«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

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La pace, una cultura per vivere il nostro presente

A conclusone di un confronto tutt'altro che rituale Michele Nardelli è stato eletto Presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Vicepresidente è Erica Mondini. Eletto a scrutinio segreto anche il Consiglio della Pace.

Quello che segue è l'intervento che Michele ha inviato ai componenti l'assemblea del Forum.

Si è parlato in questi giorni di “guerra” nel Forum trentino per la Pace. E’ una descrizione che può essere ad effetto, certo. Ma che non aiuta affatto a comprendere la realtà, ovvero come un corpo vivo qual è il Forum – luogo d’incontro fra istituzioni, associazioni, gruppi di volontariato, realtà museali, centri di ricerca, enti locali – si stia interrogando non tanto sul proprio futuro, quanto su come corrispondere agli obiettivi che la legge provinciale che l’ha istituito nell’ormai lontano 1991 si era data: far vivere nella nostra comunità la cultura della pace.

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Idee per una legislatura “costituente”
Pace, Diritti, Sviluppo, Immigrazione, Intercultura: un Forum Trentino per l’interdipendenza

Il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani è segno di un cammino importante svolto dall’associazionismo per la pace nel corso degli anni ’80 e culminato con la sua istituzione tramite la legge 11 del 1991.
Si è trattato del riconoscimento formale che temi quali pace, diritti e giustizia internazionale fanno parte a pieno titolo delle competenze del nostro Consiglio Provinciale, presso cui è appunto incardinato il Forum.

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La cultura della pace e il governo dell'autonomia
piazza duomo

Un cambio di passo nell'azione del Forum

Le linee per un programma condivise dall'Assemlea del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani

idee per un programma

Sono le soglie, non i confini, a facilitare l’incontro
scrive Melita Richter Malabotta (*)

I grigi caselli del confine erano sbucati all’improvviso in mezzo al nostro raccontarci affannoso tra donne ed io trasalii: “Oddio, non ho il passaporto!”

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“Dicono che a morire sono quelli stanchi”

di Anna Politkovskaya, Novaya Gazeta, 21 settembre 2006 

Traduzione: Paolo Ares Frigerio

Il 13 settembre, in un'ormai noto scontro tra le polizie cecena e inguscia presso un checkpoint al confine tra i due stati, il vicecomandante delle squadre speciali (OMON) della polizia cecena Buvadi Dachiev fu ferito mortalmente alla testa e morì poco dopo.

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Note bastarde che parlano al cuore dell'uomo
La moschea Sinan Pascià di Prizren (Kosovo)

"Note bastarde, voci e frequenze che bucano i confini, ignorano i visti, i passaporti e le lingue, per andare dritti al cuore dell'uomo"


(27 giugno 2013) Nell'ambito della manifestazione "L'Europa che non conosci. Viaggi, racconti e immagini tra il Trentino e i Balcani", domani giovedì 27 giugno, nel tardo  pomeriggio (ore 19.00) presso il Castello del Buonconsiglio, si svolgerà un  incontro dal titolo "Un caffé da Lutvo" con l'attrice Roberta Biagiarelli e il presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani Michele Nardelli. Per l'occasione lo scrittore Paolo Rumiz ci ha inviato un suo scritto inedito di grande fascino di cui verrà data lettura nella serata con l'accompagnamento musicale del violinista Mario Sehtl.

di Paolo Rumiz

Potrei parlarvi di odio e scannamenti, di profughi e kalashnikov; dirvi di una terra lacerata con l'occhio gelido della geopolitica. Invece no. Vi dirò dei suoni di un  mondo inquieto, dell'acustica che nasconde l'anima dei suoi luoghi. La mia anima è piena di quelle frequenze. Essa li cerca come Orfeo e la sua cetra, gli va dietro oltre il confine del mondo dei vivi, là dove abita Persefone. Sente che quei suoni partigiani resistono alla grande omologazione globale, alla tirannia del pensiero unico.

Sono figlio della frontiera. Italiano di lingua, tedesco di cultura, slavo di stomaco e fegato, turco di canto e di cuore, ebreo di fascinazione. I Balcani abitano nel mio stesso cognome, che contiene la radice "Rum "di Rumelia, la parte europea - romana - dell'impero ottomano.  Credo, di conseguenza, di avere dentro di me qualcosa che mi aiuta a sentire nel modo giusto quello spazio del mappamondo.

E allora cominciamo così a caso, là dove mi porta la memoria del lungo viaggiare. Cominciamo da due ex belle donne di Novi Sad, alte sul metro e ottanta, che si avvicinano a un fisarmonicista seduto davanti al Danubio, gli mettono in mano una banconota, gli dicono "dài, facci piangere", gli fanno spremere dallo strumento oceani di tristezza e secoli di sradicamenti, ballano e si abbracciano senza badare ai passanti.

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Una «comunità di progetto» per il nuovo statuto
Partecipazione

di Alessandro Dalla Torre *

(6 luglio 2016) Sabato 9 luglio è convocata l’assemblea delle associazioni che, dopo aver risposto ad uno specifico bando del Consiglio provinciale di Trento, sono state accreditate per designare tre dei venticinque membri della Consulta per lo Statuto speciale per il Trentino Alto Adige/Sudtirol.

Gli altri ventidue membri della Consulta sono invece espressione di distinte componenti rappresentative della comunità trentina: Consiglio provinciale, mondo economico e del lavoro, autonomie locali, minoranze linguistiche, Università di Trento.

Compito della Consulta: elaborare proposte di riforma dello Statuto e promuovere un processo di partecipazione popolare. Ne sarà capace?

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