«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
Intervento di Michele Nardelli, Osservatorio sui Balcani, in occasine della Conferenza di Medlink (Roma, 12 dicembre 2007)
(12 dicembre 2007) Ho pensato di proporvi tre immagini, un contributo che mi viene da uno specifico punto di osservazione, ovvero una delle sponde – forse fra le più inquiete – del Mediterraneo. Una sponda – quella balcanica – che è presa in considerazione solo quando scorre il sangue per poi tornare nell’oblio, dimenticandoci così di un piccolo particolare: che il Novecento nasce e muore a Sarajevo. Non credo sia affatto casuale, ma – al contrario – l’esito di una dislocazione geografica che ne ha condizionato e ancora ne condiziona le vicende politiche e culturali, ovvero il rappresentare la grande faglia fra oriente ed occidente nel cuore dell’Europa.
Ada-Kaleh, cartolina d'epoca
Fichi alle noci, torrone, sorbetto alla menta... un profumo orientale caratterizzava in passato Adah-Kaleh, minuscola e leggendaria isola nel Danubio, stretta tra Romania e Serbia. Non esiste più da un mattino del 1971, fatta sparire dall'uomo
(Tratto da Les Nouvelles de Roumanie e pubblicato originariamente da Le Courrier des Balkans il 29 agosto 2014 e da Osservatorio Balcani Caucaso)
In passato, a tre chilometri a valle di Orsova, Ada-Kaleh, isolotto lungo poco più di un chilometro e mezzo e largo cinquecento metri, era brulicante di vita. Vi viveva una comunità d'origine turca di un migliaio di persone. Piccoli artigiani e commercianti che proponevano nelle loro botteghe profumi di petali di rose, gioielli e prodotti provenienti dall'Oriente.
In occasione della giornata dell'Europa, il Consiglio Provinciale si è riunito congiuntamente con il Consiglio Provinciale dei Giovani. Il tema, l'Europa. Quello che segue è l'intervento che Michele Nardelli ha svolto a nome del Gruppo consiliare del PD del Trentino.
(9 maggio 2012) «Guardavo sparire l'isola nella quale avevo raggiunto il fondo della solitudine, mi ero imbattuto nelle amicizie decisive della mia vita, avevo fatto la fame, avevo contemplato - come da un lontano loggione - la tragedia della seconda guerra mondiale, avevo tirato le somme finali di quel che andavo meditando durante sedici anni, avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili ... nessuna formazione politica esistente mi attendeva, né si prestava a farmi festa, ad accogliermi nelle sue file ... con me non avevo per ora, oltre che me stesso, che un Manifesto, alcune tesi e tre o quattro amici ...».
In queste parole, scritte da Altiero Spinelli mentre lasciava la terra d'esilio, l'isola di Ventotene, c'è l'orgoglio di un grande disegno ed insieme il senso profondo della solitudine.
Approvata all'unanimità dal Consiglio provinciale la legge sulle filiere corte e l'educazione alimentare.
(22 ottobre 2009) Con 29 voti favorevoli il Consiglio provinciale ha approvato all'unanimità nel tardo pomeriggio il testo unificato dei disegni di legge 15, 27 e 28 di Michele Dallapiccola del Patt, Michele Nardelli (PD del Trentino) e Roberto Bombarda (Verdi). Respinto emendamento Eccher per non vietare gli Ogm
Il testo definitivo della legge in allegato
Intervento alla Scuola estiva del PD - Cortona 2008
Grazie per questo invito, particolarmente gradito perché dei Balcani se ne parla soltanto quando scorre il sangue. Avere dunque la possibilità di parlarne nell’ambito di una scuola di formazione politica mi pare per nulla banale né scontato.
Relazione conclusiva del progetto
Con la presentazione di questa relazione può considerarsi conclusa la fase preliminare del Progetto “Vino di Cana” che si proponeva lo studio di fattibilità del progetto in questione, ovvero la verifica delle condizioni sul territorio (Galilea – Israele e Aboud – Cisgiordania) sia di tipo tecnico progettuale (qualità dei terreni, condizioni climatiche, disponibilità idrica, reperimento materiali…), che di natura socio-politica (le forme di animazione del territorio derivanti dall’attivazione del progetto), che infine di natura soggettiva (l’individuazione dei soggetti di riferimento del progetto sul territorio).
«Un giorno, ed era un bel giorno, Massimo mi disse “Franco, secondo me dovremmo fare la rivoluzione”; risposi: “Va bene, facciamola”. In realtà non pensavamo che la rivoluzione fosse vicina e possibile. Tentammo la scalata al cielo, che è impossibile, ma bene abbiamo fatto a tentarla, a sfidare la realtà».
Franco Calamida
(da “Massimo Gorla, un gentiluomo comunista”, Sinnos editrice, 2005)
(20 gennaio 2016) Sono venuto a prenderti alla stazione. In cima alle scale, prima ancora di vederti in viso, riconosco il tuo passo leggero, inconfondibile.
I nostri sguardi s'incrociano, alla ricerca di qualche conferma. Poi via, alle Camalghe, e prima di ogni altra attenzione, un vino da scoprire, perché la curiosità non ha a che fare solo con le cose in cui crediamo, ma anche con la gioia dell'incontro.
Non ci dobbiamo convincere di nulla, perché fra noi c'è il rispetto dell'amicizia, che non ci ha mai richiesto di essere d'accordo ma solo (si fa per dire) di riconoscere nell'altro l'onestà intellettuale. E nel comune ritrovarci nelle cose belle che resistono al disincanto e alla fatica del tempo.