"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Mercoledì 14 aprile 2021, alle ore 18.00, presentazione del libro di Romina Perni e Roberto VicarPeopleetti Non c'è pace. Crisi ed evoluzione del movimento pacifista (People edizioni)
In un mondo ancora attraversato da violenze, conflitti, guerre spesso dimenticate o nascoste, il movimento pacifista fatica a trovare spazi. La stagione della grande mobilitazione d'inizio millennio appare lontana anni luce. Cosa è cambiato rispetto a quando il movimento arcobaleno era capace di riempire piazze e di spingere gli italiani a esporre la bandiera della pace alla finestra? Molto meno di vent'anni dopo, la cronaca descrive un paesaggio assai diverso. Il linguaggio della pace non è più pop. Eppure una mobilitazione, soprattutto tra i più giovani, sta crescendo: quella che impone l'ambientalismo come tema globale, irrinunciabile per l'agenda politica. E dalla crisi del movimento pacifista quale lezione può trarre chi oggi scende in piazza contro il cambiamento climatico? Insieme a professori, studiosi, attivisti, politici, abbiamo indagato le possibili cause esterne e interne che hanno contribuito alla "mutazione arcobaleno". Riflettere su questo potrebbe aiutarci anche a comprendere la portata della nuova ondata di partecipazione e, magari, a non commettere gli stessi errori del passato.
di Federico Zappini *
(3 aprile 2021) Trento ha nomea, non del tutto immotivata, di posto sonnolento.
E’ paesone di montagna per posizione geografica, clima non sempre mite e tratti antropologici dei suoi abitanti, me compreso. La cosa ha i suoi pregi (molti) e i suoi difetti (non pochi). È contesto culturale non troppo propenso alla sperimentazione, geloso delle tradizioni – anche oltre il valore assoluto delle tradizioni stesse - piuttosto abitudinario negli atteggiamenti e nella progettazione. Chi lascia la strada vecchia per la nuova … eccetera eccetera.
Le abitudini, lo sappiamo, ci aiutano a orientarci e a mantenere l’equilibrio. Ci mettono al riparo dalle temperie della complessità che ci circonda. Se si irrigidiscono troppo però rischiano di trasformarsi in conformismo, il sentimento meno generativo a cui ci si possa affidare. La creatività – al contrario – trova carburante vitale proprio nella rottura degli schemi, nelle espressioni meno concilianti della fantasia e del desiderio, nel curioso percorrere le strade meno battute. Per questo motivo diffida delle ripetizioni, dei vincoli, delle formule preconfezionate. Esercita – è questa la sua più grande ricchezza – la ricerca e l’innovazione. Lascia briglia sciolta all’immaginazione.
Il cinema Astra si inserisce (uso volutamente ancora il tempo presente) nella mappa, ricca ma non ricchissima, di esperienze che a questo modo di essere e fare cultura dedicano la propria attività quotidiana.
Plaza Dignidad - lettere dal Cile. La newsletter sul processo costituente cileno
di Federico Nastasi
(28 marzo 2021) È stato dipinto, bruciato, coperto di bandiere, incappucciato. Ripulito. E poi di nuovo dipinto e bruciato. E infine rimosso. Salutato con onori militari da alcuni, con un grido di liberazione da altri. Questa è la storia del cavallo di Santiago, simbolo della transizione tra un vecchio ordine che resiste e un nuovo che stenta a nascere. E qui siamo a Plaza Dignidad – Lettere dal Cile.
Il 2020 è stato l’anno delle statue buttate in acqua, decapitate, dipinte: negli USA con Black Lives Matter contro le statue di Colombo e degli schiavisti, con Francisco Franco a Barcelona, con Indro Montanelli a Milano. E anche in Cile, il processo costituente in corso non si limita a superare la Magna Charta imposta dalla dittatura militare, ma punta a cambiare i nomi ai luoghi, ai titoli dei libri che si leggono nelle scuole, ai colori delle bandiere. Di questo - e delle elezioni costituenti che si terranno tra due settimane - ho parlato con Arelis Uribe, una «delle eccellenze della nuova generazione di scrittrici cilene» secondo El País.
Statue ed alberi
L’anno scorso, nel sud del paese, a Temuco, regione ad alta concentrazione mapuche - il popolo originario più grande del paese - è stata decapitata la statuta di Pedro de Valdivia, conquistatore spagnolo che guidò le campagne militari contro gli indigeni. La sua testa è stata poi messa in mano ad un’altra statua, quella di Caupolicán, capo militare mapuche, eroe della resistenza contro gli spagnoli.
Marco Revelli
Oltre il Novecento
La politica, le ideologie e le insidie del lavoro
Einaudi, 2001
Secolo della democrazia e dei totalitarismi, della violenza dispiegata in misura mai prima conosciuta e della decolonizzazione su scala globale, della società opulenta e della fame del mondo: il Novecento appare, da qualunque prospettiva lo si guardi, come “il secolo dell’ambivalenza”. Un grande libro.
Il Servizio Civile della Provincia Autonoma di Trento ha promosso un percorso formativo rivolto ai giovani impegnati nel Servizio a partire da dieci parole che verranno affrontate e sviscerate nel loro significato, anzi nei loro significati, grazie all'accompagnamento di una figura di esperto. Insomma, una sorta di vocabolario declinato nel nostro passaggio di tempo.
Queste dieci parole saranno (far parentesi il nome dell'esperto): Gentilezza (Piero Rerrucci), Ribellione (Enrico Camanni), Desiderio (Massimo Valerii), Limite (Michele Nardelli), Nazione (Marta Villa), Pace (Tonio Dall’Olio), Corpo (Maria Consagra), Crudeltà (Alberto Conci), Educazione (Quinto Borghi), Consumo sostenibile (Francesca Forno).
Venerdì 19 marzo, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, toccherà alla parola "Limite", un tema che mi è caro e che considero oggi più di ieri cruciale tanto sul piano culturale che politico.
Road to mountains - 5° incontro: il Pero Misso Presidio Slow Food
Evento online promosso da Slow Food Valle dell'Adige Alto Garda e Terra Madre Salone del Gusto
Giovedì 4 marzo 2021, alle ore 21.00
per accedere: https://zoom.us/j/93937591681?pwd=bkFmQ0N0NGxCak1YbmtxN3dmcHhJQT09
Nel cuore delle vallate alpine, sugli Appennini, sui monti del Sud Italia e delle isole, comunità diverse resistono nelle Terre Alte. Hanno elaborato strategie per affrontare problematiche comuni: l’abbandono, l’inselvatichimento, la perdita di memoria e di valore del cibo, la centralità di città e fondovalle. Custodi del paesaggio, difensori della memoria, hanno trasformato le montagne in luogo delle opportunità.
Il primo ciclo di avvicinamento al Forum permanente delle Terre Alte prevede l’incontro con alcuni protagonisti dell’agricoltura di montagna, produttori di Presìdi Slow Food. L’obiettivo è costituire un confronto tra gli attori delle Terre Alte, una fucina di incontri e confronti, scambi di idee, un detonatore di sinergie.
Mercoledì 3 marzo 2021, alle ore 17.30
in diretta sulle pagine FB delle Librerie Il Catalogo, due punti e Tamu
Islam, oltre la rappresentazione. La lezione di Massimo Campanini.
Saluto iniziale di Donatella Nepgen, moglie di Massimo Campanini.
Intervengono
Pejman Abdolmohammadi (Università di Trento)
Massimo Campanini, una biografia intellettuale.
Francesca Forte (Accademia Ambrosiana)
Il profilo filosofico di Massimo Campanini.
Luigi Alfieri (Università di Urbino)
L'Islam e l'Occidente, l'Islam come Occidente.
Francesco Cargnelutti (Fondazione per le Scienze religiose Giovanni XXIII)
Islam politico in Tunisia: dalla repressione al governo, l’esperienza di Ennahda.
Anthony Santilli (Università l’Orientale di Napoli)
L’Islam politico alla prova della realtà araba: il caso dei Fratelli musulmani.
Francesca Badini (Fondazione per le Scienze religiose Giovanni XXIII)
L’esegesi coranica tra modernità e contemporaneità.