«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
«... Ma che accade allorché il katechon, esausto, giunge al suo termine, a 'toccare' la manifestazione piena dell'Anticristo?»
"... A un'ora imprecisata, compresa tra l'una di notte e le cinque del mattino, smise di di pensare. Insdossò i pantaloni grigi che aveva portato sino a poche ore prima (forse non se li era neppure tolti di dosso), una giacca, una camicia, un impermeabile e, dopo aver disposto una serie di oggetti sul tavolino accanto al letto - l'orologio, gli occhiali, le chiavi, il passaporto, il libretto degli assegni - raggiunse in punta di piedi la porta di casa. Aprì con meticolosa lentezza la serratura evitando di fare anche il più piccolo rumore. Poi si rinchiuse la porta alle spalle con la stessa cautela. Appena al di là del portone si sentì investito da un flusso di aria fredda: era fatta. Qualunque decisione fosse in procinto di attuare , non poté non percepirla come qualcosa d'irrevovabile..."
Il mio amico Vincenzo lo ha definito "un primo passo italico verso la comprensione del diverso da noi". Che ci può aiutare - aggiungo io - a comprendere il dolore dell'altro, passo decisivo di ogni riconciliazione. In un romanzo, la storia novecentesca di una terra (il Sud Tirolo) dove le narrazioni, nonostante la ricchezza dell'autonomia, continuano ad essere separate. Un particolare ringraziamento all'autrice per queste pagine di grande sensibilità.
Giuseppe De Rita – Aldo Bonomi
Manifesto per lo sviluppo locale
Dall’azione di comunità ai patti territoriali
Bollati Boringhieri, 1998
Uno strumento di lavoro che mantiene intatto il suo valore di strumento pedagogico per chi vuol fare animazione territoriale.
Gianfranco Bettin
Gorgo. In fondo alla paura
Indagine narrativa su un delitto nel profondo nord
Feltrinelli, 2009
Gorgo al Monticano è un borgo della marca trevigiana. Un assalto in villa finisce in tragedia, e la violenza con la quale vengono assassinati Guido e Lucia che di quella casa erano gli anziani custodi lascia sgomenti. Uno sgomento che si intreccia con la paura e l'odio verso gli altri, perché gli assassini sono tre giovani romeni e albanesi. Gorgo diventa così la metafora di un tempo cambiato che si fatica ad abitare.
Silvy edizioni, 2012
Bucarest,1999. Stefana viene caricata su un'auto e rinchiusa in un ripostiglio. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito, nessuno è intervenuto, "in omaggio a un cinismo metropolitano nato e cresciuto a Ovest e subito assimilato anche a Est, probabilmente". Stefana ha dodici anni ed è orfana di un giornalista di guerra americano e di una sociologa rumena impegnata nell'industria del volontariato internazionale.
Inizia così, con un colpo di scena, il romanzo-thriller di Vittorio Borelli, giornalista e scrittore con una ricca esperienza professionale che lo ha visto - tra l'altro - condirettore del Mondo e fondatore e direttore della rivista di geopolitica east. Proprio in questo ultimo lavoro si riverbera tutta la sua sensibilità di giornalista impegnato che ha visto e vissuto in prima persona i grandi cambiamenti a cavallo tra il Ventesimo e il Ventunesimo secolo. Borelli, con il linguaggio crudo, ironico e a tratti spigoloso che gli appartiene, mescola con abilità generi letterari, situazioni ed emozioni. Tra flash back, rimandi e salti temporali, si dipana la trama di questo romanzo dove non esistono certezze, dove "tutto è possibile". È il mondo post ideologico, post comunista, dell'Europa centro-orientale alla fine del secondo millennio, un mondo emotivo, smarrito in se stesso e insieme assetato di nuovi valori; un mondo contraddittorio, inquieto, dove convivono lecito e illecito, paure esistenziali e aneliti di sicurezza...
E' davvero inarrestabile il lento franare a valle della montagna abitata? Le pagine di questo libro presentano un ambizioso progetto per fare delle Alpi un laboratorio politico, sociale ed economico per l'Europa intera.