"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
di Raniero La Valle
(20 luglio 2022) Draghi è stato avvertito: Zelensky non gradisce che una crisi di governo in Italia disturbi l’incessante flusso di armi all’Ucraina né, come dice il suo consigliere Podolyak, “la tradizionale lotta politica interna nei Paesi occidentali” (cioè la democrazia) “deve intaccare l’unità nelle questioni fondamentali della lotta tra il bene e il male”, ovvero mettere in dubbio la suddetta “fornitura d’armi all’Ucraina”. E anche Johnson lascia a desiderare. Perciò dobbiamo aspettare che domani la sorte del governo Draghi sia decisa non sui nostri colli fatali ma là dove si giocano le sorti delle nostre Costituzioni democratiche e della stessa pace del mondo, dal momento che le abbiamo messe nelle mani delle attuali tragiche star della guerra e del potere.
Aspettare non vuol dire tuttavia obbedire. È bene perciò accorgersi di un altro avvertimento “molto molto importante”, come scrive Enrico Peyretti. “Per la prima volta un papa invita a rifiutare di fare la guerra per ragioni morali, di coscienza. Non solo condanna la guerra (‘inutile strage’), ma chiede - non ai governanti, ma ai soldati - di non farla, di disobbedire! Rivoluzione di Francesco contro la politica, anche democratica, che ha l'omicidio di massa tra i suoi mezzi regolari. Chiede ai giovani di boicottare, di disobbedire, di far fallire i governi di guerra”.
Collegamento con i partecipanti alla Marcia nonviolenta per la pace (progetto MEAN - Movimento Europeo di Azione Nonviolenta)
Il Cantiere di Pace, nato a Trento il 16 marzo scorso a partire da un appello firmato da centinaia di persone (https://www.michelenardelli.it/commenti.php?id=4767), in questi mesi ha dato il via ad un'intensa attività attraverso 6 gruppi di lavoro (vedi scheda allegata).
Tra le diverse iniziative la partecipazione alle iniziative internazionali di interposizione nonviolenta. Dopo le due carovane umanitarie per la pace di StopTheWarNow a Leopoli in aprile e a Odessa a fine giugno, l’11 luglio un gruppo di pacifisti italiani si incontra con persone della società civile ucraina per portare solidarietà e dialogare di pace.
Il gruppo, partito ieri 9 luglio, sarà a Kiev già oggi domenica 10 luglio. Di questo gruppo fanno parte una delegazione trentina composta da Alex Faggioni, Giulio Francomanno, Alberto Tamanini e Federico Zappini.
Preparare la Pace
E' il titolo di una conversazione nell'ambito del Salotto in Città che il Centro Franca Martini (referente dell'Associazione Trentna Sclerosi Multipla) promuove a Trento (presso il Cortile del Cafè de la Paix) mercoledì 29 giugno 2022, dalle ore 9.00 alle ore 10.00 del mattino. Il dialogo avrà come interlocutore ancora una volta Michele Nardelli.
"Preparare la Pace" è anche il titolo dell'Appello che il 16 aprile scorso ha dato il via all'esperienza del Cantere di Pace e che potete leggere qui: https://michelenardelli.it/commenti.php?id=4767
L’Italia non può disertare la conferenza di Vienna sul trattato per l’abolizione delle armi nucleari. Il rischio della guerra nucleare è più vicino che mai. È difficile comprendere perciò la scelta dell’Italia di non partecipare, neanche come Paese Osservatore, al contrario di Germania e Olanda, alla Conferenza di Vienna dei Paesi che hanno ratificato il “Trattato per l’abolizione delle armi nucleari”
(19 giugno 2022) Un forte appello a Governo e Parlamento dai Presidenti e dai Responsabili nazionali di Acli, Azione Cattolica italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia, Pax Christi, Fraternità di Comunione e Liberazione, Comunità di Sant’Egidio, Sermig, Gruppo Abele, Libera, Agesci, Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana), Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), Argomenti 2000, Rondine-Cittadella della Pace, Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori), Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, Città dell’Uomo, Amici di Raoul Follerau, Associazione Teologica Italiana, Coordinamento delle Teologhe Italiane, Focsiv (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario),Centro Internazionale Hélder Câmara, Centro Italiano Femminile, Csi (Centro Sportivo Italiano), La Rosa Bianca, Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani), Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Ernesto Balducci, Fondazione Don Primo Mazzolari, Fondazione Don Lorenzo Milani, Comitato per una Civiltà dell’Amore, Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, Federazione Stampa Missionaria Italiana, Rete Viandanti, Noi Siamo Chiesa, Beati i Costruttori di Pace, Fraternità francescana frate Jacopa, Comunità Cristiane di Base, Associazione delle Famiglie Italiane, SAE (Segretariato Attività Ecumeniche), Confcooperative, C3dem, MEC (Movimento Ecclesiale Carmelitano) AIDU (Associazione Italiana Docenti Universitari cattolici), Arca di Lanza Del Vasto, Fondazione Magis.
L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari
Il 22 gennaio 2021, al termine dei 90 giorni previsti dopo la 50esima ratifica, il “Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari” è diventato giuridicamente vincolante per tutti i Paesi che l’hanno firmato.
Questo Trattato, che era stato votato dall’Onu nel luglio 2017 da 122 Paesi, rende ora illegale, negli Stati che l’hanno sottoscritto, l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari.
Il nostro Paese non ha né firmato il Trattato in occasione della sua adozione da parte delle Nazioni Unite, né l’ha successivamente ratificato. Tra i primi firmatari di questo Trattato vi è invece la Santa Sede.
Ogni 31 maggio a Prijedor si commemora la brutale pulizia etnica del 1992. Uno sguardo da vicino su questa cittadina europea, che rimane profondamente ferita
di Edvard Cucek
Trent’anni fa una giunta militare guidata dai serbo-bosniaci prese il potere in tutta la municipalità di Prijedor (Bosnia nord-occidentale) dopo aver rovesciato il governo legalmente eletto alle prime elezioni democratiche della Bosnia Erzegovina indipendente. Ai cittadini non serbi della municipalità di Prijedor venne imposto di segnare le proprie case con un lenzuolo bianco e quando uscivano di casa di indossare sul braccio una fascia bianca. Fu il primo passo verso la pulizia etnica che si scatenò di lì a poco… Questa è la storia.
È una storia che parla di tre campi di concentramento nella zona di Prijedor: Keraterm, Omarska e Trnopolje. Civili uccisi 3176, di cui 256 donne e 102 bambini. I dati non sono definitivi. Definitivo è che per il momento quelle persone non hanno una dignità nemmeno da morti. Una lapide. Un monumento. Un posto dove poter lasciare i fiori almeno quando i resti della vittima non sono ancora stati identificati e sepolti. Il 31 maggio di ogni anno, partendo dal 2012, quelli che hanno subito questa tragedia commemorano questa data. I sopravvissuti ricordano i loro morti. Gli altri dicono che non è mai successo e negano. Da dieci anni ormai le autorità serbe locali cercano di ostacolare qualsiasi processo che potrebbe portare finalmente alla condivisione della memoria e a una riconciliazione così auspicata. Una pace giusta.
«Tempi interessanti» (122)
Quello che segue è il testo di un appello presentato a Trento da un folto gruppo di persone espressione della società civile della nostra regione, dal quale è nato un "Cantiere di Pace" al lavoro da metà di aprile.
In questo momento così tragico per la guerra in corso in Ucraina e denso di incognite per le sorti dell'umanità, noi vogliamo guardare al futuro e scegliamo di preparare la pace. Siamo consapevoli che si tratta della strada più difficile, perché si scontra con il paradigma degli antichi (si vis pacem para bellum) che poi è rimasto lo stesso dei moderni, perché l'attitudine alla guerra ha accompagnato la vicenda umana e perché questo ci richiede di fare i conti con la parte più inconfessabile della nostra natura. Ma è anche l'unica strada/possibilità se intendiamo dare un futuro all'umanità.
Un nuovo appuntamento del Salotto in Città che si terrà nella cornice del Cortile de la Paix, in Passaggio Teatro Osele a Trento.
Si svolgerà mercoledì prossimo 18 maggio 2022, alle ore 10.00. Vi partecipa Michele Nardelli e il titolo dell'incontro è "Guerra e Pace".