"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Lavoro e politiche sociali

"Insicurezza e disagio alimentano il rancore: bisogna ricostruire relazioni sociali più forti"
logo congresso
La relazione di Paolo Burli aò XVII Congresso Provinciale CGIL del Trentino

(18 marzo 2010) Utilizza la categoria del "rancore" - come definita da Aldo Bonomi - Paolo Burli, segretario generale della CGIL del Trentino, per descrivere il senso di profondo disagio che caratterizza la nostra epoca. Un malessere diffuso, trasversale, alimentato certo dalla contingenza della crisi economica, ma che scava più a fondo nel tessuto della nostra società.

Secondo Burli il mondo del lavoro è un paradigma di questi mutamenti profondi: "La precarizzazione del lavoro, la polverizzazione dei luoghi di lavoro, tutto questo ha risvolti negativi nella vita delle persone: aumentano l'insicurezza e la solitudine che portano con sé un pericoloso senso di impotenza, la frustrazione e a volte la rabbia".

Il sindacato ha un ruolo chiave nella risoluzione di questi problemi, a patto che riesca a rimodellare le forme della propria azione e le proprie categorie concettuali per cambiare il presente: "la rappresentanza, la contrattazione, l'estensione dei diritti e delle tutele attraverso un più moderno sistema di protezione sociale", questa secondo Burli deve essere l'attività fondante del sindacato.

 

L'onda gialla
manifestazione 1 marzo
Non solo immigrati, ma tanti italiani nell'onda gialla che oggi ha attraversato il Paese per difendere i diritti dei migranti, nel primo sciopero italiano dei lavoratori stranieri. Decine di migliaia hanno partecipato pacificamente alle manifestazioni e ai cortei che si sono svolti nelle piazze di oltre 60 città, tutti dominati dal colore giallo della protesta: addosso a ciascuno un braccialetto, un nastrino, un fazzoletto. L'idea della manifestazione, voluta per riaffermare il ruolo degli immigrati nell'economia nazionale, è nata sul web, per iniziativa del Comitato Primo marzo 2010, su modello francese.

Un altro modello di sviluppo per la Valsugana
treno della Valsugana

di Michele Nardelli 

(2 marzo 2010) In questi mesi una buona parte dei cittadini di Borgo Valsugana, preoccupati per le emissioni nocive dell'Acciaieria, si sono dichiarati favorevoli alla chiusura di quell'insediamento industriale. In tutta risposta i lavoratori di questa azienda hanno continuato a rivendicare il diritto al lavoro e ad un reddito dignitoso per loro e le loro famiglie, arrivando a minacciare forme estreme di protesta.

Guerra fra poveri, si è detto. Un film già visto, che ci riporta indietro nel tempo. Quando il Trentino era terra di emigrazione e di disoccupazione, nel nostro territorio si sono insediate aziende dal forte impatto ambientale e talvolta caratterizzate da produzioni nocive. Sloi, Carbochimica,  Samatec... nomi rimasti nella storia industriale di questa terra e che ancora oggi evocano un triste passato, dove il bisogno di lavorare veniva prima del diritto alla salute, alla vita, molto spesso alla dignità delle persone. (...)

1 MARZO: 24 ORE SENZA IL LAVORO DEGLI IMMIGRATI
immigrato

 

Il Gioco degli Specchi invita a partecipare

Assemblea Pubblica Comitato Primo Marzo

incontro con Stefania Ragusa promotrice nazionale dell'iniziativa "24 ORE SENZA DI NOI", una riflessione seria su cosa davvero accadrebbe se milioni di immigrati decidessero di incrociare le braccia ed astenersi dal lavoro.

L'iniziativa, nata in Francia, coinvolge tutta l'Italia ed altri paesi
europei. Il Gioco degli Specchi ritiene che sia ora di uscire dall'equivoco e dall'ipocrisia. Come scrive il Dossier Caritas 2009 sull'immigrazione:
"ci sono utili, ma non li vogliamo, affidiamo loro la cura dei nostri parenti più prossimi, ma ne abbiamo paura, li formiamo nelle nostre scuole, ma non concediamo loro la cittadinanza". Una giornata simbolica che rimetta a fuoco la realtà.

 

Acciaierie di Borgo. Un modello economico insostenibile
acciaieria
La Magistratura ordina il sequestro delle Acciaierie di Borgo Valsugana. Sotto inchiesta anche i tecnici dell'APPA. Irresponsabile chiederne la chiusura? Dicevano così anche per la Sloi mentre la città di Trento era su una polveriera... Questo significa che da subito è necessario immaginare un percorso di riqualificazione dell'area e di tutela dei lavoratori e delle loro famiglie.

Un capitolo che va chiuso ed uno nuovo che si deve aprire

Da anni si discute sul destino delle Acciaierie di Borgo Valsugana. Credo sia arrivato il momento di dire chiaramente che questa azienda industriale non rappresenta affatto un patrimonio di questa terra ma, al contrario, un peso sempre meno sopportabile del quale liberarci prima possibile. Perché incompatibile sul piano ambientale e perché incompatibile anche sul piano di un progetto di sviluppo sostenibile del Trentino. (...)

Uno sguardo sull'economia del Trentino
manifesto
La situazione economica del nostro Paese e della nostra Provincia e la crisi, della quale tutti i giorni vediamo le conseguenze, richiedono la massima attenzione da parte delle forze politiche al fine di poter dare risposte concrete e cercare soluzioni efficaci.

La Lega e l'Icef
anziano

La Lega dichiara guerra all'Icef, ma in verità annuncia una guerra contro i poveri a favore degli evasori fiscali. Definisce, inoltre, l‘Icef una misura di regime, invece che uno strumento di equità che va monitorato e aggiornato, al fine di renderlo sempre più giusto e solidale. 

di Bruno Dorigatti

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