"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

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Organizzare l'altruismo
copertina

Mauro Ceruti - Tiziano Treu

Organizzare l'altruismo

Globalizzazione e welfare

Laterza, 2010
 
 

di Ugo Morelli
 
Tra le tante conseguenze del modo di pensare dualistico che separa la qualità della vita civile e la società dall'economia, ritenendo quest'ultima qualcosa che viene prima di tutto, vi è la scissione tra interesse e solidarietà. L'interesse viene di solito associato alla razionalità e l'altruismo solidale alla morale e alla buona volontà.

Il retaggio della carità, una volta soddisfatto l'egoismo auto interessato, ci accompagna ancora oggi. Eppure i tempi sono cambiati, nonostante le politiche dominanti nel nostro paese mostrino di non tenerne conto. "Se il mondo in cui viviamo sta cambiando, deve cambiare anche lo sguardo con cui immaginare le possibilità della nostra convivenza", sostengono Mauro Ceruti e Tiziano Treu nel loro studio sulla ridefinizione del welfare e del sistema di democrazia sociale e sussidiarietà.

Pro e contro Marx
Pro e contro marx

Edgar Morin

Pro e contro Marx.

Ritrovarlo sotto le macerie dei marxismi

Erickson edizioni, 2010

 

«La concezione antropologica di Marx era unidimensionale: né l'immaginario né il mito facevano parte della realtà umana profonda, l'essere umano era un homo faber, senza interiorità, senza complessità, un produttore prometeico votato a rovesciare gli dei e padroneggiare l'universo. Sappiamo invece, come hanno mostrato Montaigne, Pascal, Shakespeare, Dostoevskij, che homo è sapiens-demens - un essere complesso, multiplo, che porta in sé un cosmo di sogni e di fantasmi».

La comunità che viene
La comunità che viene

Giorgio Agamben

La comunità che viene
 
Bollati Boringhieri, 2001

 

 

«Se dovessimo ancora una volta pensare le sorti dell'umanità in termini di classe, allora oggi dovremmo dire che non ci sono più classi sociali, ma solo una piccola borghesia planetaria, in cui le vecchie classi si sono dissolte: la piccola borghesia ha ereditato il mondo, essa è la forma in cui l'umanità è sopravvissuta al nichilismo».

 

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Romanzo Balcanico
Copertina
Abdulah Sidran
 
Romanzo Balcanico
Il cinema, il teatro, la poesia, la Storia
 
Progetto e cura Piero Del Giudice
 
Aliberti Editore (2009)

 

La mia Polonia
La mia Polonia
Jacek Kuron
 
La mia Polonia
 
Ponte alle grazie, 1990
 
 
 

Jacek Kuron è stato uno dei padri della democrazia polacca. Fra i fondatori di Solidarnosc, ministro del lavoro nel primo governo post comunista, era noto in occidente fin dalla metà degli anni sessanta. In quel periodo, ancora marxista, scrisse assieme a Karol Modzelewski una lettera aperta al partito che gli valse tre anni di carcere.

In questo libro autobiografico, vera e propria "storia intima della Polonia", Kuron ripercorre le tappe della sua avventura intellettuale e personale. Jacek Kuron ha lasciato questa terra il 17 giugno 2004.  

La valle incantata
grigia

Robert Musil

La valle incantata

Con un saggio di Alessandro Fontanari e Masimo Libardi

Reverdito Editore

 

(si trova solo nelle Biblioteche)

 

«C'è nella vita un tempo in cui essa rallenta vistosamentecome se esitasse a proseguire o velesse mutar direzione...»

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Alla mia Sinistra
La copertina
Federico Rampini
 
Alla mia Sinistra
 
Mondadori, 2011

 

Come la sinistra ci può salvare da un lento declino.

Nei primi anni del 2000 molti economisti e intellettuali di sinistra, tra cui lo stesso Rampini, hanno abbracciato un innovativo modello di sviluppo e sposato alcune idee storicamente appartenute alla destra: il mercato come sinonimo di progresso e il liberismo come via principe di sviluppo. Ma la crisi del 2008 ha spazzato via in pochi mesi tale corrente di pensiero: la bolla finanziaria si è abbattuta quasi solo sulle fasce medio-basse della popolazione, facendo crollare così il sogno da molti cullato di un liberismo progressista.

Secondo Federico Rampini ora il mondo occidentale deve ritornare a un ideale di sinistra più tradizionale, appoggiando una società con un welfare forte, ponendo attenzione all'ambiente e ai temi dell'energia. Un modello - come quello seguito dal Brasile di Lula e, in parte, dall'America di Obama - in cui la crescita economica si accompagni all'integrazione sociale, a un consumo sostenibile e a forti investimenti dello Stato in ricerca e sviluppo.

Rampini ci spiega perché lui stesso, dopo la "sbornia" degli anni 2000, è ritornato "di sinistra", cosa gli ha fatto cambiare idea, e qual è la strada da seguire per una società più giusta e più sana, evitando così un lento declino. Ma oltre Keynes proprio non si va.