«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
Il mondo è cambiato. La Carta di Trento è un tentativo di rilettura del tempo presente per
ripensare assieme, nei suoi aspetti essenziali ed identitari – al di là della contingenza normativa e
dell’esigenza di una nuova legge in materia - la ‘cooperazione allo sviluppo’.
di Razi e Soheila Mohebi *
(ottobre 2011) Il 15 febbraio 1989 Boris Vsevolodovich Gromov, generale a capo dell'Armata Rossa, attraversa il ponte sul fiume Amu-Daria, al confine fra l'Afghanistan e l'ex Unione Sovietica. Giunto alla metà di quello che veniva chiamato "ponte dell'amicizia", si ferma e si volta indietro. Gettando lo sguardo sul paese che il suo esercito abbandonava dopo 10 anni, mormora fra sé e sé alcune parole.
La Mozione Voto (primo firmatario Michele Nardelli) contro l'acquisto di 131 cacciabombardieri JSF - F35 da parte dell'Italia è stata approvata a larga maggioranza dal Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige - Sud Tirolo
Si abbandonino politiche di investimento negli armamenti per convertirli in atti economici concreti a favore della ricostruzione dell'Abruzzo e dei lavoratori colpiti dalla crisi economica
di Andrea Rossini - (apparso su Balcani Cooperazione, 7 novembre 2008)
Incontro Michele Nardelli per un caffé nella čaršija di Sarajevo. Sta accompagnando un gruppo di insegnanti trentini in un viaggio di conoscenza attraverso i Balcani. Quando il discorso cade sullo stato della cooperazione internazionale nel Paese comincia a spazientirsi, e a dar voce a pensieri e riflessioni che ormai da anni va ripetendo nelle sedi più diverse. Ritrovo oggi quei ragionamenti espressi in forma compiuta finalmente in un libro, scritto a quattro mani con Mauro Cereghini.
di Michele Nardelli
Avere timore per un futuro incerto, laddove processi di portata mondiale investono le nostre vite quotidiane, è più che comprensibile. L’interdipendenza investe il nostro presente di cittadini (perché ogni persona responsabile si chiede ragione di quel che accade), ma anche di lavoratori (o di giovani che vivono nella precarietà), di consumatori, di risparmiatori e così via.