"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Pace e diritti umani

Un terribile amore per la guerra
copertina
James Hillman
 
Un terribile amore per la guerra
 
Adelphi, 2005

 

«C'è una battuta in una scena del film Patton, generale d'acciaio, che da sola riassume ciò che questo libro si propone di capire. Il generale Patton ispeziona il campo dopo la battaglia. Terra sconvolta, carri armati distrutti dal fuoco, cadaveri. Il generale solleva tra le braccia un ufficiale morente, lo bacia e, volgendo lo sguardo su quella devastazione, esclama: "Come amo tutto questo. Che Dio mi aiuti, lo amo più della mia vita"...»

«Se non entriamo dentro questo amore per la guerra, non riusciremo mai a prevenirla né a parlare in modo sensato di pace e disarmo. Se non spingiamo l'immaginazione dentro lo stato marziale dell'anima, non potremo comprenderne la forza di attrazione».

 

Donne per la Pace: cessate il fuoco!
Donne per la pace

Le "Donne per la Pace" di Trento denunciano il crimine di genocidio in atto nella Striscia di Gaza perpetrato dal governo israeliano di Netanyahu. Condannano l'atroce azione terroristica di Hamas e chiedono l'immediato rilascio degli ostaggi.

Contro ogni efferato eccidio, ripudiamo l'uso della violenza come mezzo di risoluzione dei conflitti, la parola "vendetta" non dev'essere contemplata in democrazia.

Il prezzo più alto nella guerra lo pagano sempre i civili, soprattutto donne e bambini. Condividiamo l'angoscia e il dolore di tutte le vittime palestinesi e israeliani e chiediamo  che venga applicata la Risoluzione dell'ONU per il "Cessate il fuoco".

I nostri primi appuntamenti saranno i lunedì di novembre (13, 20, 27) dalle ore 17.00 alle ore 18.00 in Piazza Pasi.

 

 

Armi italiane a Israele, contro legge e trattati
Commercio d'armi

 

di Giorgio Beretta

(14.11.2023) Voglio essere chiaro. Continuare a fornire armamenti a Israele da parte degli Stati Uniti e dei Paesi dell’Unione europea costituisce un esplicito sostegno all’indiscriminata e criminale operazione militare “Spade di ferro” condotta dalle forze armate israeliane nella Striscia di Gaza.

Come evidenziano diverse associazioni per i diritti umani, a fronte delle gravi violazioni del diritto internazionale e delle leggi di guerra, continuare ad inviare materiali militari a Israele rischia di rendere i Paesi fornitori complici di questi abusi contribuendone consapevolmente e in modo significativo.

Questo è inaccettabile per i Paesi dell’Unione sia ai sensi delle normative nazionali, degli impegni assunti in sede comunitaria in materia di controllo delle esportazioni di armamenti, sia soprattutto delle norme del “Trattato internazionale sul commercio di armi” che è stato ratificato dai principali Paesi dell’Unione nell’aprile del 2014 ed è entrato in vigore il 24 dicembre dello stesso anno.

Le istituzioni europee hanno pertanto il dovere non solo di richiamare lo Stato di Israele al rispetto delle Convenzioni internazionali, ma di sospendere, se non revocare, le forniture di armamenti e sistemi militari.

 

 

Staffetta di digiuno per la pace e il cessate il fuoco
Da Avvenire

 

Una staffetta di digiuno per la Pace e il cessate il fuoco inizia oggi 3 novembre in Trentino e proseguirà nei venerdì di novembre (e in altri giorni della settimana con l'adesione di gruppi che vorranno aderire), per testimoniare la vicinanza alle vittime delle guerre e condannare ogni forma di violenza.

La #staffettadigiunotrentino è promossa dal Cantiere di Pace del Trentino e dal Centro Pace di Rovereto in rete con tante associazioni del Trentino.

 

Questo il calendario con le prime adesioni:

 

Venerdì 3 novembre – Ilaria P., Andrea T., Massimiliano P., Giovanna S., Luigi A., Sandra D.

Lunedì 6 novembre - Khezar I., Leila L., Jihane S., Najoua M., Siham D., Paolo R., Paola T, Emma D. G., Stefano R.

Venerdì 10 novembre – Ilaria P., Marco B., Michele N., Alessandra S., Giovanna S., Luigi A., Marta A., Silvana R., Bruno M., Luigi C., Manuela G., Gabriella M.

Lunedì 13 novembre - Khezar I., Leila L., Jihane S., Najoua M., Siham D, Jacopo Z., Silvano B. e Laura M., Lucia C.

Venerdì 17 novembre - Ilaria P. , Maria Grazia S., Roberto M., Fiordanna D., Miriam F., Paolo M., Giovanna S., Luigi A., Mariangela D., , Manuela G.

Lunedì 20 novembre - Khezar I., Leila L., Jihane S., Najoua M., Siham D.

Venerdì 24 novembre - Ilaria P., Alberto T. e Giulia B., Miriam F., Giovanna S., Luigi A., Walter N., Rudi P., Manuela G.

Lunedì 27 novembre - Khezar I., Leila L., Jihane S., Najoua M., Siham D.

Eppure una volta eravamo fratelli.
Ali Rashid, Andalusia, 2022

di Ali Rashid

(trentamila morti fa) Corre il tempo e cambiano le idee, i concetti fondamentali e i significati. Come fosse arrivato a compimento la negazione di ogni valore! Dio è morto. Viva l’eroica morte, giusto l’annientamento del “nemico”. Dilaga il nichilismo e trionfa la tecnica.

Vivo in me i racconti di mio nonno. Andava a Safad in Galilea per comprare un fulard di seta dalla comunità ebraica sfuggita all'inquisizione in Portogallo, avevano imparato la tessitura della seta dagli arabi in Spagna.

Mi ricordo di Khaiem, socio di mio nonno in una cava vicino a Gerusalemme. Khaiem non ha potuto salvare la mia famiglia dalla pulizia etnica, ma continuò a mandare alla nostra famiglia in esilio la parte del guadagno dell'impresa finché non morì.

Non ho notizie dei figli di Khaiem, ma ho seppellito mia sorella in Norvegia, un fratello negli Stati Uniti, un mio caro e stimatissimo zio una settimana fa a New York, mentre la salma di mio nonno giace in un anonimo cimitero di Amman.

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Un mandala, per uscire dalla logica della guerra.
Bansky e il muro

di Diego Cason

Nella storia umana la pace è transitoria, una fortunata contingenza, prodotta e protetta da una solida barriera di iniquità, figlie del predominio. Lo sapeva già Esiodo 2800 anni fa:

O Perse, ascolta tu la Giustizia, né mai favorire

la Prepotenza: ch’è male pel debole; e il forte, ancor esso

non la sostien leggera, ma sotto il suo peso s’aggrava,

quand’ei nella Follia della colpa s’imbatte. Assai meglio

vale seguir l’altra via, che guida a Giustizia: Giustizia

sempre alla fine trionfa, lo stolido impara a sue spese.

La pace è un’aspirazione utopica che, come il fuoco, deve essere quotidianamente alimentata. Se la fiamma dell’utopia langue o si estingue l’armonia è perduta e con essa la pace. Anche Pindaro tre secoli dopo, a proposito di Atene, scrive:

Quivi abita, insieme con Ordine e Giustizia sua suora, per cui

in pie’ le città restan salde, e Pace, datrice di beni,

figlie auree di Tètide dal savio consiglio.

Tracotanza, ch’è madre superba

dell’Odio, sanno esse respinger lontano.

Pindaro associa, come è necessario, per avere un’armonia duratura, le tre figlie di Tètide. La loro madre ebbe anche un figlio maschio, Achille, simbolo della prepotenza, condannato alla perenne guerra alla quale si adattò, credendosi immortale, perché ambiva la gloria. Il conflitto e il violento massacro dei fratelli stanno scritti nella natura ferina dell'uomo. Per ottenere la pace è necessario rifiutare il destino e desiderare qualcosa di meglio da condividere con gli altri.

La pace come competenza. Un percorso formativo rivolto agli insegnanti
11 gennaio 2012. Al Teatro sociale di Trento il Caffè Sinan Pascià

Aula Magna Liceo Sophie Scholl, Trento

ottobre 2023

lI percorso formativo “La pace come competenza” nasce quale evoluzione del corso “Temi e metodi di pace per l’innovazione didattica”, realizzato nel corso dell’anno scolastico 2022-23.

Co-progettato, come quest’ultimo, dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani ed IPRASE, condivide con esso l’intento fondamentale di dotare gli insegnanti di contenuti e metodi atti a far sì che il loro insegnamento curricolare sia ad un tempo sempre ed anche sforzo di educazione alla pace.

A tal fine il percorso affronta il tema della pace connettendolo con la questione della complessità del reale storico e umano in cui siamo immersi, attraversato da fattori di diversità che entrano in relazione tra loro in maniera talora conflittuale. L’obiettivo perseguito è quello di contribuire allo sviluppo, in docenti e studenti, della capacità di riconoscere tale complessità, e “stare” in essa in maniera consapevole e accorta, senza cedere alla tentazione di negarla o eliminarla tramite semplificazioni e soluzioni sbrigative. A tale capacità è, appunto, connessa la (pace come) competenza di cui si dice nel titolo.

Dettata dall'obiettivo perseguito, la scelta di conferire un carattere “immersivo” ai momenti che strutturano “La pace come competenza”, a configurare un percorso in senso proprio, diretto ad una meta precisa: muovendo dalla presentazione esplicita, da parte di studiosi esperti, di temi e metodi specifici, di carattere sia storico-antropologico sia metodologico-didattico, si sarà condotti via via alla “scoperta” in prima persona di questioni e approcci, attraverso attività pensate ad hoc e un ritorno meta-riflessivo sulle stesse. Infine, alla luce delle consapevolezze guadagnate, si rifletterà sulla portata educativa, nel contesto della didattica, di contenuti appresi e metodi sperimentati.

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