrogativi che ancora ci poniamo.

 

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La città nel mondo. Il mondo nella città.
Quartiere San Martino, foto di Elisa Vettori

L’obbligo di co-progettare insieme “dal marciapiede al cielo.”

di Federico Zappini [Futura, solidarietà e partecipazione] *

 

Grazie Presidente, 

grazie consigliere e consiglieri.

Inizio questo mio intervento con un augurio, quello di ritrovarsi in quest’aula il prossimo dicembre con la possibilità di rivederla vissuta e rumorosa come deve essere il piccolo parlamento di ogni città. Questo a conferma che – riprendo le parole di Luigi Manconi –  la Politica è assembramento, nonostante oggi questa risulti parola quasi impronunciabile.

Rendere umana la città inumana: [questa] è la sfida.”

Questo è il titolo che mi sento di aggiungere in testa alla relazione offerta a questo Consiglio Comunale lo scorso 6 dicembre dal Sindaco Franco Ianeselli.

La riprendo da uno dei passaggi più appassionati, una citazione di Marco Revelli, del suo discorso.

Con il Sindaco condivido – e condividiamo come gruppo consiliare di Futura – la preoccupazione di vedere incrinato il patto civico che sta alla base della nostra comunità.

A chi è nato negli ultimi due decenni del secolo scorso (come è capitato a me) è toccato assistere una dopo l’altra ad una serie di crisi tra loro concatenate – economico/finanziaria, migratoria, terroristica, ecologico/ambientale, di senso – che sono da un lato fardello di preoccupazione impegnativo da sopportare e dall’altro monito stringente all’essere parte attiva e protagonista di un cambiamento epocale non più rimandabile.

Una sfida da raccogliere, appunto.

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Dal libro dell'esodo. L'Europa e il Mediterraneo.
Il decreto dell'Alhambra
Continuano gli incontri di "Salotto in città" che nella sua versione autunnale e invernale viene ospitato dagli amici e amiche del Porteghet (in fondo ai Portici di via Suffragio) a Trento. 

Mercoledì 1 dicembre alle ore 10.00 Michele Nardelli, sullo sfondo del libro fotografico di Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli lungo la rotta balcanica (AA.VV. Dal libro dell'esodo - Piemme, 2016), ci propone un'altra storia dell'Europa intitolata "Incontri di civiltà" che fonda le proprie radici nel Mediterraneo, in quel "Movimento delle traduzioni" che da Damasco e Baghdad giunse in Andalusia, diventando una delle fonti più fertili del rinascimento europeo.

I "salotti in città" sono promossi dall'Associazione Trentina Sclerosi Multipla – Centro Franca Martini, Café de la Paix, Circolo Arci e la Portineria de la Paix.

Afghanistan, tragedia annunciata
Università Kabul, studentesse in legge

 

Domenica prossima 21 novembre 2021, alle ore 20.30, una serata dedicata a quanto sta accadendo in Afghanistan, promossa dal Café de la Paix Circolo Arci. Il confronto avverrà a partire dalla proiezione del documentario "Afghanistan 2014" di Razi e Soheila Mohebi.

 

Dopo il recente ritiro delle forze armate internazionali, l'Afghanistan è nuovamente sprofondato in una violenta crisi, con i talebani che ne hanno rapidamente approfittato per riconquistare il potere.

Un paese sull'orlo del collasso, economico e non solo, che a causa di fame, conflitto e soprusi fa temere il peggio sotto il profilo umanitario.

La situazione attuale ha origini più o meno precise? Quali sono le prospettive future?

Il ritiro dei soldati della coalizione occidentale sarebbe già dovuta avvenire nel 2014, e in questa prospettiva il Forum Trentino della Pace e i Diritti Umani iniziò già tre anni prima a promuovere un programma pluriennale volto a rappresentare un Afghanistan diverso, resiliente, estraneo alle armi e culturalmente florido; ne nacque anche una trilogia (della quale non è ancora stato girato l'ultimo episodio a causa dell'inagibilità politica), intitolato "Afghanistan 2014": un film che mette in luce aspettative, pensieri, sogni e prospettive di un intero popolo, diventando quasi profetico se confrontato con il contesto odierno.

 

Sulla soglia 1. Il tempo della parola. Le parole del tempo.
Soglia del Consiglio Comunale

Sulla soglia. Appunti dentro e fuori

di Federico Zappini *

1. Il tempo della parola. Le parole del tempo.

Arrivo in ritardo con questa prima nota.
E’ passato un mese abbondante dal mio ingresso in consiglio comunale.

Cercherò in seguito di essere più preciso, perché il racconto abbia una sua coerenza, un suo ritmo, forse persino una sua utilità.

Rispetterò in questo modo il bisogno di dare tempo alla parola (in forma di dialogo costante, di condivisione di pensieri tra diversi, di sosta a lato del volgere senza soluzione di continuità della complessità globale) e l’urgenza di mettere in risalto le parole del tempo, una sorta di vocabolario minimo per orientarsi dentro le mappe non del tutto complete e spesso sfuggenti del presente.

Transizione. Conversione. Compromesso. Conflitto.
Prossimità. Pianeta. Istituzioni. Comunità.
Rabbia. Disincanto. Passione. Amore.

Sulla soglia è il titolo di questo raccoglitore di spunti, che vuole essere allo stesso tempo diario di viaggio e luogo aperto per il confronto. Mi fa piacere che proprio ieri Simone Casalini ricordando Piergiorgio Cattani lo abbia definito “intellettuale della soglia”, perché “è nel limen che si costituiscono spesso i processi politici, sociali, culturali ed esistenziali”.

Una preziosa assonanza, che porterò con me.

E’ sulla soglia tra il dentro dell’aula consiliare del Comune di Trento e i mille fuori che compongono il Mondo che vorrei si spingesse la mia esplorazione – non solitaria – alla ricerca di un modo generativo di essere e fare Politica.

Salotto in città. «Il monito della ninfea» al Porteghet
In libreria

A tre anni da Vaia. "Il monito della ninfea" al Porteghet.

Incontro promosso da ATSM – Centro Franca martini, Café de la Paix, Circolo Arci e la Portineria de la Paix

 

Continuano gli incontri di "Salotto in città" che nella sua versione autunnale verrà ospitato dagli amici e amiche del Porteghet (in fondo ai Portici di via Suffragio) a Trento. 

Il 3 novembre alle ore 10.00 Michele Nardelli ci parlerà del libro “Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite”.

 

2° classificato per il PREMIO LEGGIMONTAGNA 2020 nella sezione Saggistica.

Un libro documentatissimo, ma agile, dedicato al tema degli equilibri, dei disequilibri e dei limiti. Un volume militante che nasce dalla constatazione che è ormai impossibile pensare alla realtà della montagna prescindendo da ciò che è accaduto alla fine di ottobre del 2018. Vaia, infatti, non ha lasciato soltanto segni di devastazione; ha inciso in profondità anche su analisi, riflessioni, capacità progettuali, obbligando a riflettere sugli effetti diretti e indiretti del nostro stile di vita e sulle scelte economiche e politiche che lo reggono. Ogni passaggio è sorretto da cifre e statistiche e accompagnato da citazioni mai casuali che rafforzano il concetto che è necessario uno sguardo globale che superi e dia significato alle analisi specialistiche e alla quantità di dati prodotti dai diversi settori della ricerca scientifica e sappia porre le basi per offrirci la capacità di cogliere le interrelazioni fra i fenomeni che caratterizzano gli squilibri ambientali e che possono influire anche su eventi ancor più drammatici come le pandemie.

 

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