"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Archivio tempi interessanti

Preparare la pace
Picasso, Guernica (particolare)

«Tempi interessanti» (122)

Quello che segue è il testo di un appello presentato a Trento da un folto gruppo di persone espressione della società civile della nostra regione, dal quale è nato un "Cantiere di Pace" al lavoro da metà di aprile.

In questo momento così tragico per la guerra in corso in Ucraina e denso di incognite per le sorti dell'umanità, noi vogliamo guardare al futuro e scegliamo di preparare la pace. Siamo consapevoli che si tratta della strada più difficile, perché si scontra con il paradigma degli antichi (si vis pacem para bellum) che poi è rimasto lo stesso dei moderni, perché l'attitudine alla guerra ha accompagnato la vicenda umana e perché questo ci richiede di fare i conti con la parte più inconfessabile della nostra natura. Ma è anche l'unica strada/possibilità se intendiamo dare un futuro all'umanità.

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Tangentopoli, trent'anni dopo.
Zampine pulite

«Tempi interessanti» (121)

Non amo gli anniversari, carichi come sono sono di retorica e di ritualità. Spesso diventano l'occasione per riscrivere pagine di storia all'insegna dell'aria che tira, come è avvenuto in questi giorni con la diffusa riduzione della stagione di “Mani Pulite” al tintinnar delle manette.

Eppure... se i trent'anni dall'arresto dell'allora presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano Mario Chiesa possono servire a riflettere sul passaggio di tempo che segnò la fine della prima Repubblica e del sistema politico che aveva retto il paese nel secondo dopoguerra, allora potrebbe valer la pena di parlarne e di scriverne. Anche perché il nostro presente è, almeno in una certa misura, figlio di quel tempo. E di quel gattopardismo, quando la caduta degli dei assunse un segno ben diverso da quello che avremmo auspicato.

Non eravamo fra quelli che tiravano monetine. Ci mettemmo tempo, pazienza, pensiero... altro che populismo. Scrivo queste righe solo perché mi fa incazzare una descrizione manichea secondo la quale o eri per un giustizialismo sommario oppure dalla parte del sistema dei partiti che avevano qualche problema di autofinanziamento. ...

 

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Tempi storici, tempi biologici
paul klee

«La maledizione di vivere tempi interessanti» (120)

«Un soldato nell'antica Bassora, pieno di paura, andò dal suo re e gli disse: “Salvami, sovrano, fammi fuggire di qua. Ero nella piazza del mercato e ho incontrato la Morte vestita di nero, che mi ha guardato con malignità. Prestami il tuo cavallo così che possa correre fino a Samarra. Temo per la mia vita a restare qua”. – “Dategli il miglior destriero”, disse il sovrano, “figlio del lampo, degno di un re”.

Più tardi il re incontrò la Morte in città e le disse: “Il mio soldato era molto impaurito. Mi ha detto che ti ha incontrato oggi al mercato e che lo guardavi con malignità”. – “Oh no” rispose la Morte, “Il mio era solamente uno sguardo stupito perché non sapevo cosa facesse oggi qua, dato che lo aspettavo per stanotte a Samarra. Stamani ne era lontanissimo”...»

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G20, l'inversione di rotta che non c'è.
futuro presente

«Tempi interessanti» (119)

Roma in questi giorni è stata la capitale dei potenti della Terra. 

Se è vero che il nostro pianeta sta correndo verso il baratro, se è realistico il Rapporto dell'IPCC ovvero della Commissione per il Clima delle Nazioni Unite (https://www.michelenardelli.it/commenti.php?id=4671), se sono attendibili le previsioni dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), agenzia dell'ONU che nel suo Bollettino annuale sui gas serra (anidride carbonica, metano e protossido di azoto) afferma che siamo ben oltre le previsioni di aumento di 2 gradi oltre i quali le conseguenze sarebbero catastrofiche, i rappresentanti dei 20 più “grandi” paesi della Terra avrebbero dovuto in primo luogo chiedere scusa. 

Non facendolo, non mettendo in altre parole in discussione i modelli di sviluppo che ci hanno portati a questa situazione, non hanno né la credibilità ma, a guardar bene, nemmeno la volontà di invertire la rotta.

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O tutti quanti. O nessuno.
L'urlo di Munch

 

«Tempi interessanti» (118)

Se l'introduzione provvisoria del green pass per andare al lavoro non ha creato il caos che qualcuno aveva immaginato, le macerie non mancano e ricomporle non sarà facile.

E' vero, i numeri delle persone vaccinate ci descrivono un paese che ha saputo rispondere alla pandemia oltre ogni aspettativa, ma ho l'impressione che qualcosa di profondo si sia rotto. Nelle migliaia di persone che manifestano in nome della propria solitudine sovrana o contro un presunto complotto globale, nella cupezza di una conflittualità spuria dove le categorie sindacalmente più forti decidono di far valere il proprio potere di ricatto (e che ci riporta ad inquietanti passaggi della storia), nel grido “libertà” diffusosi nel mondo intero alla velocità del Covid-19 e che altro non è che l'altra versione del ben più grebe "non nel mio giardino", negli stessi livelli di astensione elettorale... leggo i segni di un pericoloso  deragliamento sociale...

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Afghanistan, una tragedia moderna. Il cui bandolo non può che stare nella parte migliore della società afghana.
Afghanistan, il paese delle albicocche

«Tempi interessanti» (117)

Nell'assistere ai drammatici avvenimenti e nell'ascoltare le informazioni e i commenti sull'evolversi della guerra infinita che devasta ed annichilisce l'Afghanistan, provo una forte ma anche soffocata indignazione. Forte perché nel tempo ho imparato a conoscere e ad amare questo paese; soffocata perché nel mettere al primo posto la necessità di salvare donne e uomini che si sono spesi contro i signori della guerra, m'interrogo se il dire dell'arroganza dei potenti e dell'ipocrisia di chi più o meno consapevolmente ha assecondato quel disegno, non possa mettere in pericolo la vita di qualcuno. Credo altresì che l'azione umanitaria non vada disgiunta dalla verità, a partire dal fatto che questa tragedia infinita qualcuno l'avrà pur causata, qualcun altro l'ha assecondata per convinzione o fedeltà, altri ancora hanno accettato di agire sotto l'ombrello militare degli occupanti senza esprimere una qualche forma di autonomia politica...

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La crisi del M5S e noi
dal blog di Sequs https://sostenibilitaequitasolidarieta.it

«La maledizione di vivere tempi interessanti» (116)

La crisi del M5S è irreversibile? Staremo a vedere, certo è che ergersi a giudicare piuttosto che analizzare non ci aiuta. Si può giudicare il comportamento elettorale di un terzo dell’elettorato? Comprendere dovremmo, per cercare risposte. Non prendere atto – quasi con soddisfazione – che quel movimento aveva effettivamente i piedi di argilla. Perché oltre tutto sbaglieremmo nel pensare di poterne beneficiare...

... Anziché celebrare l'ennesimo funerale di un movimento che voleva essere di cambiamento, quello che resta delle intelligenze di questo paese dovrebbe interrogarsi sui bisogni sociali inespressi, inascoltati, privi di corrispondenze organizzate sul piano del servizio e della rappresentanza che rischiano di alimentare la dissoluzione sociale...

Una riflessione di Michele Nardelli e Walter Nicoletti proposta per il blog di Sequs (Sostenibilità - Equità - Solidarietà)

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