"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Economia

Il tabù della patrimoniale
Povertà

di Roberto Pinter

(5 dicembre 2020) “Il Covid trascina 5 milioni e mezzo di italiani nel tunnel della povertà” che si aggiungeranno agli 8,8 milioni già certificati. A fronte di questa terribile notizia si registra anche, nell'ultimo anno, l'aumento di 125 miliardi dei depositi bancari!

Cosa vuol dire questo? Che le politiche redistributive e straordinarie attivate dopo il Covid non hanno avuto un effetto equo, visto che sono stati soldi anche a chi non ne aveva bisogno e troppo pochi a chi era in difficoltà. Che con l'epidemia aumentano i poveri e chi sta bene, non potendo spendere o preferendo non investire in questi tempi incerti, aumenta invece la propria ricchezza. Significativo che i grandi ricchi del pianeta abbiano visto in questi mesi un aumento vertiginoso del loro patrimonio finanziario.

Dunque la caduta economica colpisce in modo iniquo, impoverisce chi ha solo il lavoro e arricchisce chi ha i monopoli o vive di rendite.

 

 

La 'ndrangheta in Trentino
Il manifesto della winter school

«Tempi interessanti» (109)

Nei primi giorni di marzo del 2013 come Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani organizzammo una Winter school dal titolo “Mafie senza confini”. Fu una tre giorni di particolare intensità e valore alla quale si iscrissero un centinaio di studenti provenienti da diverse università italiane. Vi parteciparono come relatori magistrati, ricercatori, investigatori, scrittori, giornalisti ed amministratori locali di particolare valore ... Una delle domande cruciali della Winter school si sviluppò attorno al quesito di come una realtà apparentemente estranea a fenomeni mafiosi (come il Trentino) fosse attrezzata o si attrezzasse per contrastare la penetrazione della criminalità organizzata sul proprio territorio...

... Da allora sono trascorsi sette anni, ma quel promemoria di azioni su cui ci eravamo confrontati ... è rimasto colpevolmente lettera morta...

Coronavirus e Valdastico
No A31

di Roberto Pinter

(25 giugno 2020) Si sa che il mondo e la vita sono lastricate di buoni propositi, come quando dopo una sbornia ci si ripromette di non farlo più ma il proposito dura fino al sabato successivo. Non era però fuori luogo immaginarsi che la ripartenza dopo il lockdown potesse essere all'insegna di una diversa consapevolezza. Non dico di un mondo diverso, ma almeno con diverse priorità. Dalla riorganizzazione sanitaria alla cura dell'ambiente, dalle risorse per la scuola alla protezione sociale.

Invece si infilano i buoni propositi nei documenti programmatici e si continua ad immaginare che ci sia un solo modello di sviluppo, che l'importante è recuperare risorse per sostenere le imprese e far ripartire gli investimenti senza scegliere la direzione. Tant'è che si rischia di trattare tutti nello stesso modo, senza scegliere l'innovazione, una maggiore giustizia sociale e il contrasto al cambiamento climatico. Nemmeno il lavoro riceve la necessaria attenzione, lasciando che in nome della flessibilità ci siano solo marginalità e precariato.

Economia sociale e circolare
Il logo del progetto

Gentilissimi, con la presente vi invitiamo ad iscrivervi alla prossima formazione on line del progetto ESC

Il 12 giugno dalle ore 9.30 alle 13.00 circa

FORMAZIONE GENERALE SULL’ECONOMIA SOLIDALE CIRCOLARE a cura di Fondazione Ecosistemi, relatore principale Silvano Falocco

Programma:

Introduzione – Riccardo De Facci (Presidente Cnca)

Il progetto ESC – Michelangelo Marchesi (Comitato Scientifico di progetto)

L’Economia Solidale e Circolare – Silvano Falocco

«Ora riconvertiamo l'economia». Intervista a Enrico Giovannini
Rovesciamenti?

Parla il portavoce dell'Alleanza per lo sviluppo sostenibile: "L'emergenza coronavirus ci impone un cambio di paradigma su ambiente ed equità sociale. Eurobond per investimenti green"

di Angela Mauro *

Si rischia di compiere “lo stesso errore” compiuto dopo la crisi 2008-2009: e cioè non cogliere “l’occasione per cambiare paradigma” e “riorientare il sistema economico nella direzione di una maggiore sostenibilità ambientale e una maggiore equità sociale” e non creare “posti di lavoro purché siano”. Enrico Giovannini, economista, ex Chief Statistician dell’Ocse, nonché ex ministro del Lavoro, cofondatore e portavoce dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), è preoccupato perché l’emergenza da coronavirus sta spazzando via dal dibattito pubblico l’attenzione maturata in questi anni sugli Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Non un vezzo, ci spiega in questa intervista, ma una strada obbligata per reagire a shock come questi e costruire un futuro migliore e più solido. Si creino “eurobond per investire nell’economia verde: non sarebbero misure assistenziali”.

Gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, pur fatti proprio dalla Commissione europea con il Green deal, sembrano scomparsi dal dibattito pubblico sull’onda dell’emergenza Covid-19. Come se lo spiega?

Prima della crisi del 2008-2009, in Ocse avevamo provato a convincere molti governi ad adottare la logica di andare “oltre il Pil” nella misurazione dello stato di una società. La crisi fu il killer di questa discussione. Quando alcuni anni dopo chiesi ad Alan Krueger, advisor di Obama che pure faceva parte della commissione Stiglitz, perché non fosse stata colta l’occasione per cambiare paradigma, mi rispose che la priorità assoluta era creare posti di lavoro, non importa quali. Ecco, il rischio è che oggi si commetta lo stesso errore. È chiaro che la preoccupazione per lo shock economico, accanto a quello sanitario, è molto elevata ed è giustissima. Ma il rischio vero è di usare le risorse per far ripartire attività economiche a qualunque costo, perdendo di vista la necessità di pensare al futuro e riorientare il sistema economico nella direzione che tutti auspicavano solo poche settimane fa, tra cui quello di una maggiore sostenibilità ambientale e una maggiore equità sociale. I governi, ma anche l’Ue potrebbero istituire, accanto all’unità di crisi, quella che io chiamo “unità di resilienza trasformativa”, cioè un gruppo di soggetti, persone, istituti, esperti che ci facciano capire come “rimbalzare avanti” e non indietro.

Flash mob contro la Valdastico Nord/A31
Il logo dell'iniziativa

Il coordinamento No Valdastico Nord - A31 invita al Flash Mob di questo sabato 22 febbraio in Via Garibaldi, a Trento alle ore 15.00 per ribadire ancora una volta, assieme alle ragazze e ai ragazzi di Fridays For Future Trento, il nostro netto NO al prolungamento a Nord della A31, quella che dovrebbe essere la Valdastico Nord. Un progetto assurdo ed anacronistico, mirato al beneficio di pochissimi a scapito della salute e del benessere di molti.


https://facebook.com/events/s/inizio-opere-di-costruzione-va/747776499080468/

Marcia Globale per Il Clima - #FridaysForFuture
L'impronta ecologica, paese per paese

Il 15 marzo è stato indetto uno sciopero globale contro i cambiamenti climatici e l'immobilismo dei governi mondiali.Anche Trento partecipa con la sua manifestazione in una giornata in cui saranno coinvolti studenti e persone di tutte le età.

Ci troviamo in via Verdi alle 9.00 per partire poi in corteo. Ci sono solo tre semplici regole:
- Non portare loghi di associazioni e partiti
- Niente violenza
- Non sporcare

Ecco il nostro manifesto. Sei un'associazione o un* singol* cittadin* e vuoi aderire firmando l'appello? Scrivici a ffftrento@gmail.com o con un messaggio alla pagina FB!

Sei ancora più brav* e vuoi sostenere anche economicamente la marcia? Abbiamo un crowdfunding! Lo trovi al sito https://www.produzionidalbasso.com/project/crowdfunding-per-la-manifestazione-fridaysforfuture-trento/

Fridays For Future – Trento

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