"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
«Tempi interessanti» (74)
Se c'è una cosa in particolare che mi convince di questo nostro “Viaggio nella solitudine della politica” è la sua capacità di gemmazione. Nel senso che non c'è itinerario che non generi qualcosa d'altro, come a comporre un mosaico che di volta in volta si arricchisce. Di storie, sguardi, sensibilità, idee, proposte...
... Questo ci racconta del valore generativo della ricerca e delle possibilità di un diverso racconto politico. Se nell'iniziare questo viaggio abbiamo cercato di metterci al riparo dalle emergenze e da un'agenda politica che le rincorre, è oltremodo interessante notare come ci si sia quasi naturalmente trovati ad essere “presenti al nostro tempo”.
«Tempi interessanti» (73)
(24 novembre 2017) Quando a gennaio di quest'anno proposi un viaggio attraverso la crisi della politica, l'intento era quello di indagarne categorie e paradigmi in un percorso che sarebbe durato almeno un paio d'anni, al riparo dall'agenda politica e dalle sue scadenze.
Sapevo che non sarebbe stato facile riuscire in qualche modo ad astrarsi da quello di cui tutti parlano, ma ero altrettanto consapevole che i tempi della ricerca e dell'elaborazione non ammettono scorciatoie e che in questo contesto provare ad incidere sull'attualità politica sarebbe stato fuorviante e probabilmente inconcludente. Perché i processi degenerativi della politica sono tali che le domande di fondo nemmeno si pongono...
«Tempi interessanti» (72)
Le cronache politiche ragionali ci raccontano di un ordine del giorno contro lo jus soli (temperato, nella forma in discussione in sede parlamentare) approvato nei giorni scorsi dal Consiglio Regionale del Trentino – Alto Adige / Südtirol con un voto trasversale SVP / centrodestra / M5S e con l'astensione del PATT.
Ma che maggioranza è mai quella che nemmeno su una questione di civiltà come lo jus soli “temperato” (odiosa formulazione per indicare che si tratta di un annacquamento del principio in base al quale quello in cui si nasce è il proprio paese) riesce a mostrare un po' di coesione?
«Tempi interessanti» (71)
Voglio ancora sperare che nel duro braccio di ferro fra Spagna e Catalogna si possano riaprire margini di colloquio e di mediazione. Lo auspico non per una sorta di irenismo di maniera, ma perché s'impone un cambio di sguardo che riguarda ciascuno di noi e ognuna delle comunità politiche di cui siamo parte. Di certo, l'epilogo cui si è giunti nella giornata di venerdì scorso 27 ottobre con la destituzione del governo e con lo scioglimento del parlamento catalani sembra voler abbattere ogni ponte alle spalle dei contendenti, lasciando ben poche speranze di ricomposizione e di evoluzione positiva del conflitto. Quel che accadrà nei prossimi mesi, in assenza di un passo indietro nel rivendicare ottuse sovranità, sembra un copione già troppe volte drammaticamente conosciuto anche in tempi recenti. ... La crisi catalana – a ben guardare – anticipa gli scenari del futuro. Anche per questo ci riguarda.
«Tempi interessanti» (70)
Fincantieri e sovranismi, produzioni civili e militari, migranti e codici di comportamento stabiliti dai governi per le organizzazioni non governative ... Un'inversione morale che racconta di un tempo smarrito, dove il genocidio che si consuma nel Mediterraneo viene scambiato per un problema di ordine pubblico o tutt'al più come emergenza umanitaria. Dove la politica rincorre il consenso. Nel quale l'ignoranza e la paura devastano le coscienze, creando un terreno diffuso di guerra fra poveri, a difesa di quel che si ha. E dove – tragica beffa di questo tempo – inclusi ed esclusi a guardar bene la pensano allo stesso modo.
«Tempi interessanti» (69)
Emergenza acqua, emergenza immigrati, emergenza incendi, emergenza terrorismo, emergenza vaccini, emergenza agricoltura, emergenza lavoro, emergenza terremoto, emergenza neve, emergenza inquinamento, emergenza Africa... ora anche l'orso diventa suo malgrado emergenza.
Se ogni cosa ormai è diventata emergenza significa una cosa sola: che non si sanno affrontare i problemi prima che si presentino in forma acuta. In altre parole, l'incapacità di dare risposte di sistema ai nodi del nostro tempo. Se ci pensate, è come se ogni ambito di crisi ci cogliesse impreparati, portandoci ad occuparcene tardivamente, quando i buoi sono scappati e il danno si è consumato. L'esito è una continua rincorsa dei problemi, l'incapacità di politiche di prevenzione, risposte raffazzonate e costi di gran lunga superiori a quelli che si sarebbero avuti investendo sul futuro...
«Tempi interessanti» (68)
Le parole di Ilda Curti, assessore alle politiche sociali a Torino nella scorsa consiliatura, a proposito dell'uscita di Matteo Renzi.
Alle quali potrei aggiungere molte altre considerazioni attorno ad una cooperazione internazionale che - tranne qualche eccezione - ha fatto più disastri di quelli che si proponeva di risolvere e che, nel tempo, ha assunto caratteri di natura neocoloniale.
Mi limito alla celebre frase di Thomas Sankara, già presidente del Burkina Faso, assassinato il 15 ottobre 1987: «L'aiuto di cui abbiamo bisogno è quello che ci aiuti a fare a meno degli aiuti».