"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(9 agosto 2011) La politica sembra impotente di fronte al caos finanziario. Non è bastato l'accordo raggiunto in extremis negli Stati Uniti per evitare il declassamento e una situazione che ha portato quel paese sull'orlo della bancarotta. Lo stesso potremmo dire per la manovra finanziaria in Italia, che non ha prodotto alcun effetto se non quello di aggravare la situazione di divario sociale nel paese.
Lo sciopero proclamato dalla sola Cgil. Manifestazione a livello provinciale a Trento per una manovra più giusta ed efficace, ma anche a difesa dell'Autonomia.
L'appuntamento è in Piazza Duomo alle ore 9.00. La manifestazione si concluderà in via Verdi alle ore 11.00 con l'esibizione dei Bastard Sons of Dionisio.
(4 settembre 2011) L'azzardo del '92, la fase "magica" dell'euro, la crisi. "Oggi è evidente che senza una più forte integrazione economica e politica la moneta da sola non può funzionare". Ma con gli eurobond qualcosa potrebbe cambiare. "Il problema non è la Germania ma il governo che ha"
Tu, che sei stato l'artefice di una pesante manovra finanziaria nel 1992 in previsione dell'euro...
Non proprio per l'euro, che sarebbe cominciato qualche anno dopo, ma certo in quella direzione.
... vedendo adesso in che stato si trova la zona dell'euro, ti chiedi se non se c'è stato un errore nel credere che attraverso la sola moneta si potevano unificare paesi dalla struttura economica e finanziaria molto diversa? Nelle scorse settimane Prodi ha scritto che si sarebbero dovute prendere allora una serie di altre misure che si è costretti a prendere adesso «in fretta e nel dolore».
Fondamentalmente è vero. Ma ricordiamoci quello che era accaduto.
Sta per arrivare un doppio choc ed è tempo di prepararsi. Doppio perché riguarda la crisi bancaria e le finanze pubbliche. Sarà qui tra breve e nessuno ci ragiona sopra, come se bastasse non pensarci per scongiurarlo. Ecco come si svilupperà:
1. La Grecia non dispone più degli strumenti per finanziare il suo deficit, smetterà di appianare i suoi debiti, una parte delle pensioni e dei salari pubblici. Tutte le banche che hanno prestato denaro alla Grecia e le aziende che le hanno venduto armi e prodotti di prima necessità subiranno perdite.
Nomi famosi, tra cui Royal Bank of Scotland, Barclays e la HSBC. Londra, è scandalo sulle banche "salvate"
L'Independent rivela in un'inchiesta: gli istituti bancari britannici, due dei quali salvati dal fallimento grazie a un intervento statale, stanno investendo milioni di sterline in società che producono bombe a grappolo(16 agosto 2011) Le principali banche britanniche, due delle quali sono state salvate dagli stessi contribuenti, stanno investendo centinaia di milioni di sterline in società che producono bombe a grappolo, nonostante il movimento globale per la messa al bando della produzione e del commercio delle armi. L'esclusiva dell'Independent sostiene che la Royal Bank of Scotland, la Lloyds TSB, Barclays e la HSBC avrebbero fornito finanziamenti ai produttori di bombe a grappolo, sebbene un anno fa - questo stesso mese - la Gran Bretagna abbia firmato la Convenzione sulle munizioni a grappolo, un trattato globale che vieta l'uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento delle bombe a grappolo. Il quotidiano sottolinea che la RBS, salvata da fondi pubblici, dopo il crollo dovuto alla crisi del credito, ora appartiene per l'83% ai contribuenti britannici. (da GR1)
Un amico mi segnala l'articolo di Marco d'Eramo pubblicato su "il manifesto" di domenica 21 agosto. Si tratta di un interessante punto di vista, peraltro di uno dei migliori giornalisti e commentatori di quel giornale. Ma che non è convincente quando s'interroga sulle vie d'uscita: servono politiche sovranazionali in relazione ai territori, gli unici soggetti che possono ricondurre l'economia ad una dimensione vera capace di mettere le briglia ad una finanza impazzita.
di Marco d'Eramo
(21 agosto 2011) Nel medioevo la terapia più accreditata per guarire i malati gravi era il salasso, che i cerusici praticavano con entusiasmo. La cura riusciva anche se di solito il paziente moriva. Che i politici di Europa e Stati uniti si comportino come medici di Molière è da tempo sotto gli occhi di tutti. E tutti possono constatare quali rovinose conseguenze hanno le misure di austerità imposte con la forza (del credito) a Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda e Italia dai banchieri, da Angela Merkel e Nicholas Sarkozy. Questi tagli decurtano la capacità di spendere nei popoli cui sono inflitti. Minore spesa significa meno beni prodotti o in commercio. Quindi meno posti di lavoro. Quindi ancora minore domanda in una spirale recessiva. E per di più, minori redditi generano meno entrate fiscali, quindi in fin dei conti il rigore accresce il disavanzo pubblico invece di sanarlo: più sono austeri, più gli stati devono ricorrere all'indebitamento. L'austerità funziona esattamente da salasso sul corpo economico delle nazioni. Se ne è accorto ieri anche il New York Times che in un editoriale ha giudicato controproducente il rigore fiscale che infiamma i dirigenti politici europei e statunitensi definendo «punitive» le misure imposte ai paesi debitori.