"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Cultura

Il dolore e l’esilio

Guido Crainz

Il dolore  e l’esilio

L’Istria e le memorie divise d’Europa

Donzelli, 2005


Nel prevalere di un uso pubblico e distorto della storia e della memoria, “Il dolore e l’esilio” di Guido Crainz rappresenta una testimonianza di pacatezza, quasi di leggerezza, tanto difficile quanto rara nell’affrontare pagine così laceranti e controverse relative alle vicende che hanno segnato il confine orientale del nostro paese.

«Questo piccolo libro si propone di accostrasi a quel dramma, a lungo rimosso, con le voci della letteratura, della storia e della memoria:per cogliere il dolore, le speranze e le paure delle diverse vittime - italiane, slovene, croate - che hanno vissuto in quell’intricato crocevia; per inserire quella lacerazione nel più ampio e tragico scenario del Novecento europeo».

 

Un imprenditore di idee
Un imprenditore di idee

Franco Ferrarotti

Un imprenditore di idee.

Una testimonianza di Adriano Olivetti

Edizioni di Comunità, 2002
 

Cinquant'anni fa moriva Adriano Olivetti, uno dei pensieri più fervidi del secondo dopoguerra italiano. La sua idea di un nuovo ordine politico basato sulle dinamiche della persona e delle comunità nelle quali si svolge la vita degli uomini, sull'incontro fra le ragioni dell'impresa e quelle della cultura, fanno di Olivetti uno dei grandi e controversi protagonisti del Novecento.

In questo giorno, gli dedichiamo la presentazione di Franco Ferrarotti di qualche anno fa e simbolicamente la presentazione del Disegno di Legge provinciale sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese.

 

Rovine e macerie.
copertina

Marc Augé

Rovine e macerie

Il senso del tempo

Bollati Boringhieri 2004

 

Ritrovare il tempo per credere alla storia

«L'esperienza che Camus fa delle rovine e del tempo è esemplare. Sappiamo perché la storia futura lo spaventa: essa sarà segnata dallo scontro fra coloro che ama e si concluderà con la perdita dei paesaggi della sua infanzia. Egli non è capace - né vuole esserlo - di prendere coscienza politicamente, cioè storicamente, della sua situazione. Il ritorno a Tipasa (possiamo immaginare che lo abbia rivissuto più volte nel pensiero) è dunque per lui una fuga al di fuori della storia verso la coscienza del tempo. Siamo posti oggi dinanzi alla necessità opposta: quella di reimparare a sentire il tempo per riprendere coscienza della storia. Mentre tutto concorre a farci credere che la storia sia finita e che il mondo sia uno spettacolo nel quale quella fine viene rappresentata, abbiamo bisogno di ritrovare il tempo per credere alla storia. Questa potrebbe essere oggi la vocazione pedagogica delle rovine». 

Religione, libertà e democrazia

Mohammad Khatami

Religione, libertà e democrazia

Laterza, 1999


 
Dall'ex Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran un documento storico di grande rilievo sull’Islam contemporaneo e le sue spinte riformatrici

Su 'Stil Novo' di Matteo Renzi
la copertina
Matteo Renzi
 
Stil Novo
 
Rizzoli, 2016
 
 

di Claudio Giunta *

Stil novo. La rivoluzione della bellezza da Dante a Twitter è un libro così complesso e sfaccettato che si fa fatica a credere che Matteo Renzi abbia potuto scriverlo tutto da solo, senza neanche un aiuto, qualcuno da ringraziare. Eppure è così: persino la scherzosa cronologia fiorentina che chiude il libro, dal 59 a.C. (nascita di Firenze) al 2012 (cinquecentenario della morte di Vespucci), sembra essere farina del suo sacco. 

(...)

Renzi è un politico, non un uomo di pensiero. Perciò, tutta l'intelligenza degli uomini del passato si presenta ai suoi occhi sottoforma di cose: la cupola di Santa Maria del Fiore, la flotta di Vespucci, il David di Michelangelo. E lo stupore, l'ammirazione che è giusto nutrire di fronte a queste cose si traduce non - per ipotesi - nell'esortazione a coltivare silenziosamente lo studio che ha prodotto quelle opere, bensì in un impulso ad agire. Il pensiero va bene, ma quella che conta davvero è l'azione.

La leggenda dei monti naviganti

Paolo Rumiz

La leggenda dei monti naviganti

Feltrinelli, 2007



«Ero partito per fuggire dal mondo e invece ho finito per trovare un mondo: a sorpresa, il viaggio è diventato epifania di un’Italia vitale e segreta. Ne ho scritto con rabbia e meraviglia. Meraviglia per la fiabesca bellezza del paesaggio umano e naturale; rabbia per il potere che lo ignora».

Kosovo tutto ok
copertina

Astrid Mazzola

Kosovo tutto ok

Attraverso un paese stanco di guerra 

Editrice il Margine, 2010
 

"A metà strada tra il diario di viaggio e la raccolta di testimonianze in presa diretta, il libro offre le chiavi di lettura per capire il Kosovo di ieri e di oggi, e anche come si muovono le organizzazioni internazionali e la diplomazia popolare."