"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Nella vigilia elettorale desidero augurare a Michele un risultato confacente al suo rapporto con la politica e con le istituzioni, costruito intorno a mille iniziative.
Inserito da Pier Giorgio Oliveti – il 08/11/2008 05:07
in bocca al lupo Michele !!!
Sono con te con i pensieri...per le opere ovvero il voto, mi affido ai saggi amici trentini ...forza!
E' tempo di "ragionevolezza" e di " resipiscenza" , una parola quest'ultima poco usata a sinistra(figuriamoci a destra...) ma interpreta bene l'epoca....
Un abbraccio forte,
Inserito da Norma Micheli Lucian – il 08/11/2008 05:04
“Via gay, immigrati e zingari parassiti”; “Se vincessi io le elezioni istituirei subito in Trentino le classi separate per gli stranieri”. Queste alcune della affermazioni apparse in questi giorni sui quotidiani locali.
Cari trentini, siamo sicuri di voler contribuire a cancellare in un sol giorno decenni di percorso democratico?
Ci siamo già dimenticati che ci sono voluti trent’anni di storia repubblicana per sopprimere le classi speciali per i disabili? E non é la stessa cosa, oggi, pensare a classi speciali per gli stranieri? Adesso gli stranieri e domani?
Ci siamo dimenticati che sulla supremazia della razza si é consumato il pià grave olocausto della storia? E, ancora, vogliamo buttare a mare i valori costituzionali di libertà, eguaglianza e solidarietà, nati dal sacrificio personale di tanti nostri nonni e nonne o papà e mamme?
Anche noi da domani, come ha già fatto Michele Nardelli, vieteremo di entrare nella nostra casa a “ragni e Visigoti”. Poi il 9 novembre esprimeremo un voto di libertà e democrazia. Speriamo che la cultura profonda dei trentini, che é cultura di solidarietà e di cooperazione, abbia il sopravvento e faccia sì che in tanti votino per dare futuro alla democrazia.
Inserito da Luciano – il 08/11/2008 04:56
Caro Michele,
abbiamo letto con Norma l’appello al voto per te. Norma mi invita a riferirti che apprezza in particolare l’ultima frase che riassume il tuo e il nostro pensiero. Una frase che vedrei bene come slogan della tua campagna: contro il dogmatismo, dalla parte del mondo, dei vinti, della vita.
L’appello esprime compiutamente il tuo modo di fare politica (e non solo politica): per l’interesse collettivo e mai - proprio mai - per un interesse individuale.
Esprime anche - aggiungo io - una visione ancora utopica del Mondo, così lontana dal becerume di oggi da essere destinata ad un minoritarismo sociale che non deve essere per noi necessariamente un difetto.
E’ quel pensiero minoritario che ho temuto - e temo ancora - sarà affogato nel calderone del Partito democratico, ma che se trova in te una speranza di sopravvivere anche nelle istituzioni non vedo perché non impegnarsi fino all’ultimo per farlo emergere.
Siamo con te e vorremmo contribuire anche con un piccolo contributo economico alla tua campagna elettorale. Hai un conto su cui possiamo versare?
Un saluto affettuoso. Luciano
Inserito da Armando Stefani – il 08/11/2008 04:53
E' in corso, nel centro destra, una campagna elettorale macia, che gioca tutta sulla paura del futuro. Ogni giorno si elevano motti del tipo: “Vogliamo un Trentino con le palle”/ “Tolleranza zero contro le moschee, le micro aree per i nomadi e gli alloggi per gli extracomunitari”/ “Tagliare i contributi agli impoveriti nei sud del mondo (dimezzati gli aiuti alla cooperazione) ai bambini delle elementari e medie (via i doppi maestri), agli immigrati (via i mediatori culturali) e malati gravi (via la sanità pubblica)”.
Insomma, loro che posseggono gli attributi, vogliono tagliare a chi non puà votare e fomentano nuove paure, a partire dal razzismo nei confronti degli extracomunitari, e qualificano stupidotti i loro candidati, trovati ad inneggiare al nazismo sui web personali.
Sono azioni che dicono a noi tutti di alzare il livello di attenzione perché é dentro l’indifferenza e l’apatia generale che prendono vita i regimi, come ben insegna una storica poesia:
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”
Dentro questa cornice Michele Nardelli, qualche segnale di opposizione durante questa campagna, l’ha dato.
Michele ha fatto un primo esposto alla procura contro i candidati fascisti che inneggiano ancor'oggi a Hitler definendolo lo statista del '900. Il secondo esposto, da lui presentato, riguarda un bed & brekfast che ha appeso un cartello davanti al locale pubblico con il divieto di accesso a nomadi, immigrati, ambientalisti ed ecologisti.
Michele ha infine lanciato una campagna contro l’intolleranza e il razzismo attinta dalla “Vita é bella” di Benigni ed ha esposto un gradevole cartello nella sua proprietà: “No a ragni e Visigoti”. Il manifesto é molto carino e lo si puà scaricare dal sito web nonché appendere davanti ai cancelli di casa. Facciamolo !
Inserito da Claudio Moschini – il 08/11/2008 02:40
Caro Michele Nardelli, personalmente non ti conosco, da tempo sono lontano dalla politica per.... raggiunti limiti di sopportazione. Ma non ho mai abbandonato il senso del dovere e ho sempre votato, talvolta turandomi il naso. Oggi leggo i post del tuo blog e ritrovo molti amici che da tempo non sento ma di cui conosco il percorso di vita privata e pubblica. Amici che ammiro per la loro coerenza. Se loro ti sostengono non vedo come io non lo possa fare. Pertanto domani andrà a votare con "almeno" un nome da segnare sapendo di fare qualcosa di pià rispetto alle precedenti elezioni. Ti mando i migliori auguri per la tua riuscita ma soprattutto per la riuscita di tutto il Trentino. Claudio
Inserito da gli amici di Michele – il 08/11/2008 11:48
Il giorno prima
Carissima/o,
c’é bisogno di buone idee e di buone pratiche.
Michele Nardelli ha cercato di tradurre questo bisogno in una campagna elettorale che ci piace ripercorrere. Perché anche nostra e collettiva, non scontata e mai banale.
?ÉÀÜ iniziata con un appello a sostegno della candidatura di Michele Nardelli, duecento persone, volti e storie diverse di tutto il Trentino, che attraverso questa lunghissima campagna elettorale sono diventate molte di pià. Non una candidatura autoreferenziale, ma una proposta collettiva, il che fa la differenza.
Una campagna elettorale fatta di contenuti che davano sostanza al programma del PD e della coalizione. In primo luogo la proposta di un “patto con gli elettori” affinché il bisogno di buona politica potesse trovare i luoghi in cui esprimersi, in rete e nella materialità degli incontri diretti. Ponendo contestualmente alcuni nodi cruciali:
* l’educazione permanente
* l’intreccio fra affari e politica e al questione dei privilegi
* la necessità di riconoscere la paura e di avere buoni conflitti
* una sostenibilità fatta di senso di limite e di responsabilità verso le generazioni a venire
* la difesa del nostro patrimonio dalle dinamiche della criminalità finanziaria
* la valorizzazione delle produzioni locali e le filiere corte
* l’idea di una nuova stagione per l’autonomia in un Trentino in dialogo con l’Europa e con il Mondo
Non rincorrendo gli avvenimenti, ma vivendo il proprio tempo. Il giorno prima, non il giorno dopo.
Il giorno prima che iniziasse la campagna é uscito fresco di stampa il libro “Darsi il tempo” che Michele ha scritto con Mauro Cereghini. E’ esattamente quello sguardo, quella capacità di visione che oggi manca alla politica se vuole essere in grado di abitare l’interdipendenza. La presentazione vera e propria é stata rimandata a dopo il voto ma piccoli incontri di promozione si sono susseguiti in Trentino, altrettante occasioni per riflettere su questo passaggio di tempo.
La campagna elettorale é proseguita con due esposti alla Procura. Il primo per “apologia al nazifascismo” ed il secondo per “razzismo”. Ci ha ricordato i limiti invalicabili di una civiltà fondata sulla convivenza. Non solo denunce ma anche satira: ha posto davanti al suo cancello la frase de “La vita é bella”: né ragni e né visigoti.
?ÉÀÜ continuata con decine d’incontri territoriali in tutto il Trentino per riscoprire insieme il piacere della conversazione, del ritrovare le coordinate di un pensiero capace di nuove sintesi politiche, valorizzando le storie di ciascuno ma anche sapendo andare oltre. Insomma, idee per un programma costruito “assieme” a tutti coloro che hanno partecipato al lungo calendario sino al “giorno prima” le elezioni.
Michele ha invitato il giornalista Beppe Del Colle di “Famiglia Cristiana” “il giorno prima” della denuncia del settimanale cattolico sulla “non riforma” Gelmini ed il pericolo di apartheid. Tanta gente in sala, una lezione di giornalismo a quel giornalismo troppo intento a cercare il sangue e le polemiche del giorno dopo.
Dopo aver abbonato Divina al settimanale cattolico ha costituito il tavolo “Trentini del mondo” e promosso l’incontro pubblico con e tra immigrati “il giorno prima” l’uscita del rapporto Caritas Migrantes che rivela che i “nuovi cittadini” versano all’erario 4 miliardi di euro.
Il crac della finanza internazionale invade le nostre vite, causando nuova paura ed incertezza. “Il giorno prima” Michele ha parlato e scritto di una diversità del Trentino che, grazie alla sua autonomia, potrebbe metterci in condizioni migliori per poterla affrontare, purché i tratti della diversità (sistema creditizio trentino, cooperazione, autonomia...) siano capaci di rinnovarsi nel pensiero e nella loro vocazione.
L’incontro con Giovanni Bianchi, già presidente aclista, é stata l’occasione afinché questi temi entrassero a pieno titolo nella campagna elettorale.
Da ultimo, lo sguardo sul mondo. Il segnale di cambiamento che é venuto da oltre oceano. Il “giorno prima” l'elezione di Obama Michele ha voluto ed organizzato assieme a molti amici un evento con collegamenti dai territori pià impoveriti del mondo. Nel “day after” sono in molti a cavalcare la vittoria compreso i teorici della segregazione razziale che volevano i treni a vagoni separati.
Ora la campagna elettorale si é conclusa. Idee e impegni non mancano. Ora sta a noi votare. Riserviamo e chiediamo di riservare una preferenza a Michele Nardelli lo “stesso giorno” delle elezioni. Il “giorno dopo” potrebbe essere tardi.
Stefano Albergoni, Fausto Bonfanti, Elena Chesta, Lidia Chini, Luciana Chini, Gheorge Nita, Diego Pancher, Roberto Pinter, Fabio Pipinato, Armando Stefani
Inserito da fabio – il 06/11/2008 09:23
pubblico un estratto di una lettera di Michele Serra in risposta ad una mia.
Mi piace perà che esistano dei Michele Nardelli che qualche "no", per quanto isolato e inutile, lo dicono. I "no" non sono mai del tutto inutili: servono almeno a chi li pronuncia....
Grazie della sua lettera
Michele Serra
Inserito da Alessandro Branz – il 06/11/2008 12:34
come molti di voi sanno, ho nutrito molti dubbi al momento della nascita del Partito Democratico a livello nazionale (ed anche locale). Dubbi sulle modalità di costituzione del partito, sull’aspetto organizzativo e sul suo effettivo radicamento territoriale.
Ebbene: queste critiche e queste perplessità rimangono per me ancora valide. Tuttavia sono sempre pià convinto che non sia sufficiente limitarsi a ribadirle (con il rischio di renderle inefficaci ed infruttuose), ma portarle -per così dire- dentro lo stesso PD, proprio per farle diventare qualcosa di vivo, dinamico ed incisivo.
In altre parole non credo sia opportuno, ma nemmeno giusto, proprio come persona di sinistra sensibile ai problemi sociali, rinchiudermi in una “torre d’avorio” ben felice della mia intatta (ed intangibile) “identità”, ma invece entrare in gioco, “sporcarmi le mani”, contribuire -nel mio piccolo- a creare qualcosa di pià grande. C’é bisogno infatti in Italia di un grande partito riformista, antico negli ideali di fondo ma contemporaneamente “nuovo” nella veste e nei contenuti programmatici, e credo che questo partito possa degnamente essere rappresentato dal PD (o -perlomeno- lo possa diventare con forti dosi di miglioramento).
In tal senso mi hanno convinto molto sia l’intervento di Veltroni a Trento che quello di Bersani a Cles, ma soprattutto le parole dette a Sanzeno da Michele Nardelli: il mondo é cambiato, siamo di fronte a trasformazioni che modificano i punti cardinali delle nostre ideologie e delle nostre appartenenze, quindi per concorrere a migliorare la qualità della vita e per rendere praticabili gli obiettivi di solidarietà ed eguaglianza (che continuano ad ispirarci), occorrono nuove chiavi di lettura ed un nuovo strumento che renda possibile l’azione di una sinistra calata nella realtà e non rivolta al passato. E -debbo dire- questo strumento puà essere il PD (pur con tutti i suoi difetti), proprio perché punto di incontro di culture e sensibilità anche diverse (ognuna perà portatrice di una volontà di cambiamento), quindi luogo di elaborazione di una cultura nuova che superi confini anacronistici, funzionali il pià delle volte solo alla conservazione.
Insomma sono convinto che il PD sia un’occasione da non perdere, un treno che non si puà lasciar passare invano.
Ebbene: in questo contesto, ho ritenuto opportuno e coerente con il mio pensiero individuare ed appoggiare all’interno della lista del PD candidati che rispondano ai criteri che ho or ora esposto e che diano garanzie non tanto e non solo di collocarsi “a sinistra”, ma anche di offrire un contributo a rinnovarla e migliorarla. Per questo voterà -e mi permetto sommessamente di chiedervi (se lo vorrete) di fare altrettanto- il già citato Michele Nardelli ed Ottorino Bressanini.
Entrambi infatti hanno contribuito a fare la storia recente della sinistra trentina e, pur provenendo da percorsi diversi (ma questo é un segno di ricchezza), convergono sull’esigenza di cambiamento di cui ho parlato.
In particolare il primo, Nardelli, ha contribuito a dar vita all’esperienza originale di Solidarietà, ma soprattutto é persona molto attenta alle ragioni ideali e valoriali delle scelte politiche, impegnato attivamente nel mondo della cooperazione internazionale, con il quale quindi é possibile, dopo le elezioni di novembre, proseguire ed approfondire quel percorso di educazione permanente e di diffusione di una cultura popolare e democratica di cui v’é un gran bisogno (e di cui ha parlato Sergio Fabbrini in un recente intervento);
mentre il secondo, Bressanini; ha testimoniato in tutta la sua vita la sua apertura ai temi sociali e del “lavoro” ed é quanto mai indicato per trasferire nel nuovo Consiglio e (auspicabilmente) nella nuova Giunta provinciali non solo le necessarie competenze giuridiche ed istituzionali, ma soprattutto la volontà di tradurre in azione politica e legislativa quei principi costituzionali di libertà ed eguaglianza di cui spesso ci si dimentica ed ai quali Ottorino é particolarmente affezionato.
Insomma due bei candidati e soprattutto due persone oneste e capaci.
Naturalmente mi permetto di suggerirvi queste mie riflessioni in punta di piedi (o -meglio- di computer), senza alcuna protervia e men che meno arroganza. Chi mi conosce sa della mia discrezione in queste cose. Tuttavia, data l’importanza del prossimo appuntamento elettorale, mi sembrava giusto comunicarvi il mio pensiero, anche per alimentare la discussione e lo scambio di opinioni ed informazioni.
Nel frattempo, ringraziandovi per l’attenzione, vi saluto cordialmente.
A presto,
il vostro
Alessandro Branz
Inserito da maria pia betta – il 04/11/2008 04:19
ciao
tornata dalla manifestazione a Roma sulla scuola (una dei pochi trentini che sono riusciti a raggiungere piazza del popolo) con una botta di ottimismo, saremo anche minoranza ma...siamo tanti.
Un voto quindi a te con la speranza che tu possa portare anche nelle nostre istituzioni un nuovo linguaggio e rispetto anche di chi é diverso, cercando di risolvere i conflitti piuttosto che alimentarli con slogan pericolosi e incivili.
Non ho dubbi che tu possa coltivare e far crescere, come "un giardiniere dell'anima", questa diversa cultura.
"Il seme nuovo
é fiducioso.
Si radica nel profondo
nei luoghi
che sono
pià vuoti."
(C.P.Estés)
Inserito da Maria Elena Micali – il 04/11/2008 08:10
Ciao Michele,
non da ora condivido il disagio espresso dalla tua campagna contro l'intoleranza e il razzismo.
Quella che sembrava essere un'isola felice protetta da ideologie xenofobe o come dir si voglia (sembra che non si possa dire che in Itali c'è razzismo, é vero é stupido dire che l'Italia é un paese razzista, ma in Italia ci sono razzisti, eccome, da sempre), pare che si stia lentamente convincendo dell'affidabilità del VERDE.
Sembra che il VERDE possa ridare quel senso di sicurezza perduto dopo anni di sporca e incomprensiva nebbia politica. Dove prima c'era il Rosso, ora c'è il VERDE; fa rinascere nella gente quella voglia di chiudersi nella dorata cupola del nazionalismo tanto attrattiva quanto pericolosa.
In realtà il VERDE di cui si parla non sia esattamente qual "verde" rassicurante dei prati trentini; anzi, noto che stimola nelle persone sentimenti di esclusione, di paura, di chiusura verso chi é diverso per qualsiasi motivo, ma soprattutto perché é straniero.
Cià mi sdegna, ma non mi sconvolge molto, se penso che in fondo l'Italia soprattutto il Nord Italia, é sempre stato ostile e intollerante verso i diversi del proprio stesso Paese (i cosiddetti meridionali).
Infatti credo che ormai in Italia, almeno in quella industrializzata, siano state create, anche grazie alle forti campagne pseudo-secessionarie o similari, delle categorie di cittadini: italiani, italiani meridionali, stranieri (permettetemi di chiamarli cittadini).
Inserito da Alberto Larcher – il 01/11/2008 01:54
Ciao Michele,
in questi giorni ho ricevuto una montagna di proposte elettorali, santini, telefonate... ho letto i giornali, qualche programma elettorale, ho assistito a serate di presentazione dei candidati in particolare di centro sinistra. NON E' CAMBIATO NULLA!!!! Solite frasi di circostanza che denotano poche idee e poco coraggio.
Ho letto le tue proposte e anche in nome di cià che hai fatto e dell'amicizia e stima che da sempre ci lega io e la mia famiglia ti siamo vicini.
Ti lascio con un pensiero di Alcide Degasperi:
"Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione"
ciao e in bocca al lupo,
Alberto
Inserito da renato stedile – il 31/10/2008 09:51
E' un periodo difficile, troppo qualunquismo in giro. Noto che molti candidati della destra si rifanno alle radici cristiane della comunità trentina. Non so come possa conciliarsi il messaggio evangelico con il pensiero e il comportamento di chi vorrebbe eliminare i campi nomadi con i lanciafiamme o impedire di pregare a chi professa altre religioni. E' ora di riprendere a fare politica seria, a seminare e produrre pensiero critico, anche nella comunità dei credenti, per contrastare la deriva sociale. "La disaffezione alla politica deve essere curata anche in chiesa, dove non si deve spiegare per chi votare, ma secondo quali criteri orientarsi: veracità, giustizia, onestà, interessi dei pià deboli, rispetto di ogni persona, accoglienza ai lavoratori stranieri, attenzione al creato, economia solidale e sviluppo sostenibile". Questa é la rotta indicata dal teologo don Paul Renner (cfr. Frontiere/Grenzen. Vita freelance di un prete felice, Il Margine, 2008, pag.191.). Mi sembra che il pensiero e la storia di Michele sia coerente con questi criteri. Pertanto invito le comunità cristiane a votarlo in massa !! Forza ragazzi. Shalom. Renato
Inserito da marcello benedetti – il 31/10/2008 07:21
Ti mando le foto della serata con Giovanni Bianchi
Cordialmente Marcello Benedetti
È in corso una campagna elettorale macia. Parole come pietre. Vogliamo un "Trentino con le palle", scrivono due sostenitori di Divina. "Tolleranza zero" gli fa eco il sindaco di Verona (anche per le sue condanne?). No, No e poi No. Afferma il carroccio riguardo l'ipotesi di moschea, micro aree per i nomadi e alloggi per gli extracomunitari. Tagliare i contributi ribatte chi ha gli attributi. Virilità e maleducazione. Tornanti imbrattati, cartelloni elettorali strappati, cartelli xenofobi in Tesino. Monta il rancore verso il "sapere", verso chi studia o elabora un programma fatto di idee e prospettive. I capipopolo coniano slogan a protezione del branco, dei clan e delle corporazioni (dai pensionati ai condomini Itea). Il rancore colpisce la scuola, l'università, gli istituti di cultura, le onlus. Il "patto d'acciaio" passa per Roma. Con la stessa logica maniacal-manageriale sta partendo l'attacco ai luoghi dell'autonomia. Quanto rende l'Istituto ladino di Fassa, l'Istituto Mocheno Cimbro, Il Museo del Castello del Buon Consiglio, il Museo di Scienze naturali, il Museo degli usi e costumi della gente trentina, il Mart, la nostra storia? Poco. Quindi, mandiamo gli ispettori da Roma. Tagliamo indiscriminatamente.
Un 9 novembre tra Sparta ed Atene. Lance e stilografiche.
Fabio