"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Guido Crainz
Il sessantotto sequestrato
Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia e dintorni
Saggi di Pavel Kolar, Wlodek Goldkorn, Nicole Janigro, Anna Bravo
Donzelli editore, 2018
«... Ma le riflessioni più importanti sulla violenza da parte di ex sessantottini - e ce ne sono di straordinarie - per lo più non contemplano Praga. Mi chiedo se non ci sia un'ombra di imbarazzo nel ricordare che non sono bastati mezzo milione di militari e cinquemila carri armati a spostare di una virgola le nostre politiche di allora - ma credo ci sia anche, come in altri, un fondo di rabbiosa tristezza al pensiero di aver distribuito i voti al dolore. Si può capire su quale spinta, se si pensa alla fotografia della bambina vietnamita bruciata dal napalm che corre a braccia spalancate - ma l'avarizia del cuore punge. Spero che molti ricordino di aver lasciato che la differenza diventasse separazione, e di come è stato facile non rendersene conto.» (dal saggio di Anna Bravo)
Un libro sul '68 fuori dalla retorica e dai luoghi comuni.
Giacomo Scotti
Il gulag in mezzo al mare
Nuove rivelazioni su Goli Otok
Lint editoriale, 2012
«Primo in Italia a rivelare le tristi vicende di quel gulag ... Scotti ritorna su quell'isola con questo libro. Stavolta però non si ferma soltanto sull'Isola Calva, ma ci porta nell'intero arcipelago concentrazionario jugoslavo della fine degli anni Quaranta e degli anni Cinquanta: isola di Sveti Grgur (San Gregorio), isola di Ugljan (prezzo Zara), Sremska Mitrovica in Serbia, Stara Gradiska e Nova Gradiska in Croazia, Bileca in Erzegovina; un variegato arcipelago di terra e di mare nel quale si consumò per circa un decennio uno dei crimini più orrendi contro l'uomo: la sua distruzione fisica e morale, la sua trasformazione da uomo libero in schiavo».
dalla prefazione di Predrag Matvejevic
Mauro Ceruti
Evoluzione senza fondamenti
Soglie di un'età nuova
Meltemi, 2019
In questo breve ma magistrale saggio, Mauro Ceruti, uno dei maggiori filosofi della complessità, narra la storia del pensiero scientifico e documenta i travolgenti cambiamenti degli ultimi secoli. Il risultato non è solo l'emergenza di sorprendenti nuove informazioni, ma uno scavo nei nostri presupposti più radicali e lo sviluppo di nuovi modi di pensare il mondo. Dall'evoluzione alla cosmologia e alla mitologia, Ceruti ci porta in un viaggio attraverso la storia e attraverso prospettive disciplinari diverse, per presentare una visione del mondo e del pensiero umano complessa, creativa, in evoluzione.
Predrag Matvejevic
Pane nostro
Garzanti, 2010
«Ibn Battuta, l'instancabile viaggiatore, ebbe modo di sentire gli abitanti di Isfahan che chiamavano il loro pane con le parole persiane nan e nanna, in particolare rivolgendosi ai bambini...»
Pane nostro è il frutto di vent'anni di lavoro. Quella del pane è una grande storia, ricca di sapienza e di poesia, d'arte e di fede, che abbraccia l'intera storia dell'umanità.
Uno dei libri più appassionanti sulla guerra di Spagna dall’autore di “1984” e della “Fattoria degli animali”. Uno dei libri della mia formazione giovanile.
«Ero arrivato in Spagna con la vaga idea di scrivere articoli per la stampa, ma poi mi ero arruolato quasi subito nella milizia, perché in quel momento e in quell'atmosfera sembrava l'unica cosa concepibile da fare»
Marco Paolini
Gianfranco Bettin
Le avventure di Numero Primo
Einaudi, 2017
Veneland, 2040 (anno più o anno meno). Potrebbe essere questo lo scenario spazio-temporale nel quale è ambientato il romanzo “Le avventure di Numero Primo” con il quale due attenti testimoni del nostro tempo come Marco Paolini e Gianfranco Bettin provano un'incursione nel futuro-presente.
Categoria quest'ultima in genere associata alla fantascienza, ma non in questo caso. E non solo perché il presente e il passato prossimo in questo romanzo fanno da sfondo imprescindibile nelle vite di alcuni suoi protagonisti, ma anche perché in questo gioco di specchi è difficile stabilire dove sia la fantasia e dove la realtà.
Joze Pirjevec
Foibe
Una storia d'Italia
Einaudi, 2009
«Il crollo dell'Italia nel settembre del 1943 e quello del Terzo Reich nel maggio 1945 ebbero nella Venezia Giulia contraccolpi ben diversi dal resto del Paese. In questa regione mistilingue, oggetto di contesa dal 1948 da parte delle etnie conviventi, si verificò un drammatico capovolgimento dei ruoli: i padroni di lingua italiana, che dopo l'8 settembre avevano collaborato con i tedeschi per salvare il salvabile, si trovarono fra i vinti. Gli s'ciavi, come erano detti con spregio gli sloveni e i croati, erano i vincitori. Per di più comunisti. In questa situazione colma di tensioni etniche, sociali e ideologiche si scatenò una violenta resa dei conti con deportazioni ed esecuzioni sommarie di nemici veri o presunti, molto sbrigativamente sepolti nelle voragini carsiche delle "foibe"».