«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
Uno sguardo attento e curioso verso l’area balcanica che nasce molto tempo fa. Da quando andavo in vacanza nella vecchia Jugoslavia ma anche per quel che essa rappresentava nel contesto regionale, ovvero un paese che aveva scelto una propria strada originale, nella resistenza al nazifascismo prima e, successivamente, nella rivendicazione della propria autonomia dall’Unione Sovietica.
di Michele Nardelli
Avere timore per un futuro incerto, laddove processi di portata mondiale investono le nostre vite quotidiane, è più che comprensibile. L’interdipendenza investe il nostro presente di cittadini (perché ogni persona responsabile si chiede ragione di quel che accade), ma anche di lavoratori (o di giovani che vivono nella precarietà), di consumatori, di risparmiatori e così via.
«Cos’è fare politica, se non dire al tuo prossimo che non è solo?»
Per riannodare il filo di una comunicazione che si è interrotta nel perdersi della politica, nel suo smarrire la capacità di indagare sulla condizione umana.
Leggo con un certo stupore le dichiarazioni rilasciate il 17 aprile all’Adige dall’Assessore Margherita Cogo a proposito dell’ipotizzato progetto di riforma dell’Ordinamento dei Comuni. Mi riferisco nello specifico all’intenzione di ridurre il numero degli assessori anche nei Comuni più piccoli (quelli sotto i 2.000 abitanti) e contestualmente azzerare la relativa indennità, ritornando ai tempi in cui l’attività amministrativa era puramente “volontaria”.
di Alessandro Branz*