"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Charles King
Il miraggio della libertà
Storia del Caucaso
Einaudi, 2014
«...sarà mai possibile pensare al Caucaso come parte dell'Europa? Concepire l'Europa come un luogo che non si fermi al fiume Oder e neppure al Bosforo, è diventato possibile allorché l'Europa si è ridisegnata come insieme di valori, smettendo di vedersi come insieme di confini ben definiti...»
«Montagne maestose e valli impervie che per oltre mille chilometri fanno da barriera tra le immense steppe asiatiche e gli aridi altipiani dell'Anatolia e dell'Iran, là dove si incontrano Europa, Russia e Oriente. Una terra di struggente bellezza e di quotidiana barbarie, che unisce in un inestricabile groviglio etnie, cultre e lingue diverse, tra Georgia, Armenia, Azerbajdzan, Cecenia, Ossezia e una miriade di altri piccoli Stati».
Carlo Rovelli
Sette brevi lezioni di fisica
Adelphi, 2014
«Se non si perde tempo non si arriva da nessuna parte».
Un saggio che ho trovato dolcissimo e che proprio vi consiglio.
La via dell'austerità
Per un nuovo modello di sviluppo
Edizioni dell'asino, 2010
In due importanti discorsi del 1977, la proposta dell'austerità di Enrico Berlinguer come chiave culturale e politica per costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla sobrietà, il superamento dell diseguaglianze e un diverso equilibrio fra Nord e Sud del mondo.
Franco Cassano
Senza il vento della storia.
La sinistra nell'era del cambiamento
Laterza, 2014
A lungo la sinistra ha pensato che nelle sue vele soffiasse il vento della storia. Oggi che tutto è cambiato, che quel vento non le ha riconosciuto alcuna primazia, che anche il suo popolo non è più lo stesso, la sinistra sembra essersi ritratta in una posizione difensiva e risponde con sdegno all'accusa di conservatorismo.
In verità le sue ragioni sono tutt'altro che scomparse, ma per farle rientrare nella partita del mondo è necessario che smetta di sentirsi ospite innocente in un universo cattivo e abbandoni ogni nostalgia. Perché la globalizzazione non è solo una banale restaurazione, non è solo espropriazione e sradicamento, ma un gioco di dimensioni planetarie nel quale nuovi protagonisti si affacciano sulla scena della storia. E a questo gioco largo e imprevedibile, pieno di pericoli e di opportunità, non ci si può sottrarre.
Vinicio Capossela
Tefteri
Il libro dei conti in sospeso
Il Saggiatore, 2013
Era l'anno in cui sarebbe dovuto finire il mondo. L'anno in cui si sentì spesso dire: "Non siamo la Grecia", "non faremo la fine della Grecia". Che peccato. Infatti, non siamo la Grecia. Per questo ne abbiamo bisogno.
"Eurovisioni. L'indignazione, il rebetiko e una nuova idea di contratto sociale". Inizia mercoledì 30 aprile, alle ore 20.30, presso l'ex convento degli Agostiniani (vicolo san Marco 1), la seconda edizione della scuola di formazione politica "Territoriali ed europei" promossa da "Politica Responsabile", con un prologo spettacolare dedicato alla Grecia intitolato "Indebito" realizzato da Andrea Segre e Vinicio Capossela. Sarà presente Andrea Segre accompagnato dalle musiciste Thedora Athanasiou e Maria Ploumi che ci accompagneranno dentro la Grecia colpita dalla crisi economica utilizzando il cinema e il rebetiko come strumenti narrativi.
Ernesto Rossi - Altiero Spinelli Il Manifesto di Ventotene Prefazione di Eugenio Colorni Mondadori
«Guardavo sparire l'isola nella quale avevo raggiunto il fondo della solitudine, mi ero imbattuto nelle amicizie decisive della mia vita, avevo fatto la fame, avevo contemplato - come da un lontano loggione - la tragedia della seconda guerra mondiale, avevo tirato le somme finali di quel che andavo meditando durante sedici anni, avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili... nessuna formazione politica esistente mi attendeva, né si prestava a farmi festa, ad accogliermi nelle sue file... con me non avevo per ora, oltre che me stesso, che un Manifesto, alcune tesi e tre o quattro amici...».
In allegato un mio intervento svolto nell'aula del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento il 9 maggio 2012 in occasione del giorno dell'Europa
E' in atto una mutazione del tradizionale protagonista della nostra democrazia: il partito politico. Come l'impresa ha trasformato la sua struttura dopo la crisi del fordismo, così i partiti stanno cambiando natura dentro una clamorosa crisi di fiducia. E lalvolta finiscono.