"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Paolo Rumiz
La leggenda dei monti naviganti
Feltrinelli, 2007
«Ero partito per fuggire dal mondo e invece ho finito per trovare un mondo: a sorpresa, il viaggio è diventato epifania di un’Italia vitale e segreta. Ne ho scritto con rabbia e meraviglia. Meraviglia per la fiabesca bellezza del paesaggio umano e naturale; rabbia per il potere che lo ignora».
Astrid Mazzola
Kosovo tutto ok
Attraverso un paese stanco di guerra
Editrice il Margine, 2010"A metà strada tra il diario di viaggio e la raccolta di testimonianze in presa diretta, il libro offre le chiavi di lettura per capire il Kosovo di ieri e di oggi, e anche come si muovono le organizzazioni internazionali e la diplomazia popolare."
Gianfranco Bettin
Petrolkimico
Le voci e le storie di un crimine di pace
Baldini & Castoldi, 1998
All'inizio della storia ricostruita in Petrolkimico c'è un operaio, Gabriele Bortolozzo. Lavora in uno dei reparti dello stabilimento di porto Marghera e la sua battaglia perché venga detta la verità sui gravissimi rischi che pesano sulla salute di chi lavora in quella fabbrica, parte da una drammatica considerazione: moltissimi suoi compagni di lavoro, addetti alla produzione o alla movimentazione del cvm, sono morti o si sono ammalati di cancro. Per anni Bortolozzo predica quasi inascoltato, insieme a pochi in fabbrica, nel sindacato, in città. Poi, mentre alcune vite conoscono il calvario della malattia mortale e si spengono, mentre lo stesso Bortolozzo muore vittima di un incidente stradale, lentamente qualcosa comincia a muoversi, anche a livello giudiziario.
Elvira Mujcic
E se Fuad avesse avuto la dinamite?
Infinito edizioni, 2009
Un giovane bosniaco vive da tempo in Italia. Torna a trovare i genitori e la vecchia nonna a Višegrad. E torna così sulle tracce del suo passato, e di quello del suo paese. "E se Fuad avesse avuto la dinamite?", il secongo libro di Elvira Mujcic. Una recensione di Mauro Cereghini.
Marco Brunazzo
Come funziona l'Unione Europea
Le istituzioni, i processi decisionali, le politiche
Laterza, 2009
Autonomia non indipendenza: una proposta realistica
Eva Pföstl, collaborando con il governo tibetano in esilio, ha maturato l'idea che la migliore prospettiva realistica per progredire nella tutela delle minoranze consista in un rafforzamento dell'autogoverno nell'ambito dell'autonomia territoriale. Tra gli esempi "positivi" in questo senso spicca quello dell'Alto Adige/Südtirol. Lo stesso Dalai Lama, in visita a Bolzano nel 1997 per conoscerne meglio il modello di autonomia, rimase favorevolmente colpito dalla salvaguardia della cultura locale e della co-gestione del potere fra i vari gruppi linguistici presenti sul territorio.
(7 dicembre 2015) Ieri sono andato al cinema, non mi capita spesso. Ma, in qualche modo, lo dovevo a Filippo che ci teneva al mio giudizio sul suo primo film “La felicità è un sistema complesso”.
Fra i panni che ho in casa, quelli del critico cinematografico proprio non ci sono e quindi la mia opinione vale per quello che vale. Anche i legami familiari non hanno mai avuto una grandissima cittadinanza da queste parti e dunque non credo di esserne condizionato più di tanto.
Questo per dire che “La felicità è un sistema complesso” non è un film, ma qualcosa di più e di diverso, che s'incontra di rado: una fiaba civile.
Una fiaba che prova a raccontare di un mondo possibile, estraneo a quello reale che piano piano fagocita anche le persone migliori, nel tritacarne di una modernità che ha smarrito l'importanza di dare significato alle cose, nel quale le relazioni profonde, gli sguardi, la tenerezza, la poesia e persino le idee vengono guardate con sospetto o giudicate naïf.