«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

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L'Istat presenta il Bes, l'indicatore del benessere in Italia
Diagnosi
L'Istat presenta il Bes, l'indicatore del benessere. Il presidente Giovannini: "Un punto di partenza per realizzare un cambiamento culturale"

(11 marzo 2013) "Quello di oggi è solo il punto di partenza per realizzare un cambiamento culturale che, mi auguro, aiuterà a migliorare in concreto il benessere della generazione attuale e di quelle future". Il presidente dell'Istat Enrico Giovannini presenta così il primo rapporto sul Benessere eco-sostenìbile in Italia.

A fianco del Pil, arriva così il Bes, il nuovo indice di 'benessere equo e sostenibile' coniato dall'istituto di statistica. Non un singolo indicatore ma un complesso, e pressoché unico al mondo, insieme di 134 parametri che descrivono i 12 ambiti - dall'istruzione, al lavoro, passando per le relazioni sociali e il paesaggio.

L'Istat di Enrico Giovannini riprende in questo modo l'esperienza decennale del Quars, l'indice sulla qualità della vita nelle Regioni italiane, promossa da Sbilanciamoci dal 2003 e proposta attraverso un rapporto annuale attraverso l'analisi di indicatori non tradizionali.

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Afghanistan 2014
il logo del cantiere Afghanistan 2014
Per creare uno spazio di dialogo e confronto tra la società civile. Parte "Afghanistan 2014", un cantiere di pace che guarda al futuro di questo paese, realizzato in collaborazione con il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e Unimondo 

di Razi e Soheila Mohebi *

(ottobre 2011) Il 15 febbraio 1989 Boris Vsevolodovich Gromov, generale a capo dell'Armata Rossa, attraversa il ponte sul fiume Amu-Daria, al confine fra l'Afghanistan e l'ex Unione Sovietica. Giunto alla metà di quello che veniva chiamato "ponte dell'amicizia", si ferma e si volta indietro. Gettando lo sguardo sul paese che il suo esercito abbandonava dopo 10 anni, mormora fra sé e sé alcune parole.

Il cantiere

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Lettera agli amici 2
segantini
«Conoscenza senza sapienza,
comodità senza sicurezza,
credenze senza fede:
ecco quello che abbiamo».
Henry Miller
Il tempo degli assassini

Un anno

(1 gennaio 2010) In molti mi chiedono qual è la sensazione dopo un anno di lavoro in Consiglio provinciale. Inutile dire che il tempo scorre veloce e che imprimere un segno che possa testimoniare il senso di una presenza non è così facile.

 

lettera agli amici 2

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Pensieri e parole per abitare il presente
Summer school

Questo intervento è apparso in prima pagina del quotidiano L'Adige di oggi

di Michele Nardelli e Fausto Raciti *

(23 agosto 2013) "Territoriali ed europei". S'intitola così la Scuola estiva che prende il via oggi pomeriggio al Monte di Mezzocorona per iniziativa dell'associazione culturale "Politica responsabile" e dei Giovani Democratici. L'obiettivo è ad un tempo semplice ed ambizioso: interrogarsi e cercare le parole.

Porsi le domande sulle grandi questioni del nostro tempo, sull'economia devastata dalla sua dimensione finanziaria, sull'uso e sulla distribuzione delle risorse a fronte di un pianeta che fra non molto sarà popolato da 9 miliardi di esseri umani che rivendicheranno pari dignità, sulla sostenibilità di modelli di sviluppo che nemmeno si pongono il tema del limite, sul ruolo degli stati nazionali a fronte di un contesto sempre più interdipendente, sul carattere ambivalente delle identità culturali nel loro difficile equilibrio fra modernità e tradizione.

E, per altro verso, sul significato che in un contesto del genere assumono parole come progresso, sviluppo, pace, sicurezza. Parole che hanno smarrito il messaggio evocativo che nel tempo avevano assunto, rese sterili dall'uso banale che se ne è fatto allorquando il progresso degli uni è diventato l'esclusione di altri, l'illimitatezza dello sviluppo ha alterato gli ecosistemi, in nome della pace e della sicurezza si sono riempiti gli arsenali e si sono giustificate le guerre.

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Un'altra storia, o forse no.
Prijedor agli inizi del Novecento

Lo sguardo reciproco che la distanza propone

 

di Michele Nardelli

 

Ritorno a Prijedor dopo sei anni di assenza. Non nascondo l'emozione di essere di nuovo qui, in questa città un tempo “maledetta” per l'ingorgo che la travolse negli anni '90.

Sarà per la stagione ancora fangosa, per la pioggia che spesso mi accompagna in questo luogo o, ancora, per il degrado che segna gran parte dell'ambiente circostante... ma ho l'impressione che con quell'ingorgo ancora questa città debba fare i conti.

Sì, certo. Molte cose sono cambiate da quel marzo 1996 quando per la prima volta nella mia vita la guerra e i suoi effetti si materializzavano intorno a me attraverso le macerie annerite dal fuoco, l'odore rancido che non ti levavi di dosso, la polvere che ti entrava nelle viscere, lo sguardo vuoto di chi incrociavi per strada.

 

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No all'acquisto dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter (JSF)

La Mozione Voto (primo firmatario Michele Nardelli) contro l'acquisto di 131 cacciabombardieri JSF - F35 da parte dell'Italia è stata approvata a larga maggioranza dal Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige - Sud Tirolo

Si abbandonino politiche di investimento negli armamenti per convertirli in atti  economici concreti a favore della ricostruzione dell'Abruzzo e dei lavoratori colpiti dalla crisi economica

Leggi la mozione in formato pdf

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Il muro, le mura

di Marjola Rukaj e Davide Sighele

(da Osservatorio Balcani e Caucaso)

Nel 1989 Fatos Lubonja era in carcere, come prigioniero politico. Ha vissuto lì le prime notizie su quanto succedeva nell'Europa dell'Est. E all'inizio sembrava che ciò che stava accadendo non avrebbe avuto alcuna conseguenza in Albania. Un'intervista.

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