"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Cultura

La Caporetto del pensiero razionale. Una lettura pratico-filosofica della pandemia
Da Dialoghi Mediterranei

di Neri Pollastri *

La particolare situazione che abbiamo vissuto in questo periodo, che ci vede attraversare un’emergenza sanitaria internazionale di proporzioni inedite almeno per l’epoca storica che stiamo vivendo, costituisce anche un’interessante occasione di studio per comprendere il modo in cui pensa e vive l’uomo del terzo millennio, immerso qual è nei propri pregiudizi culturali, preso in mezzo tra le comunicazioni dei media e le opinioni in libertà dei social media, tra la necessità razionale di orientarsi nel mondo comprendendone il funzionamento e quella emozionale di individuare al più presto le migliori strade da percorrere. Il dibattito pubblico al quale si è assistito (e spesso anche partecipato) in questi mesi è infatti stato segnato da anomalie particolarmente evidenti, eppure dai più ignorate o persino cavalcate per motivi spesso difficili da comprendere, talvolta consapevoli e talaltra inconsapevoli. Cercheremo qui di analizzarlo, riducendo al minimo i riferimenti a singoli argomenti, ma cercando invece di descrivere quale sarebbe stato un atteggiamento razionalmente adeguato alla situazione e quali invece siano state le aberrazioni di pensiero che lo hanno attraversato.

Premessa: il “negazionismo”

Prima di entrare nel tema specifico ci sembra importante spiegare le ragioni per le quali non useremo qui il termine “negazionismo” e i suoi derivati. La principale è il fatto che quel termine è troppo vago, potendo a pieno titolo indicare sia chi neghi l’esistenza del virus, sia chi sostenga che non è pericoloso, sia chi affermi che sono inutili alcune delle misure indicate per contenerne la diffusione (per esempio il confinamento o l’uso delle mascherine). Categorie, queste, troppo diverse tra loro, non tutte criticabili e comunque non sulla base dei medesimi argomenti, cosicché accomunarle sotto il titolo di “negazionisti” è solo fonte di confusione e incomprensioni. Si aggiunga a questo il fatto che il termine “negazionismo”, nato e solitamente usato per indicare il revisionismo storico riguardo lo sterminio nazista degli ebrei, è per questo pesantemente gravato da un giudizio di valore senza appello, che rende accidentato ogni confronto dialogico argomentato. Pur riconoscendo quindi a quei termini una sensata applicabilità semantica, preferiamo non farne uso in questo articolo.

Critica alla cooperazione neoliberale
La prima di copertina del libro

Serena Marcenò

Critica alla cooperazione neoliberale

Resilienza e governanxce nelle politiche di aiuto allo sviluppo

Mimesis, 2018

 

«In uno scenario globale in cui si dà per scontato che rischi e pericoli vadano oltre le nostre possibilità di controllo, la resilienza entra in gioco, come una sorta di codice di condotta, per responsabilizzare stati fragili e individui vulnerabili, facendo leva sulle loro capacità di adattamento e di assorbimento del danno. L'adattamento è una delle virtù cardinali del neoliberismo e costituisce il nucleo concettuale della significazione politica della resilienza. Gli indvidui devono far fronte ai mutamenti che derivano da un sistema in continua trasformazione, nel quale agiscono senza alcuna rete di protezione, esercitando una logica adattiva che forgia le loro soggettività e le declina secondo gradi diversi di flessibilità. La resilienza è diventata oggi il tratto saliente delle politiche di cooperazione allo sviluppo, nelle quali le forme di abbandono, prodotte dallo smantellamento dei sistemi di welfare e dalla smobilitazione degli organismi internazionali, vengono narrate come strategie di empowerment e di auto-responsabilizzazione».

A due anni dalla tempesta Vaia
Effetto Vaia in Carnia

 

 

 

E' possibile vedere la registrazione della presentazione a questo indirizzo: 

https://www.facebook.com/legambientefvg/videos/2979715198798422/

 

Legambiente Friuli Venezia Giulia promuove la presentazione online del libro "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite" di Diego Cason e Michele Nardelli (Bertelli Editori, 2020)

 

Partecipano:

Sandro Cargnelutti, presidente Legambiente FVG

Vanda Bonardo, presidente di CIPRA Italia e Responsabile nazionale Alpi Legambiente

in dialogo con gli autori del libro Diego Cason e Michele Nardelli.

Modera la conversazione:

Emilio Gottardo.

 

Paesaggi interculturali nella terra di mezzo
La copertina del libro

Giusy Diquattro, Adel Jabbar, Gianluca Gabrielli (a cura di)

Paesaggi interculturali nella terra di mezzo

Kanoga edizioni, 2022

 

di Claudio Tugnoli *

Il tema della convivenza tra persone di diversa provenienza geografica e culturale è antico e sempre attuale. Una società si compone inevitabilmente di persone che hanno bisogni e aspirazioni diverse, riconducibili alle differenze di età, di formazione scolastica ed estrazione culturale. Tale molteplicità di soggetti che differiscono in quasi tutto – una molteplicità mobile e in costante trasformazione – è la conseguenza del fatto che gli esseri umani da sempre si spostano sulla superficie del nostro pianeta, sfidando i muri, i fili spinati, il mare in burrasca.

E coloro che erigono palizzate posticce in nome della necessità di difendere l’identità di chi vive all’interno di quei confini, ignorano o fingono di ignorare che l’identità non è un monolite, ma il risultato di una stratificazione millenaria e mai conclusa; che i confini non hanno alcuna ragion d’essere, sono invisibili, come dimostra la facilità con cui possono essere varcati a dispetto di tutti i divieti del mondo; e che in sostanza lo spostamento degli esseri umani da un luogo all’altro è un processo fisiologico inarrestabile, parte integrante dell’orizzonte esistenziale di ogni essere umano, il quale avverte la necessità di procedere oltre, di muoversi e sperimentare luoghi diversi.

 

La tempesta e la montagna

L'evento è stato cancellato causa pandemia e rinviato a primavera

 

A due anni dal disastro nei boschi delle Dolomiti

Neuter e CAI - Porretta presentano il libro di Diego Cason e Michele Nardelli

"Il monito della ninfea" (Bertelli Editori, 2020)

Un'analisi delle cause e degli effetti di un disastyro ambientale che ha cambiato il volto di una grossa parte dell'arco alpino.

Renzo Torri, Renzo Zagnoni, Stefano Semenzato dialogano con uno degli autori, Michele Nardelli.

 

Causa Covid posti ad esaurimento. Consigliata prenotazione alla mail s.semenzato@alice.it o telefonando al 340 2220534 (Renzo Zagnoni)

 

Chi siamo noi? Chi sono io? Identità in divenire.
Cordoba

Nell'ambito della Scuola Penny Wirton, lunedì 12 ottobre 2020 alle ore 14.00, presso il Convento dei Cappuccini in via della Laste  3 a Trento, incontro formativo sul tema "Chi siamo noi? Chi sono io? Identità in divenire", con Michele Nardelli.

Roma può rifiorire
Roma può rifiorire

A cura di Pop, idee in movimento

Roma può rifiorire

Il volume è frutto di un processo di elaborazione collettiva che POP ha intrapreso a partire dall'incontro del 12 settembre 2020 svoltosi alla Tenuta della Mistica (Roma), con quattro gruppi di lavoro tematici per la sua redazione partecipata.

 

***

 


Roma, primi giorni di luglio 2017. Difficile immaginare come un “Viaggio nella solitudine della politica” possa trovare cittadinanza in una città dove tutto sembra ruotare attorno ai palazzi del potere. Anzi, dei poteri, anche quelli piccoli piccoli ma non per questo meno insidiosi.

Cercheremo di starcene alla larga, non perché non possano essere interessanti e nemmeno per snobismo, ma perché chi ci ha vissuto per qualche anno già ne conosce le immutabili liturgie e l'aria stagnante. Percorriamo altre strade, per raccogliere parole e immagini di una Roma che non ti aspetti. Difficili persino da immaginare senza un moderno Caronte che ci aiuta ad accostarci a luoghi e personaggi che la cronaca ufficiale generalmente non sa vedere.

Occorre curiosità e un tempo disteso che puoi anche “perdere”, preferire la polvere piuttosto che i salotti buoni, le smentite alle conferme. Ne verranno fitte pagine di diario1.