"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
"Eurovisioni. L'indignazione, il rebetiko e una nuova idea di contratto sociale". Inizia mercoledì 30 aprile, alle ore 20.30, presso l'ex convento degli Agostiniani (vicolo san Marco 1), la seconda edizione della scuola di formazione politica "Territoriali ed europei" promossa da "Politica Responsabile", con un prologo spettacolare dedicato alla Grecia intitolato "Indebito" realizzato da Andrea Segre e Vinicio Capossela. Sarà presente Andrea Segre accompagnato dalle musiciste Thedora Athanasiou e Maria Ploumi che ci accompagneranno dentro la Grecia colpita dalla crisi economica utilizzando il cinema e il rebetiko come strumenti narrativi.
Ernesto Rossi - Altiero Spinelli Il Manifesto di Ventotene Prefazione di Eugenio Colorni Mondadori
«Guardavo sparire l'isola nella quale avevo raggiunto il fondo della solitudine, mi ero imbattuto nelle amicizie decisive della mia vita, avevo fatto la fame, avevo contemplato - come da un lontano loggione - la tragedia della seconda guerra mondiale, avevo tirato le somme finali di quel che andavo meditando durante sedici anni, avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili... nessuna formazione politica esistente mi attendeva, né si prestava a farmi festa, ad accogliermi nelle sue file... con me non avevo per ora, oltre che me stesso, che un Manifesto, alcune tesi e tre o quattro amici...».
In allegato un mio intervento svolto nell'aula del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento il 9 maggio 2012 in occasione del giorno dell'Europa
E' in atto una mutazione del tradizionale protagonista della nostra democrazia: il partito politico. Come l'impresa ha trasformato la sua struttura dopo la crisi del fordismo, così i partiti stanno cambiando natura dentro una clamorosa crisi di fiducia. E lalvolta finiscono.
(4 gennaio 2015) Se ne è andato nei giorni scorsi all'età di settant'anni Ulrich Beck, uno dei principali pensatori del nostro tempo. Un piccolo omaggio attraverso la segnalazione di questo libro nella mia biblioteca.
Ulrich Beck
Potere e contropotere nell'età globale
Editori Laterza, 2010
«... Noi europei facciamo come se esistessero ancora la Germania, l'Italia, i Paesi Bassi, il Portogallo, ecc. E invece non ci sono più da un pezzo, poiché quelle riserve di potere che sono gli Stati nazionali chiusi in se stessi e le unità nazionali delimitate l'una rispetto all'altra sono diventate irreali al più tardi con l'introduzione dell'euro. Nella misura in cui c'è l'Europa nonesistono più la Germania, la Francia, l'Italia, ecc. (anche se questi paesi continuano a governare nelle teste delle persone e nei libri illustrati degli scrittori di storia), poiché non ci sono più le frontiere, le competenze e gli spazi di esperienza esclusivi sui cui si fondava questo mondo di Stati nazionali. Ma se tutto ciòè passato, se il nostro pensiero, le nostre azioni e le nostre ricerche si muovono all'interno di categorie-zombie, quale mondo si sta formando o si è già formato?...»
Economia a colori
Einuadi, 2012Il capitalismo, modello dominante preferito dagli economisti, è in crisi profonda. La crescita illimitata, che lo sottende, non funziona più. Diseguaglianze e ingiustizie aumentano. Prima di sbattere contro un nuovo muro, bisogna cambiare strada. Ma per andare dove?
Questo libro ci guida verso un affascinante ma concreto orizzonte. Rimescolando i colori, gli aggettivi e i sostantivi dell'economia appare un altro mondo: un caleidoscopio di molteplici combinazioni. Una piccola grande rivoluzione dove l'economia viene ridimensionata a un capitolo del libro della natura: l'ecologia. Portando, finalmente, a una diversa ricchezza per una società sufficinete e sostenibile, naturale e umana, colorata e anche allegra.
Aldo Bonomi
Il capitalismo in-finito
Indagine sui territori della crisi
Einaudi, 2013
Ciò che resta e ciò che sarà del capitalismo (finito o in-finito che sia) nell'Italia della crisi: dalla Torino postfordista ai porti della Liguria, da Milano al Veneto del modello del nordest, dall'Italia di mezzo fino al Sud, un'indagine sul declino e sulle risorse del nostro paese.
Non più e non ancora
di Luca Paolazzi
Credo che la condizione indispensabile per dare soluzione all'incertezza del nostro tempo sia la conoscenza della realtà in cui viviamo. Il nuovo libro di Bonomi è innanzitutto questo, uno strumento per capire la nostra realtà, da dove veniamo e dove stiamo andando, o per dirla con l'autore, per narrare il "non più" e capire il "non ancora". Conoscere e capire sono passaggi obbligati per immaginare il nostro futuro.
La verità è che i luoghi esigono fedeltà assoluta come degli amanti gelosi: se li abbandoni, prima o poi si fanno vivi per ricattarti con la storia segreta che ti lega a loro; se li tradisci, la liberano nel vento, sicuri che ti raggiungerà ovunque, anche in capo al mondo.
Henry Miller
Il tempo degli assassini
SE editrice, 2004
Un incontro sul Renon, lo stupore per l’indagare sulla banalità del male, la scoperta di una lettura comune, Rimbaud. Mi arriva un plico e una dedica. Non avrei mai pensato di vivere al modo dei poeti, al tempo degli assassini…
"Ecco il tempo degli assassini" è il rintocco che chiude Mattinata d'ebbrezza nelle Illuminazioni di Rimbaud. Ed è la frase che intitola, con una polivalenza di significati, questo saggio scritto da Miller per il centenario della nascita del poeta. Che è anche un saggio critico su Rimbaud, così come i romanzi e racconti di Miller sono anche opere di narrativa... Da non perdere.