"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Biblioteca

Mente e paesaggio
Mente e paesaggio

Ugo Morelli

Mente e paesaggio.

Una teoria della vivibilità

Bollati Boringhieri, 2011 

 

La bellezza come atto di responsabilità

di Annibale Salsa

La riflessione sul paesaggio sta registrando, in questi ultimi anni, un crescendo di interesse da parte di studiosi, amministratori, pianificatori del territorio. Finalmente ci si sta accorgendo che il tema del paesaggio non è una esercitazione intellettuale per "anime belle", un orpello riconducibile a categorie estetizzanti tardoromantiche. Per tanto tempo, in Italia soprattutto, è stato scavato un solco profondo fra ambiente e paesaggio, fra natura e cultura.

Cercate ancora

Claudio Napoleoni

Cercate ancora

Lettera sulla laicità e ultimi scritti

Editori Riuniti, 1990


 
«... Però non c’è dubbio (e questo è uno dei risultati che ha conseguito la critica più recente al marxismo soprattutto in sede filsofica) che in realtà la liberazione all’interno del marxismo è ancora concepita come dominio: naturalmente si tratta di un dominio rovesciato, non è più la cosa che domina l’uomo, è l’uomo che domina la cosa, l’uomo che sta nella storia senza più perdere la sua caratteristica di soggetto ma riconquistandola fino in fondo e quindi dominando il mondo. Ci sono naturalmente dei luoghi classici in cui questa cosa è detta, ma poi l’intera tradizione del movimento operaio concepisce il comunismo in questo modo; il comunismo è finalmente quella condizione in cui l’uomo si riappropria di ciò che gli sarebbe proprio e cioè di essere il signore dell’universo. C’è quindi ancora all’interno del marxismo, se mi consentite questo gioco di parole, la dominazione del dominio, dentro la teoria e perciò dentro la pratica.»

In trappola
La copertina
Herta Müller
 
In trappola
 
Sellerio
 

Più che saggi letterari questi tre scritti di Herta Müller possono essere definiti incontri con una poesia intesa come vita, come pane quotidiano, come unico mezzo per sopravvivere. L'autrice riflette infatti su tre poeti e racconta del loro esprimersi in poesia, cercando nella loro esperienza l'"immagine dell'essere umano". Esperienza che non fu solo quella del totalitarismo, ma fu soprattutto, per loro e per una fetta importante dell'umanità, quella della continuità inconcepibile del totalitarismo: attraverso il nazismo, la guerra, i campi di concentramento, fino ai regimi comunisti dell'est europeo. Generazioni diverse e successive, perdute entro questa continuità senza vie di fuga dalla trappola.

Paradiso e libertà
Paradiso e libertà
Raniero La Valle
 
Paradiso e libertà
L'uomo, quel Dio peccatore
 
Ponte alle Grazie, 2010
 

«La tradizione della fede, una fede che "prevale sulle dottrine che la rappresentano", è una tradizione vivente. Per questo l'esperienza religiosa e la stessa indagine teologica non sono mai fini a se stesse, perché raggiungendo Dio raggiungiamo anche l'uomo e la sua storia...»

Il paese delle prugne verdi
copertina

Herta Müller

Il paese delle prugne verdi

Keller, 2008

 

Difficile da leggere, bello da scoprire

di Mauro Cereghini

Dalla premio Nobel per la letteratura 2009 il racconto di quattro giovani della minoranza tedesca nella Romania anni Ottanta. Un romanzo sull'angheria ottusa del regime, in un paese che oggi è parte della costruzione europea.

E' difficile entrare nel mondo di Herta Müller. Un mondo di paure e gesti rarefatti, di personaggi silenziosi che hanno appreso a sopravvivere sotto uno dei regimi comunisti più permeanti e paranoici. "Il paese delle prugne verdi" è la Romania degli anni Ottanta, un sistema in dissoluzione eppure fieramente aggrappato al proprio potere. I personaggi sono quattro giovani della minoranza tedesca, controllati e angariati dalla Securitate proprio per il loro essere diversi. E per la storia dei loro nonni, molti arruolati nelle SS naziste. "Un sorriso svevo era come il padre che non mi potevo scegliere. Come la madre, che non volevo avere" (pag. 87-88).

 

La storia dell'altro
copertina
Peace Research Institute in the Middle East
 
La storia dell'altro.
Israeliani e palestinesi
 
Una città, 2003

La magnifica intrapresa
Copertina
Paolo Domenico Malvinni
 
La magnifica intrapresa
Galeas per montes conducendo
 
Narrazione per voce brillante
 
Curcu & Genovese
 

E' una storia di ieri ma racconta di oggi. Racconta anche di voi che ogni giorno costruite, andate, fate. Come idioti, o come saggi eroi del quotidiano. Racconta di quando non sappiamo più se fare o stare a contemplare, agire o ascoltare, lasciare andare il mondo o mettersi di nuovo all'opera... Magnifica.