«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"
(5 ottobre 2011) Il nuovo direttore di Politica responsabile è Steven Forti, che ci introduce all'approfondimento del fenomeno Indignados su scala internazionale. Il movimento degli Indignados è stato per lo più descritto attraverso cronache giornalistiche che si limitavano spesso a esaltare l'immagine della piazza e il clamore della partecipazione di massa. Steven Forti, ricercatore di storia contemporanea, ne analizza quattro aspetti importanti, e cioè l'organizzazione, l'ideologia, il linguaggio e la passione. La considerazione di queste dimensioni, accompagnate da alcune domande di fondo, permettono forse di svelare la complessità del fenomeno Indignados e più in generale i cambiamenti in atto nei sistemi politici di riferimento. Buona lettura e buona discussione, su www.politicaresponsabile.it
(20 settembre 2011) Al nuovo direttore del sito, Silvano Bert, abbiamo chiesto un altro e diverso contributo (dopo quello estivo di Roberto Pinter) in tema di costi della politica, ora declinato in "costi della democrazia" per segnare la nostra volontà di far compiere alla discussione pubblica su questi temi un salto di qualità. Scrive Silvano Bert: "La sofferenza di una persona suscita compassione, una risposta di cura. La sofferenza della politica, più che bisogno di cura, suscita oggi diffidenza e odio. Eppure la politica siamo noi, persone diverse che si associano in partiti diversi. Per darci delle regole di convivenza, attraverso un conflitto democratico. Anche eleggendo, a scadenze periodiche, i nostri rappresentanti. Ne vengono regole, e uomini e donne, sempre imperfetti, talvolta disonesti e criminali. Tocchiamo con mano i fallimenti. Mai definitivi, però. Sono le "promesse mancate" della democrazia, direbbe Norberto Bobbio. O piuttosto le sue "esigenze non corrisposte", lo corregge Gustavo Zagrebelsky." Vieni a discuterne con noi, su www.politicaresponsabile.it
(4 agosto 2011) Un paese che è allo sbando, un parlamento che non sa guidarlo e che si occupa invece di salvare dai guai giudiziari chi lo dovrebbe governare. Una pesante crisi economica e misure di risanamento che finiscono come sempre per colpire le classi più deboli. Un paese segnato da profonde disuguaglianze e da tanti privilegi che minano alla base la credibilità della classe politica. In questa cornice parlare del costo della politica senza cadere nella retorica e nell'antipolitica è impresa difficile. Ma è bene provarci. Discutiamone, insieme al nuovo direttore Roberto Pinter, su www.politicaresponsabile.it
Riportiamo l'opinione di Valerio Onida, professore di Diritto Costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano, pubblicata nei gironi scorsi dal Corriere della Sera sulla questione dell'abolizione delle Province.
di Valerio Onida
Caro direttore, da qualche tempo, in nome della necessità di ridurre i "costi della politica", ha ripreso vigore l' idea di abolire le Province come enti locali. Ma davvero sarebbe una buona idea? Naturalmente non basta l' argomento che le Province "costano". Tutte le istituzioni «costano». Il problema è se "servono". Le Province "enti inutili"?