"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Biblioteca

Il conflitto generativo
La copertina

 

Ugo Morelli

Il conflitto generativo

Città nuova, 2014

 

È possibile guardare e vivere il conflitto come fatto positivo? Nel suo saggio “Il conflitto generativo” pubblicato da Città Nuova, Ugo Morelli ci introduce ad approccio nuovo ed originale.

Nel linguaggio di ogni giorno e non solo, quando si dice conflitto si intende guerra. Guerra e violenza, pertanto, restano egemoni su vari piani e in particolare nel linguaggio ordinario e nella narrazione storica. Sono proprio la parola “conflitto” e le fenomenologie che essa indica a non avere cittadinanza nel linguaggio e nella prassi. Il conflitto, infatti, è costantemente confuso con la guerra. Quando si dice conflitto, di solito, si intende guerra, indifferentemente.

Non emerge una domanda di conoscenza rispetto alla distinzione tra guerra e conflitto. Né si afferma ancora il bisogno di conoscere rispetto agli incontri tra differenze, culture, interessi, individuazioni e appartenenze diverse, orientamenti e spiegazioni del mondo. Tende anzi a prevalere la negazione. Eppure la conoscenza potrebbe essere la via per riconoscere la generatività del conflitto e la sua distinzione con l’antagonismo e la guerra, con le conseguenti opportunità per la creazione della cooperazione e della pace. 

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Il dolore e l'esilio
La copertina del libro

Guido Crainz

Il dolore e l'esilio

L'Istria e le memorie divise d'Europa

Donzelli editore, 2005

 

«Questo piccolo libro mescola realtà e immaginario, nella convinzione che la traccia di un sogno - o di un incubo - non sia meno reale di quella del solco di un aratro sulla terra. Il suo scopo non è di insegnare la verità, ma di porre domande: domande sul dolore degli altri».

Il Romanzo della Nazione
La copertina del libro

Maurizio Maggiani

Il Romanzo della Nazione

Feltrinelli, 2015

 

«Vivere di sogni è un'utopia. Come facessero non lo so, ma era tutta gente che sognava mentre lavorava, e quello che avrebbero fatto con il loro lavoro era la loro utopia. E sono finiti all'Istituto Giuseppe Mazzini, impacchettati nei pannoloni, rincretiniti dal loro lavoro. E più in là del laghetto delle tartarughe non vedono nessuna nazione, non vedono niente perché non c'è niente. Semplicemente non c'è niente...».

Il romanzo di Maurizio Maggiani è la storia di una Italia scomparsa, che nel bene o nel male credeva in se stessa prima ancora di farsi e che ha smesso di essere tale ogni volta che è venuto meno il patto sociale e politico sul quale si reggeva. E che anche per questo fatica a pensarsi parte di un progetto europeo.

Lo spazio ibrido
La prima di copertina del libro

Simone Casalini

Lo spazio ibrido

Culture, frontiere, società in transizione

Meltemi, 2019


Quello che ci propone Simone Casalini è un viaggio nel tempo e nello spazio che – attraverso luoghi dimenticati di una cronaca priva di memoria e avara di curiosità – ci aiuta a ri-descrivere la nostra contemporaneità.

Un viaggio che tocca corde che sento vicine e che mi hanno portato negli ultimi anni a cercare lungo itinerari che si rivelano di volta in volta cruciali, le chiavi di un inedito discorso politico nella lunga notte seguita alla fine di una storia.

I luoghi scelti da Simone Casalini sono altrettanti limes, frontiere di nuove mutevoli geografie materiali ed immateriali che, proprio per il loro carattere complesso e spesso ambivalente, ci offrono strumenti interpretativi per abitare un tempo sempre più interdipendente, lo spazio ibrido.

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Il progetto Lazarus
La copertina del libro di Hemon

Aleksandar Hemon

Il progetto Lazarus

Einaudi, 2010

 

In ogni luogo, fuori posto

di Michele Nardelli

Era lì, su uno scaffale. Attendeva che trovassi il tempo per prenderlo fra le mani. Ogni libro è per me un oggetto animato, che chiede rispetto, che cambia nel tempo perché diversi sono i tuoi occhi, che si arricchisce dei tuoi appunti e diviene - ben oltre l'acquisto in libreria, dettato in questo caso dal richiamo balcanico - qualcosa di tuo. Quando ancora questa relazione non è cominciata, rimane lì, in attesa di appartenere a qualcuno. Poi accade che in un locale pubblico della mia città, venga fuori il nome di Aleksandar Hemon come possibile testimone di un incrocio di sensibilità, fra vecchie migrazioni austroungariche e moderni sguardi balcanici. E allora quel libro inizia la sua nuova vita.

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Il miraggio della libertà
La copertina

Charles King

Il miraggio della libertà

Storia del Caucaso

Einaudi, 2014

 

«...sarà mai possibile pensare al Caucaso come parte dell'Europa? Concepire l'Europa come un luogo che non si fermi al fiume Oder e neppure al Bosforo, è diventato possibile allorché l'Europa si è ridisegnata come insieme di valori, smettendo di vedersi come insieme di confini ben definiti...»

 

«Montagne maestose e valli impervie che per oltre mille chilometri fanno da barriera tra le immense steppe asiatiche e gli aridi altipiani dell'Anatolia  e dell'Iran, là dove si incontrano Europa, Russia e Oriente. Una terra di struggente bellezza e di quotidiana barbarie, che unisce in un inestricabile groviglio  etnie, cultre e lingue diverse, tra Georgia, Armenia, Azerbajdzan, Cecenia, Ossezia e una miriade di altri piccoli Stati».

 

Sette brevi lezioni di fisica
La copertina del libro

Carlo Rovelli

Sette brevi lezioni di fisica

Adelphi, 2014

 

«Se non si perde tempo non si arriva da nessuna parte». 

Un saggio che ho trovato dolcissimo e che proprio vi consiglio.